Con il cucchiaino del caffè appena bevuto continuava a girare nella tazzina il fondo, cercando di prendere forse i resti dello zucchero.... ma era più un modo per concentrarsi che altro, quei gesti che facciamo inconsapevolmente che ci aiutano a parlare, è assurdo ma è così.
< Era la polizia che ci chiedeva se fossimo i genitori di Miriam, aveva avuto un incidente e ci chiedevano di andare in un ospedale.... temevamo il peggio credimi non è una bella sensazione >
Mi raccontò come erano andate le cose quella sera, la dinamica dell'incidente e la tragica scomparsa dell'amica di Miriam, che una volta saputo della morte della sua migliore amica ha avuto un crollo, il più grande e soprattutto quello definitivo.
< Il suo medico successivamente dopo varie visite disse che sarebbe stato pressoché inutile.... che anche con le medicine non sarebbe tornata come prima >
< Per quello che vale quando l'ho conosciuta a me è sembrata normale >
Fece una risatina nervosa e triste al tempo stesso, rassegnato.... ecco si era rassegnato,
< Si ci credo, è questa la cosa brutta della malattia di Miriam.... che può sembrare normale, quando in realtà è tutt'altro! >
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Questa volta me la prendo comoda, non "corro" come al solito per la fretta di arrivare, per avere quei pochi minuti liberi prima di allenarmi, per vedere Kali.... questa volta me la prendo comoda e percorro il tragitto con tutta la calma del mondo, facendo un recap della mia vita negli ultimi mesi; Dopo aver rischiato letteralmente di morire a causa della mia ultima ragazza pazza, di cui nessuno sapeva niente, per starle dietro prima di venire a conoscenza di tutto mi sono isolato, e anche dopo aver saputo sono rimasto con lei, o almeno ci ho provato! non so cosa mi abbia spinto a restarle accanto, forse quel suo modo di essere diversa dalle altre, il suo modo di vedere le cose che rasentava quasi il fiabesco per dirne una, o forse il fatto che a lei non interessava chi fossi.... oppure non lo sapeva non saprei, a lei bastava che io le stessi vicino e l'abbracciassi. Ma lei non era mai veramente con me, era quasi sempre nel suo mondo, in quello che si era creata per sfuggire ai problemi della vita, che seppur piccoli, lei non li voleva affrontare.... ed è per questo che ogni tanto, ma poi sempre più spesso litigavamo.... quelli erano i momenti in cui era davvero lucida, una persona normale! nella sua mente allora io ero diventato un problema, qualcuno che non la faceva più stare bene, e per questo sempre secondo la sua idea doveva eliminare il problema; Eliminare un problema per lei equivaleva a farlo letteralmente, non bastava semplicemente che mi lasciasse, no nella sua testa io ero il suo principe azzurro, e se non potevo stare con lei allora non potevo stare con nessun'altra.
Ancora oggi se ci penso mi vengono i brividi; Ormai faccio la strada per il il Kletka anche ad occhi chiusi, mi accorgo di essere quasi arrivato e decido di accostare e fermarmi un attimo, fra pochi minuti forse incontrerò Kali.... lei è stata la prima ragazza dopo mesi e mesi che è stata capace di ricordarmi come batte il cuore di una persona quando incontra qualcuno di speciale, è strano come io sia arrivato qui.... proprio grazie a questa stessa macchina che quella sera decise di non funzionare più, ora non vorrei sembrare troppo strano, ma sembra che ci abbia messo lo zampino il destino, che qualcosa abbia deciso al posto mio, che abbia pensato - Ok Giovanni tu non riesci ad uscire da questa situazione di stallo, quindi ti ci serve un bello scossone - e così entrai per la prima volta al Kletka, conobbi prima il barista scontroso di cui a pensarci adesso non so ancora come si chiama, poi vidi Kali ad uno dei tavoli più nascosti, che seduta sulla panca con le spalle addosso al muro osservava distrattamente il bicchiere che aveva di fronte, e da li poi....
Ad un certo punto a pochi metri dietro di me, si ferma una macchina nera di dubbia provenienza, guardo meglio nello specchietto retrovisore e noto che ha i vetri oscurati, metto in moto e riparto.... dopo aver fatto qualche metro guardo di nuovo nello specchietto retrovisore, e la macchina nera è dietro di me a distanza di sicurezza, mi starà seguendo? ultimamente sono diventato un po paranoico me ne rendo conto, ma dopo il messaggio ricevuto a casa scritto con i ritagli di giornale, e le varie telefonate minatorie.... sfido chiunque a non dubitare di una macchina con i vetri oscurati; Decido di svoltare nella strada opposta a quella per arrivare al locale, e farmi un giro prima di andare, per vedere anche se la berlina nera è "interessata" proprio a me oppure no. Appena giro quest'ultima gira subito dopo di me, io accelero e questa accelera,
< Cazzo!! di nuovo no porca p*****a >
Frizione, quarta.... accelero ancora, e poi in successione passo alla quinta, a questo punto sto correndo un po per una strada del genere, ma è chiaro che stanno seguendo me, improvvisamente e quasi per miracolo in lontananza vedo qualcosa muoversi sulla strada, sono costretto a decelerare, e la berlina nera mi raggiunge non che fosse tanto lontano ma arriva proprio accanto a me, mi giro d'istinto per guardare nel finestrino, ma stupidamente perché non vedo niente.
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Segreti e Bugie
FanfictionAlmeno una volta nella vita abbiamo pensato di conoscere talmente bene una persona da metterci la mano sul fuoco, da giurare che mai nulla di male quella persona avrebbe potuto fare. Andrea è un ragazzo cinico e disincantato, vive a Trento ed ha ape...