CAPITOLO 11

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Mi sentii chiamare. Mi girai e vidi che mi stava venendo incontro lui. Non volevo avere niente a che fare con lui, cosi mi rigirai e inizia a camminare.

-Jennifer, aspetta! Fammi spiegare quello che è successo!" urlava.

Non lo ascoltai e continuai a camminare indifferente.

-"Cristo Jennifer fermati!" disse iniziando a correre.

Io aumentai la passo ma lui mi prese per un braccio facendomi girare.

-"Cosa vuoi?" sbuffai.

-"Fammi spiegare quello che è successo.." mi guardò negli occhi.

-"Cosa dovresti spiegare? Che mi hai chiamata puttana? Che mi ha detto "togliti dalle palle"? Che hai picchiato il mio migliore amico?! Eh?!" la rabbia aveva preso il sopravvento.

-"Ero arrabbiato. Quando sono arrabbiato non raggiono.. e poi il tuo migliore amico mi ha picchiato per prima quando tu mi hai trovato a terra per strada e poi mi ha mandato un messaggio dicendomi che dovevo starti lontano."

-"Forse era meglio lasciarci perdere." dissi dura.

-"Ah si?" annuii.

-"Bene. Fai come se non ci conosciamo non m'importa niente ragazzina. Divertiti col tuo Malik." dicendo questo se ne andò.

Ero rimasta spiazzata. Però era meglio tenerlo lontano per me e per Zayn. Io non mi ero trasferita per avere una vita peggiore, ma per una migliore!

Ormai era l'una ed era l'ora di ritornare a casa. Arrivai salutai i miei e andai in camera.

Quando ti adoro letto. Ci sei sempre per me. Sei la mia vita.

Il letto era il mio fidanzato. Non lo avrei scambiato mai e poi mai con nessuno. Piano piano mi addormentai.

**

Mi svegliai con la sveglia. Presi il telefono per vedere l'orario ed erano le sette di mattina, bene posso ancora dormire. Mi rimisi a letto intenta a riprendere sonno, ma poi pensai all'orario.

Le sette.

Oh cazzo. Mi alzai subito dal letto. Come cavolo ho fatto a dormire così tanto?! Oh mio dio devo andare già scuola. Non ho fatto manco i compiti.

'Ahahahahahah, tu i compiti? Sul serio Jennifer?'

Ma no era per dire, sai per apparire una brava ragazza. E poi non metterti in mezzo.

Ritornando in me mi alzai dalla mia ragione di vita e andai in bagno. Per la fretta non vidi la mia pantofola e caddi come un salame.

Mannaggia a me e a quando non metto le cose a posto. Mi alzai senza voglia e andai in bagno. Questa volta con attenzione. Arrivai in bagno mi lavai e mi vestii. Scesi per andare a scuola.

-"Oh mio dio, Jennifer, pensavo fossi morta." quanta simpatia mia madre di prima mattina.

-"Ancora no, ma'. Vado ciao." stavo per andarmene.

-"Non fai colazione?"

-"Non ho fame. Cià" detto questo me ne andai. Chissà cosa avrebbe fatto Louis.

Lui è la mia altra metà (sistemazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora