Capitolo 30

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Rimasi a fissare la porta incredulo su ciò a cui avevo appena assistito, e non capivo! ancora non mi rendevo conto che quello era solo l'inizio.

Quella sera alla fine riuscii a riportare Miriam a casa, era infreddolita.... sfido io con le temperature che abbiamo in trentino, e anche alquanto confusa; Mi resi conto poi pensandoci bene che in fin dei conti io di lei sapevo poco e niente, così tentai di conoscerla meglio facendogli domande su di lei, sulla sua famiglia, ma lei ogni volta cambiava discorso oppure mi diceva che la sua non era una famiglia interessante,

< Non c'è molto da raccontare, ho un padre, una madre come tutti e questo è tutto >

Un giorno poi mentre stavo entrando nel portone di casa di Miriam vidi un signore di mezz'età che mi guardava, non gli diedi peso ed entrai chiudendomi il portone alle spalle, ma nei giorni successivi iniziai a sentirmi sempre più osservato ed ogni volta che avevo quella sensazione, vedevo quel signore.... Miriam non se ne accorse mai, tanto che ebbi l'impressione che il tizio non volesse farsi vedere da lei di proposito, fin tanto che un pomeriggio mentre andavo a comprare qualche snack in vista della nostra serata cinema, quel signore si decise ad avvicinarsi a me,

< Ehm ehm.... >

Diede un colpo di tosse per avvisare della sua presenza alle mie spalle, mi girai e lo guardai senza un espressione precisa, o meglio un po sorpreso lo ero a dire il vero,

< Si? >

< Sa che ore sono? >

< Eh?.... ah certo sono le cinque e mezza >

Continuava fissarmi mettendomi anche un po in soggezione quindi dopo qualche secondo imbarazzante feci per andarmene, ma lui esordì di nuovo in fretta,

< Mi scusi se l'ho disturbata così ma.... >

Ebbe un attimo di esitazione poi continuò con una punta d'agitazione nella voce come qualcuno che sta per fare un esame molto importante,

< Lei conosce Miriam? >

Mi irrigidii immediatamente, chi era quest'uomo, che cosa voleva da Miriam o da me? vedendo il mio cambiamento d'umore s'affrettò a continuare forse per paura che io me andassi,

< No, no non si preoccupi io, io sono suo padre.... >

Disse porgendomi nel frattempo una fotografia che aveva appena tirato fuori dal suo portafoglio. Suo padre? pensai che fosse strano che lui fermasse me e non la figlia, che non si avvicinasse nemmeno al portone per suonare il campanello, o che semplicemente non la chiamasse mai!

< Si conosco Miriam.... a dire il vero sono il suo ragazzo >

Nei suoi occhi vidi un misto di sorpresa e quella che mi sembrò tristezza, ma non disse nulla al riguardo anzi sorrise gentilmente, io invece mi schiarii la gola non sapendo che altro fare e poi dissi,

< Miriam è in casa se vuole andare.... >

< Oh no, no è meglio di no volevo solo sapere.... come sta? >

< Mi scusi ma sua figlia è in casa, perché non gli e lo chiede direttamente >

< Eh le cose non sono così semplici.... >

< Ehm non vorrei sembrarle maleducato ma che cosa c'è di complicato? >

Lui mi guardò dritto negli occhi, mi scrutò a fondo e poi fece un sospiro,

< Capisco, allora tu non sai nulla.... ma da quanto tempo state insieme? >

< Cosa? >

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