-piantala non è vero- dico spintonando Aaron che continua a ridere come se nulla fosse. Alla fine ha deciso di offrire da bere a tutti per la mia accettazione. Ed eccoci qui al bar del centro commerciale che c'è qui dentro.
Già proprio così dentro il campus c'è un centro commerciale, decisamente enorme. C'è di tutto davvero di tutto. Ovviamente i fondatori della Lake, nonché i fondatori di questo "collage", sono stati abbastanza intelligenti da fare un centro commerciale, per noi poveri orfanelli. Fortunatamente sì, avevano capito che noi abbiamo bisogno di un posto dove mangiare quando non vogliamo farcelo, dove trovare il cibo per sopravvivere, dove prendere giochi per la play, libri per leggere, vestiti per le varie occasioni, un posto dove comprarci una telefono e se serve ripararlo.
Per guadagnarci dei soldi dobbiamo andare bene a scuola. Come obbligare i tuoi studenti a studiare, metti in palio dei soldi.
Ognuno di noi ha una tessera ricaricabile, che viene ricaricata ogni fine settimana, sempre se andiamo bene. Basta vedere che i popolari, quelli che hanno ricevuto tutta l'eredità dei genitori ricchi, sono quelli che prendono proprio la sufficienza per passare l'anno.
Io e Aaron possiamo ritenerci abbastanza fortunati, di certo i nostri genitori non erano ricchi, ma potevano dirsi benestanti. Proprio per questo studiamo sì ma non da ammazzarci la schiena. Al contrario dei gemelli Wilson, che si devo davvero dar da fare per poter aiutare a pagare l'affitto e il resto.
-terra chiama Summer- dice Beth sventolandomi la mano davanti al viso, io scuoto la testa e torno nella realtà
-che sognavi di bello Sam?- mi chiede Lucy sorseggiando il suo drink. Aaron, Rachel e Cole conoscono bene i camerieri, perciò anche se non abbiamo ancora l'età per bere, beviamo lo stesso e ne approfittiamo.
-tu che mi twerkavi in faccia tesoro- dico sorseggiando la mia vodka alla ciliegia sorridendo alla mora
-bello spettacolo suppongo- mi dice la mia amica, e io le faccio l'occhiolino scoppiando a ridere di gusto.La cameriera appoggia il resto dei drink ad Aaron, Cole e Evan che stanno chiacchierando animatamente. Noto che Evan fa un sorriso smagliante alla cameriera e le guarda il culo mentre se ne va, e lei di proposito sculetta. Oddio sto per vomitare. Distolgo lo sguardo da quella scena e guardo il mio drink, che è diventato interessante tutto su un colpo.
Dio è rimasto lo stesso disgustoso essere umano di 10 anni fa, certe cose proprio non cambiano mai eh.
Senza che me ne accorga la mia testa vaga tra i ricordi, e torno a casa, torno in quella piccola casetta nel nostro quartiere. Sto giocando con le barbie, mentre Aaron va sullo skate insieme ad Evan, nel marciapiede di fronte a me.
Ricordo che quel pomeriggio Evan ha tolto la testa a una delle mie bambole preferite, e io ho pianto per i seguenti due giorni, finché Aaron non l'ha aggiustata.Ricordo che per vendicarmi la volta dopo che è venuto da noi per giocare l'ho aspettato davanti alla porta di casa e appena l'ha aperta l'ho bagnato tutto con il secchio pieno d'acqua che tenevo in mano. La sua faccia la ricorderò per sempre. Faccio un piccolo sorriso e torno ad ascoltare la conversazione in tavola.
Incontro gli occhi azzurri di Josh, conosco quello sguardo, si sta chiedendo che cazzo mi passa per la testa, io scuoto la testa e gli sorrido, ma lui non ricambia perché sa che sto mentendo. Quel ragazzo credo sappia leggere nella mente delle altre persone, dico sul serio.
-in teoria c'è una festa sabato sera- dice Marika passando lo sguardo su di tutti
-ne ho sentito parlare sì, è la solita festa d'autunno, quella che fanno in piscina per dire addio all'estate- dice Beth guardando con interesse l'interno dei suoi bicchieri
-io direi di andarci- dice mio fratello alzando le spalle con non curanza, io alzo le spalle e annuisco guardando gli altri, che sembrano tutti della mia stessa opinione.In verità sono molto rare le volte in cui manchiamo ad una festa, o almeno uno di noi è sempre presente. Insomma abbiamo un animo particolarmente festaiolo, ma a noi va bene così.
Dopo mezz'ora siamo in piedi, abbiamo appena finito di pagare e ci dirigiamo verso i nostri dormitori, cammino stringendomi nel mio giubbetto in jeans, oramai è settembre inoltrato, ma nonostante ciò durante il giorno continua ad esserci un clima particolarmente caldo, ecco il perché sono uscita solo con una leggera felpa e con questo giubbetto, ma ora che sono le 10 e mezza di sera, l'aria fresca mi punge il viso e mi fa venire i brividi.
Mentre sono persa nei miei pensieri una persona mi si avvicina
-da quando vai alle feste Ness?- mi chiede quell'essere di sesso maschile che odio di più al mondo
-da quando tu hai smesso di succhiarti il pollice- dico ricordando con un sorriso compiaciuto un piccolo Evan Baker che gira per casa mia succhiandosi il pollice. Quelli erano tempi semplici per la piccola Summer, Evan era ancora troppo piccolo e io troppo indifesa perché cominciasse a darmi fastidio. Ma poi a 4 anni tutto è cambiato, e tutto è diventato più insopportabile.
Evan mi guarda male, e io sorrido compiaciuta. Uno a zero.Saluto gli altri e salgo insieme alle altre verso il nostro piano, e poi entro nel nostro appartamento, tolgo la giacca e la appendo nell'armadio accanto all'entrata e mi dirigo in cucina dove mi prendo un bicchiere d'acqua, tutto ciò sotto lo sguardo della mia migliore amica, seduta su una sedia dell'isola. Senza che me lo chieda gliene preparo uno anche a lei, dopodiché le passo il bicchiere di acqua gelata come piace a lei e le siedo difronte.
Sento il suo sguardo trafiggermi la testa, perciò alzo la testa e incontro i suoi occhi azzurri, che mi fissano come se volessero leggermi la mente. La guardo confusa alzando un sopracciglio
-che c'è?- le chiedo, lei non mi risponde -Beth mi spieghi che cazzo stai pensando, perché se continui a guardarmi così posso pensare che tra due minuti potresti uccidermi- le dico e lei finalmente si rende conto che esisto, e sembra vedermi solo ora
-pensavo...- dice, io alzo gli occhi al cielo
-ma va? Pensavo mi stessi contando i miei capelli. Insomma Beth che succede?- chiedo
-perchè conosci Evan? Ma soprattutto perché sembra che non vediate l'ora di uccidervi a vicenda?- mi dice guardandomi con quello sguardo, che ho ormai imparato a catalogare come "o me lo dici o ti strappo i capelli uno ad uno".Sbuffo sonoramente
-Ti odio Bethany Wilson- gli dico guardandola male
-sì sì ti voglio bene anch'io Summer, ora dimmi per quale motivo vorresti vedere Evan Baker sottoterra dentro una bara morto- mi dice guardandomi negli occhi, fortunatamente ho imparato a controllare i miei occhi impedendo loro di essere le finestre della mia anima.
-scusa ma non è lì che dovrebbe stare?- chiedo con sguardo ovvio
-Summer...-
-è una storia lunga, in poche parole da piccoli, Harry e Voldemort messi a confronto con noi due, erano migliori amici per la pelle- dico sorridendo alla mia migliore amica.Beth mi guarda confusa, continuando a non capire
-e che cazzo centra questo con Aaron?- mi chiede
-lui ed Evan erano migliori amici da piccoli- dico alzando le spalle come se nulla fosse
-continuo a non capire- dice sempre più confusa
-da quando tu capisci qualcosa Beth- lei mi guarda storto, e io le faccio un sorriso a trentadue denti alzandomi dallo sgabello e dirigendomi verso le scale per salire in camera mia. Sento Beth sbuffare, ha capito che per me la conversazione è finita, ma continuo a salire e le mando un bacio volante.
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I need a hug [in pausa]
RomanceSvegliarsi una mattina e trovarsi senza genitori, non è una delle cose che augureresti a qualcuno, ma è esattamente quello che succede a Summer e a suo fratello maggiore. Da quel giorno vengono portati in orfanotrofio e poi in un college per orfan...