||rompi coglioni||

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Apriamo la porta senza nemmeno bussare. Io, appena apriamo la porta, corro verso mio fratello e lui mi prende e mi fa svolazzare.

-ciao sorellina- ride di gusto, quando tocco terra gli sorrido -a cosa devo questo abbraccio, Sams?- mi chiede circondandomi le spalle con il braccio.

-nulla mi sei mancato, tutto qui, o deve esserci un motivo per la quale ti devo abbracciare- dico incrociando le braccia al petto. Lui mi bacia la testa, e non posso fare a meno di sorridere. Dopodiché mi lascia andare. Prendo una patatina fritta che sta sopra la tavola. Il mio migliore amico, mi guarda male, io gli sorrido. Apre le braccia e io mi ci fiondo. Mi stringe forte, e poi mi lascia andare.

-cosa nascondi, Cooper?- mi sussurra, io lo guardo confusa -non sei mai così dolce Sam- mi dice, io lo guardo male

-ti odio- dico mentre faccio il mio sorriso da omicida, lui sorride e mi da un bacio sulla testa. Io lo mando a fanculo. Torno in salotto, e do uno schiaffo sulla testa ad Eric. Lui mi guarda male

-sì ti ho visto Summer, come stai?- mi chiede mentre tiene in braccio Beth. Io sorrido

-tutto bene, anche tu vedo- dico mentre vedo che non mi sta più ascoltando, perché intento a baciare la fidanzata. Mi siedo sul divano e vedo Evan scendere dalle scale. Mi rivolge un sorriso e così faccio anch'io. Ma poi si dirige in cucina. Gli devo parlare.

-Evan- lo richiamo, lui si ferma e si volta verso di me -dobbiamo parlare- gli dico, lui mi guarda confusa.

-mi vuoi parlare, Ness, pensavo non l'avresti più fatto- mi dice sorridendo come per prendermi in giro, ma poi mi guarda negli occhi e mi fa capire che sta scherzando. Io lo guardo male stando al gioco

-ritieniti fortunato Baker, che non ti consideri morto- dico accendendo la tivù senza guardarlo.

La porta si apre e Cole entra in appartamento con il cappotto e guanti. Il primo sguardo lo rivolge a me, nemmeno farlo apposta. Il sorriso che aveva in viso inizialmente, scompare. Ci guardiamo negli occhi, trattengo il fiato per un secondo. Nell'appartamento cade il silenzio, stanno aspettando solo noi. Io mi alzo dal divano con calma, e mi avvicino a lui.

-ciao- dico sorridendo titubante, lui accenna un piccolo sorriso e mi porge la mano. Cavolo, è dannatamente strano, sono sempre stata abituata ad abbracciarlo. Ma ora lo capisco, capisco che ha bisogno di fare piccoli passi. Ma è già qualcosa, mi ha sorriso. Sembra incredibile ma sembra che tutti nell'appartamento tirino un sospiro di sollievo, a vedere che siamo tranquilli.

Alla fine siamo a tavola, i ragazzi sono riusciti a fare la pizza, sì lo so cosa incredibile, ma infondo sono bravi in cucina quelli lì, più di quanto lo siamo noi. Basti pensare che tutto quello che so di cucina l'ho imparato grazie a mio fratello e al mio caro migliore amico. Ma ricordo che anche Evan se la sapeva cavare a tavola. Chiacchieriamo e ridiamo molto, un po' di tutto. Evan mi manda diversi sguardi. Non so se l'abbia sempre fatto ma non me ne sono mai accorta, sta di fatto che adesso lo noto molto di più.

Quando tutti abbiamo finito di mangiare, bisogna decidere chi lava i piatti. Facciamo quel stupido gioco, con i bastoncini, e nemmeno a farlo apposta il più piccolo è il mio.

-chissà perché me lo aspettavo, beh non lavo tutto da sola- guardo Josh che ha pescato il secondo più piccolo e gli sorrido

-rompi coglioni- mi dice guardandomi male, ma poi si arrende e alza le spalle -va bene ti do una mano- perciò tutti vanno in salotto a scegliere il film da guardare mentre noi laviamo i piatti. Lui li lava e io lo asciugo. Iniziamo stando in silenzio ma dopo un po' Josh si ferma e mi guarda. Sapevo che avrebbe preso questa occasione per parlare, e cercare di capire che cazzo è successo ieri e che cavolo mi succede questa sera. Io ricambio il suo sguardo, ma non spicco parola

-mi vuoi dire che cazzo succede oppure stiamo qui tutta la sera?- mi chiede alzando un sopracciglio

-hai presente quando anch'io voglio che tu mi dica quel che ti passa per la testa, ma tu non mi vuoi dire nulla, e mi dici te ne parlerò. Bene ecco sono in quella precisa situazione- dico guardandolo negli occhi, cercando di essere il più seria possibile. Lui però non distoglie lo sguardo e vedo che continua a voler aver delle spiegazione che per ora io non gli posso dare. -Josh davvero ho solamente bisogno di capire che cosa sta succedendo, e quando l'avrò capito cercherò di spiegarlo anche a te. Lo sai che ti dico tutto, fin da quando ci siamo conosciuti, il primo giorno in orfanotrofio- dico sorridendo a quel ricordo. Ci vedo ancora lì, lui con i capelli sparati ovunque, e io con il mio Stitch stretto al petto. Non riuscivo nemmeno a parlare i primi giorni. Non capivo che cazzo stesse succedendo.

Me lo ricordo quel bambino che si è avvicinato a me, gli mancava un dente davanti. Perciò non riusciva a dire molto bene le parole. Inizialmente non mi ha detto nulla, si è solo seduto accanto a me e ha mangiato accanto a me. Poi è arrivata la bambina che gli assomigliava un sacco, Beth, e lei ha iniziato a parlare. Mi faceva tante domande, ma se non rispondevo beh, parlava d'altro.

La prima domanda che quel bambino mi ha fatto, che è stato dopo parecchi pranzi e diverse storie di Beth, di come si viveva dentro l'orfanotrofio, mi ha rivolto la parola -come si chiama quel mostro che stringi sempre- mi ha chiesto riferendosi a Stitch. Io ho alzato lo sguardo

-non è un mostro, brutto babbano- sì ero in fissa con Harry potter a quei tempi e sì ero gentile quanto lo sono ora -è Stitch un alieno buono, a cui voglio molto bene. Lui mi salva dai mostri di notte- ho detto convinta di quello che dicevo.

-è come il tuo Bazz Lightyear- ha detto Beth tutta contenta, facendo scuotere i suoi codini. In quel preciso istante ho capito che sarebbe diventata mia amica. Il fratello la fulminata con lo sguardo, poi ha guardato me. E poi è tornato a mangiare in silenzio. La cosa si è susseguita per molto tempo. Ma alla fine piano piano abbiamo iniziato non solo a mangiare insieme, ma anche a giocare e a diventare amici.

Il primo ad avermi fatto parlare di quello che era successo è stato proprio Josh.

Torno nel mondo reale, e lo guardo, il bambino si era trasformato oramai in un uomo, ma allo stesso modo non ha mai smesso di volermi bene, e io di volerne a lui.

Vedo i suoi occhi capirmi -va bene, okay però promettimi di parlarne per favore. Non voglio rivederti tornare buia- mi dice. Io mi avvicino a lui e lo abbraccio

-te lo prometto- dico appoggiando la guancia al suo petto, lui mi stringe forte.

Quando torniamo in salotto, gli altri stanno ancora decidendo che cosa guardare. Mi siedo accanto a Beth. Eric e Lucy stanno litigando, quei due hanno il carattere troppo uguale, perché possano andare d'accordo.

-su che cosa litigano questa volta?- sussurro a Beth. Lei senza guardarmi e mi dice sottovoce

-Lucy vuole vedere perfect Bitch, ma ovviamente Eric non è d'accordo perché sostiene che vuole vedere fast and furious. Ma Lucy, nonostante sia una delle saghe che ama di più, non gliela vuole dare vinta ovviamente- io ridacchio.

Alla fine Lucy, stranamente, si arrende, o meglio non è che si arrende ma Josh la prende e la fa ragionare. Ecco perché quei due sono una coppia perfetta, lui riesce a farla ragionare e lei riesce a farlo aprire, e a mettere un po' di pazzia nella sua vita. Sono perfetti insieme, io l'ho sempre detto.

Facciamo i pop corn e ci mettiamo sul divano a guardare il film. Guarda caso Evan capita giusto accanto a me. Guardiamo il film insieme, e sento ad un certo momento il braccio di Evan circondarmi le spalle. Nessuno lo vede perché siamo al buio, ma io lo guardo comunque. Lui abbassa lo sguardo verso di me, e mima con le labbra un "che c'è?". Io indico con lo sguardo il suo braccio. Lo vedo sorridere, si avvicina al mio orecchio -ti devo conquistare no? Non è così che si faceva negli anni 80 e 90? O sbaglio?- Mi stampa un piccolo bacio sotto l'orecchio che mi fa venire i brividi in tutto il corpo

-ti odio- sussurro tra i denti, e lo sento ridacchiare sommessamente, per non farsi sentire. E sorrido anche io.

*spazio autrice*
Buongiorno e buona Pasqua a tutti miei cari lettori.
Spero che nonostante questa quarantena, stiate tutti bene.
Vi ringrazio perché un po di tempo fa siamo arrivati a 500 lettura anche per i need a hug. Vi ringrazio davvero molto perché leggete le mie storie.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Vi ringrazio nuovamente e nulla buona giornata a tutti
-Marty

I need a hug [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora