"Devo andare."
"Di nuovo? Mi auguro che tu stia giocando."
"Non sto scherzando.
Vado a stare dai miei genitori,
solo così avrò la possibilità di riflettere."
"Ne sei sicura?"
"Vorrei rimanere,
e so che è anche una tentazione troppo forte.
No dai, fermo.
Se ti avvicini ancora una volta non me ne vado più."
E allora così feci.
Chiusi la porta a chiave e la fissai,
avvicinandomi con passo deciso
e prendendogli il viso tra le mani.
"Io non voglio che tu te ne vada.
Non l'hai proprio capito vero?
Se non vuoi rimanere a casa andiamo a fare una passeggiata al mare,
o a prenderci un caffè ad un bar qui vicino sul corso. Offro io."
"Non avevo dubbi."
Mi misi a ridere.
"È quasi finito marzo, e dovrei andare a casa a studiare.
Tra poco ricomincia la sessione di esami,
e nonostante io mi sia avvantaggiata gran parte del lavoro,
non sto rispettando pienamente gli obiettivi che mi ero prefissata."
"Secondo me sono tutte scuse.
Hai paura di stare da sola con me."
"Forse..." Lo avevo ammesso.
Lui mi stava guardando
con un'espressione particolarmente curiosa.
Stavo ridacchiando,
e lui ne era felicissimo.
Era riuscito a strapparmi un sorriso dal volto.
Ma come ci riusciva?
Neanche me ne rendevo conto.
Dopo tutto questo tempo...
"Per me devi superare questa paura.
Non lo considerare come un appuntamento, dai.
Se vuoi studiare, porta i libri
e tutto quello che ti serve al mare.
Oggi fa caldo,
ma è una giornata perfetta per andarci."
Mi disse continuando a sorridermi
in maniera raggiante.
"Non voglio accettare un no come risposta."
Aggiunse poi continuando a fissarmi da vicino.
Più i nostri corpi erano a contatto,
e più scottavano per il desiderio e la voglia
di ricongiungersi di nuovo.
Come avrei affrontato nuovamente un'altra giornata con lui,
avendo questo pensiero costante?
Non riuscivo a vivere un'altra storia d'amore,
perché sapevo con certezza di volere questa.
Ma era come una maledizione.
Mi facevo del male insieme a lui,
ma era anche il rimedio e la medicina per tornare a sorridere.
Che cosa dovevo fare?
Dovevo dare un pugno alla razionalità
e scappare via con lui,
anche solo per un altro giorno?
Volevo sul serio tornare a respirare,
anche se sapevo che fosse incredibilmente sbagliato?
Da quando ci eravamo lasciati,
o ancor prima,
da quando erano iniziati i mesi bui della nostra relazione,
ogni fibra del mio corpo
si trovava in netta contraddizione.
Era come se nel mio corpo
si fosse sdoppiata la mia anima,
si fosse divisa in due parti
che litigavano quotidianamente,
per prevalere l'una sull'altra.
Lui intanto mi guardava con quegli occhi profondi
che mi avevano incantata per così tanti anni,
e a me non usciva nemmeno un fiato dalle labbra,
nemmeno una parola.
Vedendo che io non rispondevo,
immersa nei miei pensieri,
lui cercò qualche frase per riscuotermi:
"Dai, ti prego.
Soltanto oggi, non ti sto chiedendo molto.
Quando vuoi puoi andartene,
puoi anche non proferire parola.
Voglio rimanerti accanto.
Voglio portarti al mare.
So che lo hai sempre amato,
so che era il tuo posto preferito,
anche quando non ci eravamo ancora conosciuti.
Spero che lo sia ancora."
"Sì." Ma mi ricorda te,
avrei voluto aggiungere mentre mi feci convincere
dalla sua voce ammaliante
e dal suo sguardo magnetico.
In un modo o nell'altro,
ci ritrovavamo sempre insieme.
Non sapevo ancora di chi fosse la colpa però...
Probabilmente proprio dell'amore.
"D'accordo.
Portami al mare."
Gli dissi con voce sicura.
Lo vidi sorridere come mai prima d'ora,
e onestamente mi si scaldò il cuore.
Fu travolto dall'adrenalina,
o dall'entusiasmo,
che quasi mi baciò,
ma mentre le nostre labbra
si stavano per ricongiungere,
si tolse.
Forse aveva capito
che stavo facendo uno sforzo enorme
per non scappare di nuovo.
"Dimentichiamoci di tutto
e andiamo al mare, amore mio.
Solo per oggi,
e poi potremmo dirci addio,
se tu desideri questo."
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L'amore come lo vedo io
RomanceIN REVISIONE Da sempre mi ero sentita un silenzio nel buio più totale. Mi avevano avvertita di stare attenta all'amore Poi lui era arrivato, e mi aveva detto quella notte in riva al mare "Sai non ho molto da donarti. Non ho nulla a cui aspira...