Più problemi che soluzioni

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"Trascorsi giorni interi
mentre io trovavo
più problemi che soluzioni.
Era prevedibile
che andasse a finire così.
Ma a noi non piaceva
prevedere le cose,
non ci piaceva organizzare
la nostra vita
o programmare alla perfezione
i nostri giorni insieme.
Ed ecco forse,
il motivo per il quale
io mi ero trovata
così tanto impreparata,
di fronte a quel gran casino
che era la tua mente.
La malinconia mi assaliva
e mi demoralizzava,
rinchiudendomi in una morsa stretta
e per nulla fugace.
Il tuo sguardo mi destabilizzava,
ma non alla stessa maniera di un tempo.
Io nei tuoi occhi
trovavo solamente il vuoto.
Era quello
che mi spaventava maggiormente.
Non riuscivo a trovare
all'interno dei tuoi occhi
tutte le risposte
che stavo cercando
con bramosia accecante.
Riuscivo solamente
a scovare il silenzio,
che non curava minimamente
le mie domande.
Non mi affidavi
nemmeno un po' di attenzione.
Pranzavamo senza dire una parola,
mangiavi a malapena
sotto il mio sguardo preoccupato.
Ti sentivi uno schifo.
Neanche infilavi
le patatine nella salsa,
che era sul tavolo e che adoravi.
Mi guardavi con un'aria di sufficienza
mentre io ti provavo
a baciare o a toccare.
Era un'agonia,
uno strazio
che nemmeno riuscivo
a comprendere a pieno,
ma che riuscivo a sentire totalmente
sulla mia pelle.
Questa sensazione terribile
che sperimentavo,
era quella di essermi persa nel tuo vuoto.
Ero nel labirinto del tuo dolore,
ma tu non mi davi la via d'uscita.
Forse lo volevi,
ma non eri in grado di
comunicarmelo con i tuoi gesti.
Io ci provavo,
potevo giurarlo su qualsiasi cosa
presente in questo mondo.
Io ci provavo per entrambi,
ma era come graffiare il suolo
con le unghie sporche e spezzate.
Mi cospargevo di fango
per risalire in superficie.
Ma tu ci stavi scavando
la fossa per entrambi.
Io ci provavo con ogni fibra del mio corpo,
a trovare una soluzione
per tutti e due.
Ma tu non me lo concedevi.
Non riuscivo più a capire
se tu mi volessi,
ma l'amore ancora
non mi dava una dimostrazione concreta.
Quella notte
mi ero addormentata nel tuo letto,
dopo aver fatto l'amore,
ma te non lo avevi desiderato.
Ti si leggeva dagli occhi, sai?
Comunicavi questo
ed io in un battito di ciglia
ero entrata in quell'oblio
che ancora era ignoto.
Tu mi avevi detto
che non te la sentivi,
che avevi voglia di stare sulle tue,
che avevi bisogno di pensare.
Avevamo guardato un film,
ma sembrava non ti fosse piaciuto.
E poi, come per un istante,
avevo creduto che volessi farlo l'amore, mentre ti toglievo la maglietta.
E così era stato,
ma subito dopo,
per la prima volta,
mi avevi dato la possibilità di andarmene.
Tu mi avevi chiesto
se i miei genitori
fossero preoccupati per me.
Mi avevi detto
che mi conveniva tornare a casa.
Sembrava che tutta la tenerezza
che ci fosse nel tuo cuore
fosse svanita improvvisamente,
come una foglia d'autunno
sospinta dal vento.
E allora io avevo sgranato gli occhi,
e ti avevo abbracciato.
Era tutta una sorpresa.
I nostri corpi nudi erano freddissimi,
mai stati così ghiacciati.
Sarei rimasta quella notte,
così come le altre.
Me ne sarei andata
solamente quando me lo avresti urlato,
poche settimane dopo.
Dovevi ricordarti di te,
com'eri prima,
ed io ti avrei aiutato
in questa missione impossibile.
Il tempo si sarebbe consumato,
il tempo ci avrebbe rovinati.
Non volevo però
che tu rovinassi me...
Avrei trovato una soluzione.
Avrei risolto i nostri problemi.
O almeno ci speravo,
anche se non mi arrivava più
alcun segnale per farlo..."

L'amore come lo vedo ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora