||tenere a bada le mie emozioni||

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Mi siedo a tavola e incrocio le gambe sulla sedia, adoro sedermi così, anche perché se mi siedo come una persona normale, tocco il pavimento solo con la punta dei piedi e mi da vagamente sui nervi, Lucy mi posa davanti un piatto con una piadina, oggi lei e Marika hanno fatto da mangiare, come gli spettava. Sono quasi le due del pomeriggio, ma ci siamo svegliate alle undici e mezza di mattina, non potevamo mangiare dopo neanche mezz'ora. Josh è seduto accanto a me, e mi guarda, è stato lui a svegliarci questa mattina altrimenti avremmo dormito fino all'una, sicuramente. Alzo lo sguardo e incrocio i suoi azzurri

-beh che c'è?- chiedo alzando un sopracciglio, lui mi guarda male e sospira, io alzo le spalle e inizio a mangiare tranquillamente. Questa mattina mi sono svegliata, non sentendo nulla, assolutamente nulla, e a me va benissimo così, sto da Dio. Se non sento nulla non posso nemmeno stare male. Il mio migliore amico però non è della mia stessa opinione ed è da questa mattina che mi guarda aspettando che scoppi. Ma non lo farò, sono in grado di tenere a bada le mie emozioni.

Quando siamo tutte sedute a tavola, bussano alla porta, Lucy si alza e va ad aprire. La sentiamo esclamare -Rachel c'è qui un esemplare di fidanzato- riferendosi a mio fratello probabilmente, lei mi guarda confusa, io annuisco è qui per me il mio fratellone, mi aveva chiesto di parlare ancora ieri. So già di cosa vuole parlare, e io non ne ho minimamente voglia. Lucy, seguita da Aaron, torna in cucina e si siede al suo posto tornando a mangiare, Aaron mi da un bacio sulla testa e mi scompiglia i capelli, io sospiro e alzo gli occhi al cielo, lui non mi guarda nemmeno e va a dare un bacio sulle labbra a Rachel, dopodiché incrocia il mio sguardo, io lo sostengo e non sarò di certo io ad arrendermi. Lui si viene a sedere accanto a me

-sai che abbiamo una parlata in sospeso io e te, vero?- mi dice con sguardo serio, quando fa così Aaron non vuole scuse, sono quelle che io chiamo voci da genitore, è come parlerebbe quest'ultimo se volesse sgridare un figlio e, visto che per la maggior parte della mia vita, è stato lui la figura più simile a un genitore per me, gli ho dato questo nome. Io alzo gli occhi al cielo, e annuisco

-finisco di mangiare e poi parliamo okay?- dico dando un morso alla mia piadina, lui acconsente e guarda Lucy, perché sa che solo lei le sa fare in questo appartamento, lei indica il centro tavola, dove ce né ancora una, lui la prende sorridendo. Mangiamo in tranquillità, ad un certo punto alzo lo sguardo e incontro quello del mio migliore amico che mi guarda, come a dirmi "sei seria?", io lo guardo di rimando

-Josh smettila, potrò pur fare quel cazzo che mi pare della mia vita? che dici?- gli dico guardandolo dritto negli occhi, lui mi guarda con occhi di sfida, finché non sono io a distoglierli, per abbassarli verso il piatto, non mi va di discutere.

Quando ci alziamo da tavola, mio fratello mi guarda, io alzo le mani in segno di resa e faccio cenno al piano superiore, lui annuisce.

-ragazze, che la fate da sole?- chiedo a Beth e Rachel che stanno lavando i piatti, loro annuiscono, così salgo in camera con mio fratello. Apro la porta e lascio che entri, io mi vado a sedere nel mobile sotto la finestra e mi porto le gambe al petto. Aaron si siede accanto a me e mi guarda negli occhi

-mi spieghi che cosa è successo venerdì sera Sams?- mi chiede dolcemente, sapevo che me l'avrebbe chiesto, sospiro

-io... è un casino Aaron, anzi ho fatto un casino- lui si avvicina ancora di più a me, inclina la testa in modo da guardarmi negli occhi, quando incontro gli occhi identici ai miei, distolgo lo sguardo e inizio a raccontagli che cosa è successo venerdì sera, alla fine dico -io non so perché l'ha fatto, non so perché si è comportato così, so solo che non capisco più un cazzo e sento che sto per esplodere, i miei neuroni si stanno suicidando da soli- dico guardandolo negli occhi, lui sorride e mi prende tra le sue braccia e mi stringe forte al suo petto, mi lascio coccolare da lui. Aaron mi accarezza i capelli dolcemente e mi bacia la testa, senza mai smettere di stringermi forte. Alzo gli occhi e lo guardo

I need a hug [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora