CAPITOLO 39

1.3K 87 8
                                    

Domani mattina presto sarei partita.

Non avevo insistito più di molto con i miei. In fondo stavo andando nella mia città natale da mio padre.

Nessuno lo sapeva che sarei partivo, tranne la mia famiglia ovviamente.

Louis non lo avevo più sentito. Eravamo ormai due perfetti sconosciuti. Quando ci incontravamo per strada non ci salutavamo. Ci scambiavamo solo uno sguardo. Niente di più.

Era sera e avevo appena finito di preparare le valigie.

Mi misi a letto.

*****

Mi sveglia. Stranamente la sveglia non era suonata. Erano le cinque.

Mi stiracchiai e mi alzai.

Scesi a fare colazione.

D'un tratto suonò il campanello e io sobbalzai.

Chi cavolo era a quest'ora?

Andai ad aprire la porta.

Era Louis.

Ero a dir poco sconvolta.

-"Che ci fai..."

Non mi fece finire la frase che subito attaccò le sue labbra sulle mie.

No. Non poteva andarsene e ritornare solo quando voleva, ma comunque ricambiai il bacio.

-"Ti prego non partire.." disse in un sussuro.

-"Troppo tardi, Louis."

-"Lo so, ho sbagliato. Quelle cose che ti ho detto le ho dette solo per allontanarti da me. Ti ho rovinato la vita.."

-"Tu non hai rovinato niente. Ma devo comunque partire.."

Mi guardò. Mi diede l'ultimo bacio e se ne andò.

Mmh ok.

*****

Mi svegliai di colpo per colpa del sogno.

Pensavo davvero che Louis era venuto per fermarmi.

Era brutto sognare qualcosa che desideri tanto, ma poi sai che non succederà mai.

Ci rimasi un po' delusa.

Non è possibile che lo sogno ogni volta. Io lo penso costantemente e lui manco una volta.

Mi alzai dal letto. Scesi per fare colazione. Speravo con tutto il cuore che Louis veniva qui per fermarsi.

Avevo solo bisogno di qualcuno che restasse al mio fianco, e quel qualcuno forse non era Louis.

Ma che pretendevo? Per lui ero stata solo una delle tante e poi nessuno sapeva che stavo partendo.

Finito di fare colazione andai in camera per vestirmi.

*****

Ero pronta.

No, non lo sei.

Si, lo sono.

Stai facendo un grande errore.

Lasciami in pace.

Presi le valigie, aprii la porta d'ingresso, mi girai un ultima volta per vedere la mia casa e chiusi la porta.

Il taxi era arrivato per portarmi all'aeroporto.

*****

Arrivai all'areoporto.

Il mio volo era il 3 sarebbe partito fra mezz'ora.

Camminai fino alla sala d'aspetto, finché non sentii chiamarmi.

Lui è la mia altra metà (sistemazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora