Un'ardua causa

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어려운 원인

La porta del salotto si aprì di colpo con violenza, sbattendo sulla parete intonacata di bianco. Dall'entrata un lampo fece la sua presenza seguito, qualche secondo dopo, dalla madre con una borsa a tracolla agganciata alla spalla ed un piccolo sorrisino.
< JeonGin! Ti pare il modo di aprire le porte? > esclamò stizzita la ragazza cercando di fare la voce dura di fronte a quel baccano. Portando le mani ai fianchi, con espressione burbera, costrinse il piccolo a fermare la furiosa corsa e a fornire una giustificazione adeguata.
< Non l'ho fatto apposta! Non sono riuscito a frenare in tempo!> rispose con un sorriso innocente, dirigendosi in cucina trotterellando.
Gli occhi luminosi sorrisero gioiosi, aveva intravisto infatti i capelli lucenti del ragazzo accanto al tavolo.
Senza pensarci due volte, si diresse in quella stanza in cerca dell'adulto, diventato ormai un'inseparabile figura per il bambino.  La ragazza spiò di sottecchi il figlioletto dirigersi nell'altra sala e con un mezzo sorriso si affrettò a raggiungerli. Appoggiata la borsa sul divano e liberato i capelli con brio, entrò in cucina sicura di trovarli abbracciati o intenti a giocare in attesa del pranzo.
< Jungkook, siamo tornati! Scusaci il ritardo ma abbiamo incontr... > le parole gli morirono in bocca quando si trovò davanti una visuale ben più diversa da quella che si aspettava.

Il sopracitato, ritto in piedi di fronte al lavandino, era intento a fissare le due ante della dispensa con sguardo vuoto e perso. Le labbra erano serrate e la piega verso il basso indicava che l'umore non era dei migliori. L'espressione completamente apatica preoccupava sia il piccino sia la ragazza che non si capacitavano di quell'espressione tetra.

La ragazza raccolse da terra JeonGin, intento a fissare l'adulto con occhi sgranati e le braccine abbassate.
< Kook'? Tutto bene? > esclamò SeongMin avvicinandosi col prezioso bagaglio tra le braccia.
Le mani del ragazzo, appoggiate sul ripiano della cucina, erano tese ed immobili ed intrappolavano sotto di esse dei fogli bianchi mal piegati. Credendo fossero semplici ed innocue pagine, la mora non vi badò più di tanto, si concentrò invece sulla faccia di Jungkook, stravolta e seria come non l'aveva mai vista.
L'adulto staccò lo sguardo dalla credenza, concentrandolo per un attimo sui due coinquilini. Le espressioni tese e preoccupate di madre e figlio lo spronavano a parlare per poter tranquillizzarli almeno un po'. Il ragazzo non voleva iniziare quel lungo discorso in presenza di JeonGin e, soprattutto, non riusciva a mascherare la paura che provava. Rigirandosi più e più volte le tre pagine tra le dita, decise di escludere il piccolo dalla conversazione, d'altronde era un discorso risolvibile solo da loro adulti. Sapere non avrebbe giovato al bambino.
Guardando il pavimento della cucina, il blu misurò le parole con attenzione:
< penso che oggi sia meglio se tu vada da MinYun> mormorò con un filo di voce rivolgendosi più alla madre che al bambino.
Il diretto interessato spalancò gli occhioni neri e si strinse al collo della madre in cerca di supporto,
< no! Non voglio andare da loro! Voglio restare con voi! Andate a mangiare il gelato senza di me? > iniziò con foga gonfiando le guancie arrabbiato.

SeongMin impallidì capendo che qualcosa di grave aleggiava nell'aria. Baciando la testolina, salvò la situazione fingendo disinteresse e richiamandolo con tono più dolce possibile
< ma no JeonGin! Non andremo mai senza di te, te l'ho promesso no? Ma ... io e Jungkook dobbiamo parlare di cose importanti e tu ti annoieresti. Se vuoi restare qui puoi farlo, ma non si potrà né uscire, né correre, né saltare, parlare e via dicendo. Necessitiamo di molta calma e pace. Sei ancora sicuro di voler rimanere? >  rispose con tranquillità sapendo bene che il piccolo avrebbe cambiato idea nel giro di un paio di secondi di fronte all'obbligo di immobilità.

JeonGin, dubbioso e non del tutto convinto, sbuffò nervoso,
< va bene, ma allora stasera andremo a mangiare il gelato? > domandò con sguardo supplichevole e acquolina in bocca.
< Sì se non sarà troppo tardi e, ovviamente, se tu avrai fatto il bravo da MinYun! > rispose con finta allegria l'adulto rubando il bambino dalle braccia della madre. Quanto desiderava che quella busta non fosse mai arrivata.
JeonGin si lanciò su di lui senza paura, felice che l'amico della mamma fosse tornato spensierato e sorridente. Stringendolo forte a se, Jungkook lo baciò sulla fronte con il cuore stretto da una morsa e la gola intasata dalla preoccupazione. Sentiva perfino le mani intorpidite tanta era l'ansia che stava provando.

 |J.Jk| 춤 추자 solo bailaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora