Svolte

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실시

< Ho deciso MinYun. E nulla mi farà indietreggiare. Lunedì gli dirò che è il padre del mio figlioletto. O meglio, il nostro figlioletto > spiegò decisa alla cugina. Sedute sul divanetto di casa sua, davanti ad un caffè, la ragazza era impegnata a spiegare il suo piano ad una incredula MinYun aggiornata agli ultimi eventi della giornata.

MinYun, con la tazzina in mano e l'avambraccio appoggiato allo schienale del divano, guardava con occhio indagatore la cugina.
Abbassando leggermente il mento scrutava l'espressione semi- convinta dell'amica. Non era sicurissima che la ragazza fosse così certa delle sue parole, un'ombra di dubbio le incupiva il volto facendola sembrare preoccupata, o forse era paura? 

SeongMin dal canto suo era sicura di farcela. Non aveva paura, bensì era terrorizzata dalle conseguenze che avrebbe provocato quella confessione. Jungkook cosa avrebbe detto/fatto? Deglutì senza quasi rendersene conto in modo nervoso, tanto da far attivare la cugina acciambellata al suo fianco.

< Woow, finalmente ti sei decisa! Renderai Jungkook l'uomo più felice della terra > le mormorò sicurissima portando alle labbra la tazzina bianca. Dopo aver buttato giù un goccio del liquido marrone, appoggiò velocemente il contenitore al tavolo per riprendere il discorso.
< Ma toglimi una curiosità, perché proprio di lunedì? > indagò pensierosa tentando di svolgere il mistero.
La ragazza sorrise in modo furbetto e si preparò a spiegare:
< l'udienza è mercoledì e lunedì il test sarà pronto. Lunedì sera, dopo averlo coccolato un po', gli dirò che gli ho fatto fare un test perché si assomigliavano troppo e che il risultato è "sorprendentemente" positivo. Cercherò di sembrare turbata e insicura e taaa ta! Famiglia unita per mercoledì! Che ne pensi? > concluse la ragazza allargando le braccia euforica.

Gli occhi ambrati di MinYun la squadrarono dubbiosi, agitò la coda con un cenno nervoso.
< Jungkook non è stupido > contestò incrociando le braccia perplessa, quel piano tanto scemo quanto infantile la deludeva. SeongMin si alzò in piedi iniziando a camminare in tondo per la stanza,
< lo so MinYun, lo so. Ma non voglio rovinare tutto dicendogli la verità. Sono stanca di rimanere separata da lui > le rispose con voce sofferente avviandosi lentamente verso la finestra che dava sul giardino.

Lanciando una lunga occhiata fuori da essa, si zittì e rimase a contemplare il giardino ricco di ogni sfumatura di verde. Cosa era meglio per Jungkook e JeonGin?
MinYun si alzò e con passi leggeri come fiocchi di neve, senza nemmeno avvisarla, si affiancò a lei e le circondò le spalle con un braccio.
< SeongMin. Va tutto bene. Digli la sacrosanta verità: ammettilo che avevi paura, ammetti che avevi paura di perderlo. Sono queste le motivazioni che lo faranno restare al tuo fianco. Non aspettarti che sia tutto rose e fiori. Sai meglio di me che si incazzerà giustamente. Ma poi la tempesta se ne andrà  e lo riavrai di sicuro. Jungkook ama JeonGin, lo sai meglio di me. Sii sincera, ricomincia da capo,
completatevi! > disse con il cuore in mano. Stringendola a sé in un abbraccio confortevole come una coperta, MinYun appoggiò la guancia sulla sua ringraziando nuovamente il destino per averla riportata da loro. Una lacrima scintillante rotolò lungo la pelle della ragazza, la quale tratteneva a stento i singhiozzi.

Quanto era stata stupida. Se avesse avuto il coraggio di dirglielo appena arrivata  non ci sarebbero state né udienze né qualsiasi altro problema.
Ma ormai era tardi, le rimaneva appena una manciata di giorni per organizzare la narrazione della verità e per formulare qualche scusa.
Il pomeriggio passò velocemente, le due ragazze dopo aver portato i loro saluti a Haneul, che iniziava a gonfiarsi giorno dopo giorno, e aver passato del tempo con l'ormai annoiatissima donna, si separarono anch'esse dirigendosi ognuna verso la propria dimora.

SeongMin si sentiva spossata dal caldo e dai lunghi e articolati discorsi riguardanti la paternità di Jungkook. Una volta a casa, infatti, si lanciò sotto la fresca ombra del melograno che aveva davanti casa beandosi della brezza leggera. Sedendosi stancamente su una sedia di ferro nero, accavallò le gambe con un gesto pigro, come se quello sforzo le fosse costato ore di lavoro. Forse doveva iniziare a preparare il ragazzo per  la notiziona colossale?
Magari iniziare a lanciargli qualche buona frecciata o dirgli che provava dei dubbi a causa della loro perfetta somiglianza. Insomma qualsiasi cosa che riaprisse il discorso pian piano. Doveva decidere e velocemente anche!
Cosa era meglio fare?

 |J.Jk| 춤 추자 solo bailaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora