"Indifferenza.
Dall'affetto alla delusione
vi è una un battito di ciglia,
un briciolo di polvere
di cenere in mezzo,
mescolate con l'ombra
che sta per giungere.
Terrore,
violenza in quegli
occhi di ghiaccio,
in quello sguardo tetro
e angusto.
Vuoto.
È quel che sento ogni volta
che lui affonda dentro di me, spingendomi sempre di più
in quel delirio
da cui non scorgo
la via d'uscita,
un motivo per non demordere. Tormento psicologico,
paura ancestrale.
Chiusa in me stessa,
violata e aperta
come una scatola segreta preziosa, fragile,
pericolosa e serrata.
Sollievo,
quando lui esce e se ne va,
anche solo per mezza giornata.
Percepisco un senso di libertà
che permane fino al midollo.
Vetri rotti,
luce spenta.
Quadri storti
e una musica al di fuori
della finestra
che nelle mie orecchie
è solo un rumore,
un ronzio privo di significato.
Cielo irto di tensione,
ricco di nubi plumbee.
Ore che scorrono
mentre le osservo appassire
tra le mie dita bianche.
Danza di brividi agonizzanti,
di respiri timidi
e poco convinti,
come se dovessero fuoriuscire dal mio corpo per obbligo,
e non per bisogno.
Luce in fondo alla grotta
tanto oscura che sì,
mi separa da te.
Minuti illogici,
che vorrei annullare
come le distanze geografiche del mondo.
Minuti strazianti,
che più pesano
e più non riesco ad affrontarli.
Minuti dilanianti come proiettili,
ore in cui io tremo
per il dispiacere,
per la paura e i sensi di colpa.
Manipolazione.
Penso solo a questo mentre la pioggia ticchetta e picchietta,
come se volesse entrare nel mio cuore.
Adrenalina assente.
Mi tuffo in un mare d'acciaio.
Scappo da ciò che
mi dà il tormento,
eppure sono rinchiusa
in una gabbia
da così tanto tempo
che oramai la libertà
nemmeno la posso immaginare.
Corro in avanti
e vengo catapultata
automaticamente indietro.
Realtà,
un incubo che gira
come una trottola
su cui non ho il minimo controllo.
Lacrime amare,
che si aggiungono
al sapore di sigaretta consumata.
Follia, nell'affermare
che lui sia ciò che di peggiore
mi sia capitato.
Follia e razionalità in un solo ragionamento.
Incredibile,
guardo la tempesta
che mi attornia e mi lascia interdetta.
La guardo e penso che forse un giorno non ne uscirò più terrorizzata,
ma con coraggio.
Ma no, non sarò sola.
Io mi vedo con te,
ancora e ancora.
Forse mi vedrò con te per sempre.
Sto scontando la mia pena,
ma come mai
è come avere un fucile
puntato costantemente alla tempia?
Perché il battito del mio cuore
è quasi fermo
quando lui mi guarda e non te?
Come mai lui è entrato nella mia vita?
Come mai abbiamo atteso
così tanto per parlare,
per sfiorarci, per baciarci?
Vita mia,
quanto vorrei fuggire
da tutto questo.
L'auto convinzione di riuscire
a perseguire questo obiettivo
è come un bagliore tenue e fioco.
Non scappo,
se sono di fronte
a una distesa ghiacciata,
se sono gettata
in un oceano profondo
e la corrente mi allontana sempre di più dalla riva.
Non scappo da sola,
devi aiutarmi.
Devi tirarmi su,
e portarmi via con te.
L'unica cosa che mi fa reggere ancora in piedi è il mio amore.
Lui mi fa sentire
così inadeguata,
e questo sentimento altrettanto.
Vorrei soltanto che mi amassi quanto ti amo io..."
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L'amore come lo vedo io
Roman d'amourIN REVISIONE Da sempre mi ero sentita un silenzio nel buio più totale. Mi avevano avvertita di stare attenta all'amore Poi lui era arrivato, e mi aveva detto quella notte in riva al mare "Sai non ho molto da donarti. Non ho nulla a cui aspira...