CAPITOLO 28

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Tornai a casa. Sul mio letto mi ritrovai Madison in intimo. Dio santissimo.

-"Cosa cazzo ci fai qua?"

-"Nulla, volevo solo vederti." disse con voce sensuale.

-"Io sto con Jennifer. Vattene."

-"Stai con quella? Nono. Non pensavo ti fossi abbasso a certi livelli, Louis."

-"È meglio di te sicuramente. Almeno lei non è una puttana."

-"Ah io? E tu allora sei un santarellino per caso?"

-"No." colpito e affondato.

-"Dai Louis, lo sai anche tu. Non fa per te quella mocciosetta."

-"Madison se non te ne vai mo finisci male." dissi incazzato.

-"Non ho paura di te." mi sfido'.

La presi da un polso e la buttai dal letto e la sbattei contro al muro.

Non era per niente spaventata, anzi rideva come una mongola.

La cacciai fuori di casa in intimo. Non le diedi manco i vestiti. Si sarebbe attacca al cazzo adesso.

Suonò un miliardo di volte, ma io non le aprì. Dopo qualche minuto finì. Sarei scoppiato sennò.

Suonò di nuovo il campanello.

Adesso era troppo.

Aprì la porta con forza.

-"Che cazzo vuoi ancora?!"

-"Ecco io.."

Era Jennifer.

-"Oh, scusami piccola, non pensavo fossi tu, entra."

Entrò timida.

-"Che ci faceva Madison qua fuori?"

-"Nulla." risposi indifferente.

-"Louis, era in intimo!"

-"Oh, davvero?"

-"Cosa è successo?"

-"Ti ho detto niente!"

-"E perché stava fuori casa tua?! In intimo pure?!"

-"Non lo so. Appena sono arrivato a casa stava sul mio letto in intimo. Non so come cazzo è entrata. Voleva che scopassi con lei e lo cacciata di casa."

Non rispose.

Ci fu un silenzio tombale.

-"Non ti fidi di me, giusto?" ruppi quel silenzio che mi stava facendo venire il mal di testa.

Mi guardò.

-"Si, mi fido."

Mi avvicinai a lei.

Le sorrisi e la baciai. Non mi stanchero' mai di assaporare quelle sue labbra carnose.

-"Non puoi lasciarla lì al freddo." ridacchiò

-"E perché no? Se ne sarà già andata."

Non le feci rispondere che la baciai subito. La mia lingua incontrò la sua. La schiacciai contro il muro e la presi in braccio. Lei mise le gambe tra la mia vita. Le inizi a baciare il collo. Asimava.

Non volevo andare a fondo. Era ancora vergine ed era troppo presto sverginarla. Voglio solo farle provare piacere anche se per poco.

Misi una mano sul suo seno palpitandolo e continuando a baciarle il collo.

Mi dovevo fermare altrimenti le sarei saltato addosso.

La misi a terra e le diedi un piccolo bacio sul naso e me ne andai in cucina.

-"Eddai. Non sei onesto!" la sentì borbottare.

Mi venne da ridere.

Arrivò anche lei in cucina e si sedette su una sedia mal ridotta.

-"No, Jennifer non sederti su..."

Sentii un tonfo. Troppo tardi. Era caduta.

Mi misi a terra per le risate. Lei intanto piagnucolava. Era cosi buffa.

-"stronzo." disse alzandosi.

Mi alzai anche io da terra sempre ridendo.

-"Sei così sbadata."

Mi fece la linguaccia.

-"Beh, io vado. Si è fatto tardi."

-"Ti accompagno."

La accompagnai a casa.

Ritornai a casa mia sperando di non trovare altre sorpresa. Per fortuna non c'è ne furono.

Lui è la mia altra metà (sistemazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora