||idiota||

33 3 0
                                    

Quando il film è finito noto che gli unici svegli siamo Io, Evan, mio fratello ed Eric. Non possiamo tornare nel nostro appartamento questo è poco ma certo. Mi alzo dal divano. Guardo Eric e vedo lo sguardo che rivolge alla mia migliore amica, e per poco non mi si scioglie il cuore. La guarda con una tale dolcezza. In quel momento esatto tutte le mie insicurezze su fatto che Eric ami davvero Beth. Avevo paura che gli facesse del male, ma ora che lo guardo capisco che Eric non farebbe mai del male alla mia migliore amica. Lui ci tiene davvero a lei.

-Eric piantala di guardarla così, prendila in braccio e vai di sopra a dormire con lei su- dice Evan dietro di me. Eric alza lo sguardo lo manda a fanculo ma poi prende in braccio la mia migliore amica, che si stringe a lui, nel sonno. Fa un dolce sorriso e inizia a salire le scale.

Io mi stropiccio gli occhi e sbadiglio. Mio fratello fa un sonoro sbadiglio. -sentire che dite se andiamo a tutti a dormire e sistemiamo domani. Sams sai dove trovare un coperta per te e Marika giusto?- io annuisco -perfetto buona notte allora- mi dice mi da un bacio sulla testa fa un cenno a Evan. Spintona leggermente Josh che si sveglia immediatamente, di soprassalto. Si stropiccia gli occhi

-riesci a portare la tua fidanzata al piano di sopra Josh?- chiede mio fratello, il mio migliore amico annuisce convinto. Entrambi prendono in braccio le rispettive fidanzate e salgono le scale, diretti in camera loro. Rimaniamo solo io, Evan e Marika che dorme profondamente. Cole è già andato a letto, dicendo che aveva sonno.

Io prendo due coperte dall'armadio, con una copro Marika. L'altra la appoggio sul divano, tutto questo sotto lo sguardo vigile di Evan.

Entro in cucina in cerca d'acqua, mi prendo un bicchiere e mi siedo sul tavolo. Evan si avvicina a me e si piazza tra le mie gambe. Per poco non mi va di traverso l'acqua, vedendo la mia reazione sorride. Mi prende i fianchi -allora cos'è di volevi parlare?- mi chiede. Appoggio il bicchiere accanto a me e gli circondo il collo con le braccia. Me ne ero quasi dimenticata, ma ho un assoluto bisogno di risposte.

Gli sorrido e inizio a giocare con i suoi capelli, mentre lui mi accarezza i fianchi. -ti devo chiedere una cosa, in privato- dico, vedo un velo di preoccupazione nei suoi occhi, ma torna come prima.

-che dici della mia stanza- mi chiede, io lo guardo con diffidenza, ma lui si allontana da me e alza le mani in segno di resa -per parlare giuro- dice sorridendo. Io scuoto la testa, scendo dalla tavola con un salto. Lo seguo, saliamo le scale ed entriamo in camera sua. Mi guardo attorno, l'ultima volta che sono entrata qui dentro ero ubriaca marcia e ho vomitato per tutta la notte. Sorrido al pensiero.

Evan mi prende per i fianchi, e mi fa avvicinare al suo corpo, sussurra sulle mie labbra -ora perché sorridi?- io non gli rispondo, e lo bacio. Cazzo sono già dipendente dalle sue labbra. La sua lingua si fa strada nella mia bocca con velocità, e io sento la solita sensazione dentro di me e il desiderio inizia a bruciare dentro di me. Mi devo dare una regolata se voglio parlare. Mi stacco da lui con delicatezza, appoggio la fronte alla sua, e mi mordo il labbro. Vedo nei suoi occhi la stessa che sento io. Ma vedo anche che sta cercando di trattenersi. Prendo un respiro profondo

-io sento che mi manca un pezzo Evan, io non riesco a capire? Da quand'è che io insomma io ho iniziato ad interessarti?- chiedo appoggiando la testa sulla sua spalla. Ma perché riesco a parlare di tutte le cose, ma quando si tratta di sentimenti non riesco proprio. Cazzo. Ma lui invece di prendermi in giro come ha sempre fatto. Mi accarezza la guancia con dolcezza.

-hai presente quella mattina che ho dormito da voi, era estate, eravamo molto piccoli, tu avevi 4-5 anni, mentre io ne avevo 6-7, era una delle prime mattine che dormivo da voi. Io e tuo fratello ci siamo svegliati presto, volevamo andare fuori a giocare il prima possibile, eravamo in cucina, tua mamma ci aveva fatto i pancake per colazione. Sei scesa dalle scale, trascinavi per il braccio il tuo pupazzo- Stitch. Cerco di focalizzare il ricordo, e finalmente mi compare in testa. Sì quella mattina ho rischiato di perdere Stitch e di uccidere Evan. Lui gli aveva strappato il braccio, l'ho odiato così tanto.

I need a hug [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora