Carte e problemi

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논문과 문제

Davanti ad un caffè ormai freddo e a MinYun, la ragazza si stava letteralmente mangiando le mani dalla disperazione.

MinYun, con in braccio la figlia minore, sbuffò incredula dopo aver ascoltato le parole della cugina. Non poteva credere a quello che le aveva detto. Era una situazione talmente assurda da sembrarle quasi irreale.
Aprendo la bottiglietta di succo alla piccina, accoccolata tra le sue braccia, la ragazza sospirò lanciando una veloce occhiata alla figlia maggiore, intenta a giocare con JeonGin sulle giostrine. I capelli neri, legati con la solita coda, le frusciarono sul collo infastidendola.

< Complimenti, hai fatto le cose veramente in grande stavolta.  Bhe, mai come JeonGin ovvio > mormorò  sottovoce la ragazza con un sorriso malizioso.

Il tentativo di stuzzicare la cugina andò a buon segno, d'altronde bastava nominare o anche solo accennare la paternità di Jungkook e SeongMin ammattiva.
La ragazza le lanciò un'occhiataccia esasperata per intimarla a tacere, orecchie indiscrete potevano essere ovunque.
MinYun roteò gli occhi e continuò come se nulla fosse accaduto,
< hai già deciso cosa farai ora? > domandò subito dopo con tono di rimprovero e un'occhiata accigliata. Possibile che non riuscisse a coltivare relazioni come una persona normale?

< No! Non so nemmeno se lo ricorda! E poi non capisco come possa essere accaduto! > scattò la ragazza con una smorfia, riassumendo in poche parole i suoi pensieri più impellenti. Aveva passato una mattinata nel caos più totale, accompagnata dal mal di testa e con la terribile sensazione di aver fatto una pazzia. Ricordava poco o quasi nulla della serata trascorsa e da quando si era svegliata non aveva pensato ad altro fino a quel momento.

Le ore trascorse a spremersi le meningi non avevano schiarito i ricordi della ragazza: tutto era ancora avvolto da una fitta nebbia.
Tutto o quasi, una cosa si era lentamente ripulita da quella densità: un bacio dato con incredibile desiderio.
Incredula ed allibita dal suo comportamento, la ragazza si era sforzata inutilmente di ricordare qualcos'altro,anche solo un dettaglio di quella notte, ma nulla da fare. Nemmeno un profumo o una frase particolare, anzi, sembrava che più tentasse di riacquisire informazioni più la sua mente si confondesse.

JeonGin , carico di energia per la bella serata che aveva trascorso, aveva iniziato a distruggere casa conclusa la colazione: tra salti, corse e capriole aveva praticamente messo a k.o. ogni singola stanza in cui era passato. Il salotto sembrava  fosse uscito da una guerra e la cucina sembrava investita da un tornado. Cuscini a terra, matite, vestiti, scarpe, giochi, caramelle, fogli, libri ed un brick di frutta: tutto ciò era stato regolarmente sparso a terra o sullo schienale del divano.
Ed inutili furono i tentativi della ragazza di gestirlo: la stanchezza e il mal di testa, dovuti alla sera prima, non la lasciavano in pace.

Priva persino della forza necessaria per calmarlo ma, soprattutto, sentendosi ancora in colpa per averlo lasciato a casa la sera precedente, aveva deciso di portarlo al parco per fargli bruciare energie e per farsi perdonare. Entrata nel parchetto ricco di aiuole, dopo nemmeno cento metri, aveva incontrato la cugina, a spasso anch'essa con le due piccine per mano.
Era bastato uno sguardo per capire che entrambe necessitavano di impellenti quantità di caffeina.

Ed in quel momento si trovavano faccia a faccia in uno dei tanti bar dotati di parco giochi, intente a raccontarsi gli ultimi succosi avvenimenti.
I piccoli, intenti a scendere e salire dagli scivoli, erano sorvegliati a vista dalle madri, felici di potersi rilassare un po'. L'ombra dei teloni parasole regalarono subito un po' di refrigerio alle due ragazze che si sventolavano con degli improvvisati ventagli di carta.
< Bhe, dubito che non si ricordi. Anzi probabilmente oggi ti chiamerà e vorrà parlarti. Comunque lo trovo parecchio strano > continuò la ragazza spiando di sottecchi il figlioletto di SeongMin. Il bambino, intento ad arrampicarsi su una delle giostrine colorate, esibiva un meraviglioso sorriso giocoso, lo stesso sorriso che trovava spesso sulle labbra dell'ignaro padre. La somiglianza era veramente esagerata a volte.

 |J.Jk| 춤 추자 solo bailaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora