CAPITOLO 25

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POV'S NICCOLÒ

Mi sveglio con la mano di Noemi che fa dei piccoli cerchi immaginari sul mio petto nudo.
Mi muovo leggermente in modo da guardarle gli occhi.
Appena capisce che sono sveglio chiude le palpebre e ferma la sua mano.

< guarda che ti ho visto e sentito > la informo mentre lei si mette a ridere.

< uffa > dice come una bambina.

La cosa mi fa ridere.
Si alza dal letto, vedo la sua schiena nuda e mi vengono in mente le scene di questa notte.
Noi che facciamo l'amore in modo passionale, il ricordo dei nostri corpi che si attraggono come calamite.

Sento l'acqua della doccia e capisco subito che Noemi si sta lavando.
Mi vesto e poi mi sdraio di nuovo sul letto troppo stanco per vivere la giornata.

Noemi esce dal bagno già vestita e si mette appoggiata stipite della porta sorridendo.

< dai alzati > mi rimprovera lei
< andiamo a fare colazioni, gli altri saranno già giù >

Faccio un verso di disapprovazione e non mi muovo dal letto.
Noemi si avvicina e appoggia la sua testa alla mia schiena, accarezzandomi i capelli.

< dai andiamo >

< così mi addormento > dico io sorridendo.

Alla fine mi alzo e andiamo al bar mano nella mano.
Poco prima di entrare nel salone dove mangeremo, lei mi ferma.

< Niccolò sei sicuro che sia quello che vuoi? > chiede.

< di che stai parlando? > chiedo non capendo a cosa si riferisca.
Lei indica le nostre mani unite.

< tu sei conosciuto se qualcuno ci vedesse... >

Adesso capisco a cosa volesse riferirsi e non ha del tutto torto.
Potrei avere giornalisti alle calcagna, potrebbero farci foto.
Per non parlare dei miei amici e colleghi, farebbero mille domande.

< hai ragione, ma non preoccuparti > le dico accarezzandole i capelli.

< per ora ci lasciamo le mani, ma quando entrambi saremo pronti faremo quello che ci pare > continuo sicuro delle mie parole.

< va bene >

Entriamo al bar e tutti posano lo sguardo su noi.
Ci sediamo al tavolo, tanto la colazione viene servita a buffet.
Salutiamo entrambi molto velocemente.
Io sono seduto tra Adriano, alla mia sinistra e Noemi alla mia destra.

< mi devi dire cosa è successo > mi comunica sussurrando al mio orecchio Adriano.

< ne parliamo dopo ok? >

< ok > dice soddisfatto.

Mangiamo e una volta tornati in camera prendiamo le nostre valigie e ci dirigiamo in aeroporto.

•••

" allacciate le cinture di sicurezza "

Ripete ancora una voce da una radiolina.
Faccio come dice e mi lego il cinturino, affianco a me c'è Noemi che respira affannosamente.
Anch'io respiro a fatica, ho un'ansia assurda.

Prendo la mano di Noemi cercando di tranquillizzarla e in modo che anche lei tranquillizzi me.

Sentiamo i motori partire.
Chiudo gli occhi, sembro un bambino impaurito.
Noemi tira un sospiro di sollievo e comprendo che l'aereo è già alto nel cielo.

< hey ora puoi aprire gli occhi > mi dice lei, togliendo un ciuffo dei capelli dalla fronte.

< me sento morì > dico aprendo le palpebre.

Ultimo - una storia diversa[COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora