||aria di neve||

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Scendo le scale, quasi correndo insieme a Lucy. Io e le altre abbiamo fatto una scommessa, vediamo chi arriva prima, se noi due con le scale o loro con l'ascensore, nemmeno a dire che arrivo al piano terra, e poco dopo le porte dell'ascensore si aprono. Io e Lucy ci battiamo il cinque

-mi pare di capire che qualcuno qui, farà i nostri turni al posto nostro o sbaglio?- dice Lucy sorridendo alle altre e poi a me, Rachel si sorpassa mandandoci a fanculo, diretta verso l'uscita. Beth mi circonda le spalle con il braccio, e mi stampa un bacio sulla guancia

-smettila di fare la lecca culo adesso Wilson- dico guardandola sorridendo, lei mi spintona ma torniamo subito dopo ad abbracciarci. Siamo vagamente felici oggi non chiedetemi il perché, è mercoledì siamo in piena settimana, e nonostante fuori non sia ancora del tutto chiaro, siamo sveglie e attive. Per il dormitorio si comincia già a notare qualche movimento, ma molto pochi. Vi starete chiedendo perché sono sveglia così presto dato che solitamente, anche svegliarsi mezz'ora prima dell'inizio delle lezioni, per me è uno sforzo incredibile. Beh la risposta è che ci stanno di mezzo un muffin alla nutella e un caffe, e fidatevi che farei anche di più per loro, se dovessi.

In ogni caso ci siamo messe d'accordo con i ragazzi di andare a fare colazione fuori, così per il semplice motivo che vogliamo farlo.

Spingo il maniglione per uscire dal dormitorio, una folata di vento gelido mi investe, e ringrazio Dio di aver preso sciarpa e berretto questa mattina, annuso l'aria e sento l'inconfondibile odore di neve. Quando ero piccola, papà mi ha insegnato a riconoscere l'odore di quando sta arrivando la pioggia, o un temporale o appunto la neve. E devo dire che la cosa è molto utile.

Andiamo verso la fontana, che sta in mezzo al campus e mi siedo sul bordo, in questo periodo dell'anno è coperta da un sottile strato di ghiaccio. Aspettiamo i ragazzi, quando finalmente essi arrivano, il primo sguardo che incontro è quello di Aaron, che ha un berretto calato sulle orecchie e indossa il cappotto più pesante che ha. Quando mi vede sorride, siamo entrambi d'accordo sul fatto che arriva la neve, mi fa l'occhiolino e poi bacia Rachel con dolcezza.

Nel mentre Cole si è avvicinato a me e mi stampa un bacio sulle labbra, con dolcezza, quando ci stacchiamo sorrido. Da quando tre settimane fa mi ha baciato, siamo entrati nell'oblio di chi è più che amici ma meno di fidanzati. Siamo usciti altre volte insieme, e nonostante oramai tutti pensino che stiamo insieme, ancora non abbiamo ufficializzato nulla. Dovremmo parlare anche di quello, prima o poi.

Incontro gli occhi neri di Evan che mi stanno guardando, lo guardo indossa un berretto e un giubbotto dall'aria pesante, lo guardo confusa, lui mi sorride, si avvicina a me e mi dice a bassa voce

-ti ricordo che tu ed Aaron, beh più Aaron che te, dato che anche quella volta eri incazzata con me, mi avete insegnato come riconoscere gli odori- mi dice sorridendomi

-beh non è colpa mia se mi rompevi le bambole, ovvio che ero incazzata con te- dico guardandolo male

-erano orribili quelle bambole- dice alzando le spalle, io alzo gli occhi al cielo

-tu sei orribile, Baker- mi allontano da lui, con il braccio di Cole sulle spalle, lo sento sorridere anche se non lo guardo.

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Ci accomodiamo in un tavolino abbastanza grande per starci tutti, e io mi ritrovo tra Cole e Eric con Evan di fonte, ovviamente.

-ehi Sam, ora che sto con Beth sei gelosa eh?- mi chiede Eric sorridendomi, io gli sorrido alzando gli occhi al cielo

-ovviamente Eric, insomma io ti volevo tutto per me- dico incrociando gli occhi della mia migliore amica sorridendo, lei mi ricambia -non provare a rubarmelo, Cooper- esclama lei, io la guardo con aria truce ma sorridendo.

I need a hug [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora