Presente
«Ne è passato di tempo» sussurra Ofelia.
«Sì, è vero» mormoro.
«Ricordo ancora quella volta» afferma lei.
«Quale?» esorto.
«Quella in cui ti ho visto per la prima volta. Eri dall'altro lato del fiume e mi osservavi. Sapevo che eri là, o meglio, che c'era qualcuno che mi stava guardando, ma non volevo alzare lo sguardo e costringere chicchessia ad andare via; così lo feci all'ultimo e incontrai i tuoi occhi.» Sorrido e lei continua: «Rimasi colpita, perciò andai dalla strega del villaggio per capire chi fosse quello strano personaggio. Lei mi disse di stare alla larga da te, perché la tua famiglia avrebbe portato solo guai alla mia persona.» Inizia a ridere.
«Che cosa hai visto, allora?»
Lei non risponde subito; continuiamo a camminare per le piccole strade di Parigi, osservando il cielo stellato della città.
«Un uomo bellissimo e possente, con lunghi capelli neri e una barba corta» risponde Ofelia.
«Mi consideri bellissimo?» ridacchio.
«Usiamo il passato» ribatte lei, sorridendo.
«Quindi adesso sono brutto?»
«Nah. Sei carino» mormora Ofelia.
«Solo carino?»
«Poco più che carino, dai» continua sghignazzando. «Tutta colpa dei capelli corti. Non posso farci nulla se ho un debole per gli uomini con i capelli lunghi» borbotta.
Arriviamo in uno dei posti più belli di Parigi, Ponte Alessandro III, e Ofelia si siede sul cornicione, appoggiando la schiena alla parete della statua.
«Perché non hai ascoltato la tua strega?» esorto.
«Non erano ben volute e ascoltate, ma tutti correvano da loro quando avevano bisogno» afferma Ofelia.
«Credi che sia stato un errore non ascoltarla?»
Lei mi fissa, sgrana gli occhi e poi si mostra furiosa. «Mi prendi per il culo!» esclama.
Scuoto la testa e sospiro, mentre al mio fianco Ofelia inspira dimostrandosi più che arrabbiata.
«Perché ti stai adirando?» chiedo.
«Tutto quello che ho fatto nella vita è avvenuto solo grazie alle mie scelte e non me ne pento» ribatte lei. «E poi, da quando hai dei dubbi sul tuo fascino?»
Sbuffo una risata e scuoto la testa.
«Non hai mai permesso a nessuno di criticarti. Hai sempre reagito. Che cosa è cambiato adesso?» insiste Ofelia.
Demetra. È nata Demetra. E io non so più vivere.
Chissà... Mi odierà?
Mi siedo accanto a lei e guardo le luci della Tour Eiffel risplendere nel cielo notturno.
«Lestat...» sussurra all'improvviso.
«Che c'è?» domando.
«Da quant'è che ci conosciamo?»
«Più di duecento anni» dichiaro.
«Allora ammettilo» risponde Ofelia.
«Che cosa?» esorto.
«Che non stai bene.»
«No. Sto bene!» sbotto. Balzo in piedi e il mio corpo non fa altro che mostrarsi infastidito: saltello sui talloni, tengo le mani nelle tasche del cappotto e continuo a spostare lo sguardo da un punto all'altro della città.
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Il segreto dei Ricordi
FantasíaSECONDO LIBRO DELLA SAGA DEI SEGRETI Questa storia si può trovare facilmente su Amazon sia in cartaceo che in Kindle Demetra Romano, rimasta senza genitori e amici, deve ricominciare a vivere. Deve essere strano tornare alla normalità quando invec...