CAPIOTOLO 47

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L'avevo amata alla follia. L'avevo conosciuta e me n'ero innamorato. Avevo vissuto dei mesi nella sua tenerezza, tra le sue braccia, nelle sue carezze, nel suo sguardo, nelle sue parole, legato, incatenato in tutto quanto veniva da lei, cosi completamente che non sapevo più se fosse giorno o notte, se ero vivo o morto, se ero sulla terra o altrove.

Quando morì ricordavo il suo sospiro lieve, quel lieve sospiro debole: l'ultimo.

Mi chiesero mille mille cose riguardo il funerale. Non ricordo più. Ma ricordo ancora la sua bara, il rumore delle martellate quando inchiodarono il coperto.

Fu sotterrata. Sotterrata! Lei! In quella fossa! E tutto così fottutamente strano vivere senza di lei.

Mi sento inutile. Completamente inutile.

Quando ho rivisto la sua camera, o meglio la nostra camera, il nostro letto, quella casa dov'era rimasto tutto quel che rimaneva della vita d'una persona dopo la morte, mi riprese quel dolore violento.

Non riuscivo piu a rimanere in mezzo a quella casa che ricorda lei. Che aveva ancora quel profumo che sapeva di lei. Non ce la facevo. Era perso senza Jennifer. Era diventata la mia dipendenza e adesso senza lei non sapevo più che cazzo farmene della vita.

Uscì di casa e senza rendermene conto finì al cimitero.

La trovai.

Iniziai a singhiozzare e appoggiai la fronte alla sua lapide e diedi un bacio alla sua foto.

Volevo dormire con lei. Volevo passare la notte vicino a lei, un ultima notte, a piangere sulla sua tomba.

Mi misi comodo, anche se di comodo non c'era niente, e mi stesi pensando a lei. A quel suo sorriso, alla sua risata.

Stavo soffrendo. E tanto. Non avrei mai creduto che io, Louis Tomilson, potevo innamorarmi così tanto di una ragazza così semplice ma speciale.

Mi addormentai vicino alla mia ragazza.

****

-"Ragazzo svegliati." disse qualcuno scuotendomi la spalle.

Borbottai qualcosa.

Desideravo addormentarmi e non svegliarmi più per stare con lei.

L'avevo sognata.

-"Ragazzo, non puoi stare qua."

Ancora quella voce.

Mi stiracchiai.

-"Scusi...volevo stare con la mia ragazza, almeno per una notte.."

Lacrime in arrivo. Era divento sensibile.

Il guardiano mi guardava con tenerezza.

-"Va' a casa. Lei ti aspetterà sempre qui." sorrise.

Annuì tristemente.

Uscì dal cimitero.

Ero stanco e senza forze. Non mangiavo più. Non mi curavo. Volevo raggiungerla. Volevo vederla, baciarla, abbracciarla.

Avevamo fatto quella promessa che nessuno dei due avrebbe lasciato solo l'altro. Lei invece non l'ha mantenuta. Se ne andata. E aveva promesso. Aveva promesso che rimaneva!

Quella promessa non doveva essere infranta. No.

Verrò a trovarti amore mio. Aspettami.

Scusate se è cortoo.

Lui è la mia altra metà (sistemazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora