Problemi

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문제

Il mattino seguente, Jungkook si svegliò presto e di malumore. Il fianco sembrava scoppiargli da un momento all'altro, aveva dormito pochissimo e di conseguenza si sentiva ancora stanco.
Sbuffò innervosito e si alzò con un movimento doloroso. La gamba aveva ripreso vita, fin troppa però. Ogni più piccolo movimento gli provocava una piccola fitta e perciò le più banali delle azioni, come sedersi, alzarsi, camminare, etc. erano autentiche torture.

Zoppicò in cucina ricordando solo in quell'istante di dover avvisare Dylan delle sue condizioni. Conoscendolo, il suo insegnante si sarebbe arrabbiato moltissimo e in quel momento non aveva voglia di sentirlo sbraitare. Cominciò così a preparare il caffè, appoggiandosi malamente al lavabo. Digitò il numero di Dylan sul secondo cellulare e aspettò pazientemente che rispondesse. Nonostante fossero solamente le sei e mezza del mattino, l'insegnante aprì la chiamata quasi subito,
< buongiorno Jungkook, come mai così mattiniero? Problemi? > lo interrogò con una nota sconcertata Dylan. In sottofondo, il rumore dell'acqua corrente copriva un po' la voce dell' interlocutore,
< 'giorno a te Dylan, si, effettivamente si, c'è un piccolo problemino > iniziò con calma il ragazzo, cercando di prepararlo alla brutta notizia.

< Sentiamo > sentenziò asciutto l'insegnante, divenendo improvvisamente serio e preoccupato. Jungkook sospirò profondamente e preso coraggio, il più velocemente possibile snocciolò il problema
< non posso ballare da oggi a tempo indeterminato. Ovviamente verrò lo stesso a lezione, ma al momento faccio fatica a restare in piedi > concluse rapido, allontanando il cellulare dal suo orecchio. In sottofondo l'acqua si chiuse e cadde un profondo silenzio.
< JUNGKOOK! IL CONCORSO E' TRA MENO DI UN MESE! Come pensi di fare? C'è mezza coreografia da imparare e pulire e abbiamo pochissimo tempo! > Urlò livido di rabbia l'insegnante un attimo dopo.
< Non l'ho fatto apposta! Secondo te vado a farmi male per divertimento? > Esclamò spazientito alzando il tono di voce, possibile che per Dylan fosse sempre colpa sua?

< Conoscendoti avresti potuto benissimo farlo! Cosa cazzo ti sei fatto per non poter ballare? > Ringhiò Dylan con la voglia di prenderlo per il collo.
< E' una lunga storia, JeonGin ieri è caduto nel fiume e nel soccorrerlo ho sbattuto contro un tronco, tutto qua > concluse velocemente, ancora irritato dal comportamento dell'insegnante. Dall'altro capo del telefono si sollevò un sospiro spazientito, seguito da qualche attimo di silenzio.
< Va bene, d'accordo Kook, ma sappi che sei declassato in fondo alla fila. Al tuo posto andrà Seojun. E se entro il mese non saprai la coreografia come dico io, non farai il concorso > sentenziò Dylan con straordinaria sicurezza e determinazione, in tono di sfida.
< C-cosa? NO! Non esiste! Quella postazione me la sono guadagnata! Non puoi declassarmi! > Esclamò Jungkook con una punta di panico nella voce.

Quel maledetto posto se l'era aggiudicato sudando le proverbiali sette camicie, farselo fregare in quel modo era a dir poco oltraggioso.

< E invece posso e lo faccio. Ciao. E muoviti. > Concluse Dylan riagganciando freddamente e orgogliosamente.
Jungkook rimase allibito mentre la rabbia cominciava a farsi strada nei suoi pensieri, invogliandolo a scaraventare il telefono addosso al muro. Non poteva crederci, lui, lui era stato declassato. Mise giù il cellulare prima di far danni e rimase a fissare il pavimento finché la moka non iniziò a gorgogliare emanando un delizioso profumo di caffè.

Sospirando si massaggiò le tempie con movimenti rotatori, ragionando su una soluzione. Doveva riguadagnare la postazione, a tutti i costi, non avrebbe permesso a quel Seojun, che oltretutto gli stava antipatico, di appropriarsi del suo più che meritato primo posto.

Ma come fare se non poteva muoversi?

Dubbioso provò a flettere il ginocchio per capire quanto fossero limitati i suoi movimenti, ma oltre ad uno schiocco secco proveniente dall'anca, sentì anche un bruciore intenso al fianco che lo obbligò a fermarsi con una smorfia.
< Cosa fai di bello? > Domandò d'improvviso una voce squillante proveniente dall'entrata della cucina. Jungkook sobbalzò sorpreso trovandosi il piccolo impalato accanto alla porta. Lo stava osservando con curiosità, mentre un sorriso gigantesco faceva capolino tra le labbra.
< Buongiorno JeonGin. Mi ... mi stavo allenando. Cosa ci fai tu sveglio? Non è troppo presto per te? > Lo interrogò a sua volta, rasserenandosi un po'. Il piccolo scosse la testa con un sorriso e si catapultò tra le sue gambe, allungando le braccia in una muta richiesta di esser preso in braccio. Adorandolo, l'adulto lo accontentò in men che non si dica, mentre la pace e la felicità riempivano il suo cuore, facendogli dimenticare il problema della postazione.
< In verità ho sentito che stavi litigando con qualcuno > rispose il piccolo con un mezzo sorriso tenerissimo, accomodandosi tra le sue braccia.
< Mi dispiace averti svegliato, vuoi che ti porta su così dormi un'altra mezz'oretta? > Propose l'adulto accarezzandogli dolcemente i capelli di un bel nero ebano.
Il bambino scosse la testa,
< no, ho troppa fame per dormire, mi prepari il latte con i cereali? > Lo supplicò incrociando le manine, con uno sguardo da cucciolo meraviglioso.
< Te lo preparo io, basta che smetti di importunare Jungkook > esclamò SeongMin entrando in cucina con un sorriso leggiadro.

 |J.Jk| 춤 추자 solo bailaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora