CAPITOLO 30

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POV'S NOEMI

Finalmente dopo 15 giorni di controlli in ospedale mi dimettono.
Oggi uscirò e tra poco mi verrà a prendere Niccolò.
Sono così emozionata, è stato difficile tornare ad essere quella di prima e farò sicuramente fatica a prendere di nuovo le redini delle mia vita e far finta che tutto questo non sia mai successo.
Passare praticamente due mesi su un letto ospedaliero non era certo come avevo immaginato i primi mesi da fidanzati per me e Niccolò.

< ciao amò > Nic mi riporta alla realtà salutandomi e dandomi un bacio veloce sulle labbra.
Gli sorrido debolmente.

< lei è Silvia > mi indica una ragazza bionda poco dietro di lui < è lei che ti ha sostituito durante i concerti >

< ah ok > dico fredda mentre mi allontano dai due per prendere la mia valigia.

'Ti ha sostituito'
È questo quello che ha fatto, mi auguro solo nel lavoro.
Non può capire quanto io mi senta uno schifo per non essergli stata accanto il 4 luglio o durante i concerti in generale.
E adesso mi presenta anche colei che gli è stata vicino.
Magari mi sto facendo solo delle allusioni, ma mi sembra molto simile a Federica, bionda e con occhi azzurri, magari la tipica ragazza che piace a Nic.

< che c'è? > chiede Niccolò abbracciandomi da dietro.

< niente > rispondo un po' distaccata.
Lo sento sbuffare e poi appoggiare sulle mia spalla la sua fronte.
Rimaniamo così per diversi minuti senza che nessuno preferisca parola.

< pensi che io mi sia sentito bene quanto non eri accanto a me? > chiede mentre mi bacia la spalla.

< no però... >

< ti amo, quindi smettila di farti film mentali, ti conosco > quasi mi rimprovera lui.
Alla fine lascio perdere il discorso e dopo poco siamo già in macchina per tornare a casa.

< dov'è la tua grande collaboratrice? > chiedo cercando di non sembrare infastidita.

< credo se ne sia andata con Jacopo, perché?>

< no, così > dico io cercando di far sviare il discorso.

< comunque ho conosciuto i tuoi genitori> dice lui allegramente.

< me lo hanno detto, ti trovano un bravo ragazzo >

Durante i controlli in ospedale i miei genitori mi sono stati accanto, purtroppo Niccolò l'ho visto poco e niente in quei giorni perché l'ospedale faceva entrare solo i parenti più stretti, è stata un'angoscia, ma sono felice che finalmente io possa tornare alla via di sempre anche se faticosa e piena di sentieri tortuosi, ma se l'essere in coma mi ha insegnato qualcosa è che il tempo che abbiamo nella nostra vita non sarà mai abbastanza ed è stupido sprecarlo o continuare a dire lo farò dopo perché non sarai mai sicuro che ci sarà un dopo, un poi o un domani.
Come dice Niccolò in una sua canzone
' è che se siamo qua è per ridere continuamente ' ed è quello che voglio provare a fare, anche se ovviamente ci saranno delle giornate storte, ma sarà sempre così perché la vita va in questo modo, senza regole ben precise da seguire.
Comunque i miei genitori sono molto orgogliosi che io sia riuscita a trovare di nuovo la felicità.
Avevo già parlato di Niccolò a mia madre che dopo essermi svegliata mi ha raccontato subito di quanto sia felice di aver avuto l'occasione di passare del tempo con lui.
Mio padre invece inizialmente non l'ha presa molto bene, soprattutto perché non sapeva nemmeno che io fossi fidanzata, ma alla fine sa anche lui che Nicco è un ragazzo d'oro e che se io sto bene con lui, allora dovrò fare ciò che mi fa sentire bene.

Ultimo - una storia diversa[COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora