CAPITOLO 31

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POV'S NICCOLÒ

La giornata è iniziata presto, sono sveglio da diverse ore, ma Noemi non c'è perché è andata in ufficio.
È uscita da poco dall'ospedale e già pensa al lavoro che poi, potrebbe anche prendersi qualche giornata libera in fondo è la mia ragazza, ma lei è sempre stata così, forse lavorare non oso dire che la renda felice, ma la distrae un po'.

Questa sera andremo a mangiare con i miei genitori e i suoi.
Sono così nervoso, mentre penso questo mi arriva un messaggio sul cellulare.

" quando le dirai tutto, sai che se lo scoprirà da sola sarà peggio"

È Silvia, pensando a quello che sto facendo è vero, sarà sicuramente peggio, ma forse ho perso la testa.

"Inizierà ad odiarti, non fare cazzate Niccolò "

Non le rispondo, non ne ho voglia.
Mi metto ai fornelli e inizio a preparare un po' di pasta anche perché tra poco arriverà Noemi.
Il cellulare inizia a suonare un paio di volte, la suoneria mi da fa fastidio così metto il silenzioso, tanto so già chi possa essere.
La porta si apre e vedo la figura di Noemi piuttosto affaticata e stanca entrare in casa.

< ciao > dice calorosamente dandomi un bacio a stampo.
La saluto velocemente e metto un pianto di pasta di fronte al suo corpo seduto al tavolo.

< tutto bene? > chiede lei posando lo sguardo sul telefono guando si illumina lo schermo mostrando il nome di Silvia.
< non rispondi? >

Blocco subito la chiamata e ne noto altre cinque perse più un messaggio.
" adesso mi ignori pure, è ingiusto dopo tutto quello che ho fatto per te"

" mi faccio sentire io dopo "
Le invio velocemente nella speranza che Noemi non si accorga di nulla.
Anzi le faccio una foto, ma prontamente si mette una mano sul viso per coprirsi.
La cosa mi fa sorridere davvero.

< stasera c'è la cena > le comunico mentre lei annuisce.

< sono molto ansiosa anche se conosco già i tuoi genitori>

< tra l'altro ci sarà anche Valerio > le dico mentre lei sorride.
Poi il pranzo continua silenziosamente, ognuno con i propri pensieri per la testa.
Mi chiedo quali siano i suoi.
Ho paura che le passino in mente idee strane su di me, sul perché Silvia continui a chiamarmi e come mai continuo ad ignorarla, ma devo mentirle, non posso fare in qualsiasi altro modo.

POV'S VALERIO

< credi che qualcuno lo scoprirà entro stasera? > le chiedo accarezzandole parte del viso appoggiato al mio petto.

< non so, ma non penso > risponde lei sorridendo.
Si alza e inizia a vestirsi di fretta, la osservo, ogni suo piccolo movimento e lineamente sono impressi dentro me come un tatuaggio.

< dai smettila di guardarmi > mi rimprovera lei < io vado >

< no dai, rimani ancora un po' > la prego io.

< no davvero non posso > conclude lei lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.

< ci vediamo dopo> dice sorridente.

E così rimango solo, magari potrò meditare sul da farsi.
Più che altro per quello che dovrò dire stasera.
Incontrerò per l'ennesima volta Noemi, ma finalmente sarà presentata come la fidanzata di Niccolò.
Molte volte penso che lui sia davvero fortunato, perché in fin dei conti ha realizzato ogni suo piccolo desiderio e ha accanto una donna che lo ama alla follia e sono più che sicuro che anche lui ricambi.
Lo vedo nei suoi occhi, forse anche un po' malinconici, soli e tristi alle volte, dove adesso vedo anche gioia e speranza, di una vita migliore, di un amore che non illuda o di una qualsiasi altra cosa che lo faccia stare bene.
Io che la speranza l'ho persa un po' con il tempo, come quando per ritrovare la strada di casa si seguono le stelle, ma poi una ad una negli anni iniziano a scomparire, non se mai spiegassi a qualcuno questa mia idee, esso riuscisse a comprenderla, molto probabilmente è un concetto davvero strano.
Alla fine credo però, di avere un'altra occasione e che forse sto recuperando un po' quella speranza.

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