||cazzo||

47 4 0
                                    

Mi alzo di colpo dal letto e corro in bagno, mi chino sul water e vomito tutto quello che ho bevuto questa sera, sento qualcuno prendermi i capelli e massaggiarmi dolcemente la schiena. Mi siedo a terra e mi porto le gambe al petto, mi stropiccio gli occhi e metto a fuoco la stanza dove mi trovo. Evan mi guarda quasi preoccupato

-tutto bene?- mi chiede, io scuoto la testa e torno a vomitare, mi siedo nuovamente per terra, lui mi sposta un ciuffo di capelli dal viso e me lo porta dietro l'orecchio. Io incrocio i suoi occhi neri, ci leggo dentro troppe cose, che non dice mai a nessuno. Lui distoglie lo sguardo e si alza in piedi, allontanandosi da me. Io mi rannicchio -Ness non puoi stare qui- mi dice, ma io non mi muovo, so che sta alzando gli occhi al cielo, si siede accanto a me, io appoggio la testa sulla sua spalla e provo a dormire.

*************

Mi sveglio con la testa troppo pesante, la schiena a pezzi e lo stomaco sottosopra. Mi alzo e mi rendo conto di non essere in camera mia, ma in un bagno e avevo la testa appoggiata sulla gambe di qualcuno. Io alzo lo sguardo e trovo l'ultima persona che avrei pensato di trovare, Evan. Mi alzo di scatto, ma che cazzo ci faccio qui, lui grugnisce qualcosa di incomprensibile. Piccoli flashback della sera precedente mi passano per la testa, vedo noi due che ci strusciamo l'uno contro l'altra, lui che mi porta in braccio nel appartamento, poi io che vomito in bagno. Dio che mal di testa, mi alzo in piedi sostenendomi al lavandino e mi guardo allo specchio, cazzo sono un disastro, ho i capelli che sono un cespugli, il trucco sbavato e indosso una felpa maschile che collego ad Evan. Lui compare dietro di me

-come stai?- mi chiede con voce assonnata guardandomi dallo specchio, io scuoto la testa per indicare il fatto che mi sento una merda -fatti una doccia- mi ordina prima di uscire dal bagno, io mi stropiccio gli occhi, prima di entrare in doccia controllo il cellulare. Mando un messaggio a Beth per assicurarmi che stia bene, entro nel gruppo di noi ragazze, dove Rachel chiede dove siamo, il messaggio risale alle 4 di mattina. Rispondo che sto bene, a parte per la sbronza, non specifico dove sono, se lo dicessi molto probabilmente comincerebbero a tartassarmi di domande senza finire più e molto probabilmente potrebbero presentarsi qui, glielo dirò poi, per ora mi limito a chiedere come stanno loro.

Raccolgo i capelli in una croccia disordinata, per evitare di bagnarli, mi spoglio ed entro in doccia, rimango per un po' sotto la doccia a ripensare agli avvenimenti della sera precedente. Mio Dio non berrò mai più cazzo, cerco di fare ordine nella mia testa, ma la mia testa martella decisamente troppo forte per riuscire a fare un pensiero concreto. Così mi limito a stare sotto il getto dell'acqua.

Quando esco mi avvolgo in un asciugamano, una volta completamente asciutta esco dal bagno e successivamente dalla camera di Evan, busso alla porta di mio fratello, non ricevendo riposta mi rendo capisco che non è lì dentro, così entro e mi metto alla ricerca di qualcosa di mio, che troverò di sicuro qui dentro. Alla fine riesco a trovare un reggiseno, un paio di slip, e un paio di pantaloni del pigiama nel cassetto che scopro dedicato a me. Sembra incredibile ma è una delle poche cose che sono in ordine in quella stanza.

Prima di uscire dalla camera, prendo la foto di noi due, che sta sopra la scrivania, sono sulla schiena di Aaron, e faccio un smorfia, mentre tiro la lingua alla fotocamera. Mentre lui sorride, vedo nei suoi occhi il luccichio che significa che è felice. Riesco a scorgere nelle sue iridi la bontà che ha verso di me. Sorrido alla foto, e poi la rimetto lì, prendo un post-it azzurro, è il mio colore preferito, saprà che sono stata io a scriverlo.

Certo che mamma e papà i geni della bellezza li hanno dati a me;)

Lo attacco alla cornice, prendo il tutto ed esco, ancora sorridendo, dalla camera di mio fratello dirigendomi verso quella di Evan, lui, però, è lì difronte alla sua porta. Quando mi sente si volta e mi guarda, passa con gli occhi ogni centimetro della mia pelle, si avvicina lentamente a me. Quando mi sta di fronte, mi accarezza dolcemente una guancia, poi la mandibola e la clavicola, uniche parti lasciate scoperte dall'asciugamano.

I need a hug [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora