|J.Jk| 춤 추자 solo baila

Aaaah, l'amour!

사랑

Era una caldissima giornata di mezza, ormai fine, estate, il cielo limpido e privo di nubi lasciava passare tutta la luce e il calore del sole. Le strade piene di gente, ritornata dalla vacanze, erano immensamente fastidiose per Jungkook. Lo smog e la confusione lo soffocavano tanto da innervosirlo. Stringendo forte la mano di JeonGin alla sua sinistra, tirò un sospiro di sollievo quando vide la casa di MinYun e Taehyung avvicinarsi sempre di più. Il giardino piuttosto vasto avrebbe meritato una tosata, mentre i gerani rosa alla finestra conferivano un aspetto ancor più grazioso alla dimora.

JeonGin sbirciò tra le sbarre del cancello cercando con lo sguardo le figlie della zia diventate le sue nuove compagne di gioco.
Jungkook fissò il campanello per qualche secondo prima di decidersi ma vedendo il piccino scalpitare impaziente lo premette senza pensarci troppo. Pochi secondi dopo il cancelletto si aprì con uno schiocco e la padrona di casa apparve statuaria sulla porta di casa con uno sguardo accigliato.
Da dietro le sue spalle, le bambine spuntarono di corsa e travolsero il nuovo arrivato in una specie di abbraccio soffocante, il quale gli corse incontro in una scia blu.

Jungkook, con molta più calma, seguì l'esempio del bambino e percorrendo il vialetto lastricato raggiunse l'adulta rigida di fronte alla porta. Infilata in una tuta viola scuro con delle scarpe da ginnastica ai piedi, la ragazza sembrava stupita della sua presenza.

< Ciao MinYun > spezzò Jungkook cercando di mantenere il tono di voce allegro e spensierato, in realtà si sentiva tutt'altro che sereno, ma era un dettaglio che sforzava di ignorare.
< Ciao Jungkook, tutto bene? > esclamò di rimando la ragazza scrutandolo da cima in fondo in cerca di  qualcosa che potesse fornirgli una spiegazione a quella visita non programmata. 
Jungkook intercesse il suo sguardo e sorrise appena
< sì, tutto bene, grazie, lei è in casa? > domandò arrivando subito al sodo. MinYun incrociò le braccia al petto e lanciò un'occhiata ai bambini che correvano per tutto il prato,
< sì, ma è in doccia e ti avviso che è di pessimo umore oggi. Vado su ad avvisarla. Tienili d'occhio > borbottò scomparendo all'interno. Il comportamento della ragazza indicava chiaramente da che parte stava, ovviamente, la cugina era prima di lui.
Jungkook si morse il labbro inferiore e guardò i piccoli rincorrersi tra di loro. Non era molto ansioso di parlare con lei, dopo l'intera vicenda accaduta, la rabbia che provava si era affievolita, ma non abbastanza da parlarci normalmente. Da quel fatidico giorno si erano contattati solo per scambiarsi informazioni sul piccolo e su nient'altro. Le domande di uno erano risolte con risposte secche e asciutte dell'altro. E le volte che si erano visti erano state tre al massimo. Inutile dire che colui che soffriva maggiormente di questo distacco era JeonGin: gli mancava la mamma ma contemporaneamente adorava stare assieme al padre che aveva sempre agognato.
Come da promessa, SeongMin aveva lasciato il figlioletto dal ragazzo e nel frattempo aveva trovato lavoro presso un bar molto frequentato. Il suo nuovo obiettivo da quel momento era stato di trovare una sistemazione per andare a vivere, al più presto, assieme al suo piccolo che le mancava terribilmente.

Jungkook, pensieroso, aspettò con pazienza il ritorno di MinYun che riapparve dopo pochi secondi.
< Sta scendendo, preferite il salotto o la cucina per parlare? > domandò paziente controllando le scale da dove sarebbe scesa la ragazza.
< Oh bhe, qui fuori va
benissimo > si affrettò a rispondere con tono cordiale.

A MinYun sembrava impossibile che i due, nella stessa città, riuscissero a restare distanti per ben quattro settimane. Conosceva alla perfezione la situazione dei due e, in realtà, non riusciva a decidere da che parte stare: se da una parte SeongMin aveva completamente sbagliato nel tener nascosto il figlioletto a Jungkook, dall'altra, il ragazzo, facendo praticamente la stessa cosa per ripicca, si stava comportando da perfetto immaturo.