||frantumarsi||

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Ci guardiamo negli occhi, che cazzo abbiamo appena fatto. Evan si schiarisce la voce e si allontana da me e mi lascia passare. Io prendo il mio telefono e prima di rispondere, guarda Evan negli occhi per l'ultima volta. Poi schiaccio il tasto verde

-dove diavolo siete?- mi urla mio fratello nell'orecchio, io inizialmente non rispondo, poi riesco a spiccare parola

-siamo nel appartamento di noi ragazze, abbiamo fatto un lotta con la neve, eravamo fradici così siamo venuti a cambiarci. Ora arriviamo tranquillo- dico quasi sussurrando, segue un momento di silenzio finché non sento mio fratello sospirare

-Sams stai bene?- mi chiede, come cazzo ha fatto a capire che ora sto tutto tranne che bene? Mi obbligo a rispondere che sì sto bene, e che stiamo arrivando. Dopodiché chiudo la chiamata. Infilo il telefono nella tasca posteriore dei jeans. -noi... dobbiamo andare- dico senza guardarlo

-Ness... io- cerca di dirmi Evan, io forzo un sorriso e scuoto energicamente la testa

-ci siamo solo baciati Evan la gente si bacia tutti i giorni- dico cercando di essere la più convincente possibile, nascondendo le emozioni che sento dentro di me, ho la pelle d'oca, le labbra e i fianchi che formicolano.

-esatto solo uno stupido bacio, ne bacio tante al giorno- dice inespressivo e se ne va in salotto. Io però sento una lama trafiggermi il cuore. Ha ragione sono solo la prima ragazza che bacia oggi, ne bacerà altre 20 prima di andare a letto. Io sono solo una delle tante, una stupida marionetta sotto le sue stupide mani. Mi obbligo a riprendere fiato e a seguirlo in salotto, prendo giubbotto, berretto, sciarpa e zaino. Gli lancio uno sguardo truce ed esco dal mio appartamento, lui mi rivolge uno sguardo senza emozioni e mi segue.

Usciamo dal dormitorio e mi avvio verso la prossima classe, che fortunatamente non è insieme a lui. Se fossi stata un solo altro secondo con lui giro che gli avrei fatto del male. Prima di entrare in classe passo per il mio armadietto. Dove trovo mio fratello ad aspettarmi, alzo gli occhi al cielo, inserisco la combinazione nel lucchetto e apro l'anta

-non sono una bambina, Aaron, e non è la prima volta che Cobra mi caccia fuori dalla sua classe. Io e Cobra ci amiamo in segreto lo sai no?- dico senza trapelare nessuna emozione. Mio fratello mi prende per le spalle e mi guarda negli occhi, ma io mi dimeno così che mi lasci andare

-che cazzo è successo?- mi chiede, io scuoto la testa e sospiro

-niente di importante Aa, ci vediamo oggi a pranzo- gli dico chiudendo l'armadietto e prima che lui mi possa fermare, o possa dire altro me ne vado verso una delle poche lezioni che seguo da sola. Solitamente sono quelle ore che mi piacciono di meno, ma ora tutto quello che voglio è rimanere da sola.

Passo l'ora a scarabocchiare tre quattro parole in croce sul quaderno, non riesco proprio a concentrarmi su quello che sta spiegando la prof.

******

Quando arriva l'ora di pranzo, non mi va di incontrare tutti gli altri. Così mando un semplice messaggio a Beth, dicendogli che non mi sento tanto bene e che torno a casa. Non aspetto che mi risponda, e mi avvio direttamente nell'appartamento. La neve si è fatta leggermente più alta e continua a cadere, manco volesse prendermi per il culo.

Entro nell'appartamento, mi preparo un panino e salgo in camera chiudendomici dentro. Mi siedo nel mobile sotto la finestra, incrocio le gambe e inizio a mangiare mentre guardo fuori la neve cadere. Sento il mio telefono suonare e noto che Beth mi sta chiamando. Non gli rispondo e lo lascio squillare, poco dopo il nome Aaron compare sullo schermo ma non rispondo nemmeno a lui, quando poi mi chiama anche Josh spengo il telefono e lo lancio sul letto

-è così difficile capire che voglio stare da sola?- esclamo al telefono, mi rannicchio su me stessa e guardo fuori. Passano dieci minuti di orologio e bussano alla porta. Alzo gli occhi al cielo

I need a hug [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora