CAPITOLO 33

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JENNIFER

Andai ad aprire la porta. Mi ritrovai Jonathan. Non lo avevo più visto e non so se si ricordava quello che era accaduto.

-"ehi." mi fece un mezzo sorriso pur sempre bello.

-"ehi, che ci fai qua?"

Vidi con la coda dell'occhio Louis che ci guardava.

-"Io, beh ecco, vedi, volevo scusarmi per quella sera. Davvero io non volevo. Tu mi piaci davvero."

Non sapevo cosa rispondere.

-"Emm..ecco io adesso sto con Louis."

-"Oh capisco. Scusa per il disturbo. Ci vediamo." se ne andò.

Entrai dentro casa e mi venne incontro Louis.

-"Che ti ha detto?" chiese.

-"Che gli dispiaceva. Era sincero."

Fece una smorfia.

La serata continuò benissimo e alla fine tutti erano ritornati nelle proprie case.

-"Grazie. È stato tutto bellissimo." disse Louis avvicinandosi a me.

-"Per te questo ed altro."

Mi baciò. Un bacio passionale si impossessò delle nostre bocche. Louis mi fece allacciare le mie gambe intorno alla sua vita e mi portò in camera.

Passai la notte più bella della mia vita.

****

Era mattina e io mi svegliai come sempre prima di Louis.

Oh, oggi era natale.

Svegliai Louis con calma.

-"Carota, svegliati." lo riempì di baci.

-"Mmh." disse solo.

Li buttai una cuscinata sul viso. Sobbalzo'.

-"Hai la delicatezza di un elefante." disse scocciato.

-"Grazie grazie troppo gentile sei."

Mi alzai dal letto. Louis si rimise a dormire. Andiamo alle maniere forti.

Presi un secchio e lo riempì con acqua e ghiaccio. Mi avvicinai piano piano al letto.

Glielo buttai. Louis iniziò a gridare con un acuto che ti rompeva i timpani.

Risi fino alla morte.

-"JENNIFER! SE TI PRENDO!"

Merda.

Si alzò subito dal letto tutto fracido e io me ne scappai.

-"Ti prendo tanto!" appena finì quella frase scivolò per terra.

Sarei morta prima o poi.

Per le risate non mi accorsi che Louis si era già alzato e mi stava raggiungendo.

Stavo per scapparmene ma mi prese per un braccio facendomi girare. Aveva il fiatone. Povero.

Mi spinse contro il muro e si attacco' a me.

-"Tu non mi scappi babe."

-"Che schifo sei tutto fracido. Spostatiii." risi.

Si spostò e subito dopo mi abbracciò.

Brutto bastardo.

-"Louis, mannaggia alle carote levati!"

Si allontanò con gli occhi aperti.

-"Tu..tu..."

Oddio. Non mi dite che mo se l'era prende perché ho detto "mannaggia alle carote".

-"Non devi nominare le carote invano!" disse.

Ma il bello che era pure serio.

Mi schiacciai una mano in fronte.

Dove sono capitata?

-"Scusa."

-"Perdonata." rise.

Era pazzo.

Louis andò a farsi una doccia e io iniziai a preparare il pranzo. Ormai si erano fatte le 11 con tutto quello che avevano combinato. Natale lo avremo passato solo noi due.

Lui è la mia altra metà (sistemazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora