Capitolo 21

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Demetra Romano

Questa casa. Ha una strana energia. Cammino per lo spazio e cerco di tenere a bada la curiosità.

Non capisco: dove siamo?

Le pareti sono di un rosso scuro, quasi bordeaux, e in quel piccolo spazio dopo la porta principale scorgo diverse porte, un quadro e un piano superiore, collegato a delle vecchie scale nere.

Mi giro verso la porta d'ingresso mentre aspetto Luca, che ha seguito Lestat, e non vedo altro che nebbia, la nebbia dalla quale sono uscita. Quei lupi mi stavano inseguendo...

Metto una mano nel cappotto e il mio cuore non riprende a battere finché le mie mani non si posano sui fogli che contengono le poesie di Lestat.

Che cosa gli avranno fatto in questa casa?

Sento una strana energia. Lo penso ancora e lo penserò sempre. È come se questa casa fosse posseduta.

Se non fosse stato per Luca, Lestat mi avrebbe morso?

E poi... Luca... no... C'è anche Luca, che – in teoria – è stato il mio ragazzo negli ultimi due anni.

Io... sono così confusa.

Come si può amare due persone allo stesso tempo e, come se non bastasse, in egual misura? Li amo in egual misura?

Troppe domande. Poche risposte.

Mi sento in colpa: in questi giorni, in questa settimana di viaggio Luca non è rimasto spesso al centro dei miei pensieri, al contrario di Lestat, che con le sue pagine di diario mi ha tenuto compagnia.

«Demi.»

Mi volto e vedo Luca, colui che dovrebbe essere il mio ragazzo, venire verso di me a passo lento.

Il mio cuore perde battiti nell'esatto momento in cui le sue braccia avvolgono i miei fianchi e mi sorprendo quando le mie braccia non vogliono posizionarsi sulla sua schiena. Solo poco dopo ricambio l'abbraccio e sospiro, appoggiando il mio mento sulla sua spalla.

Adesso mi leggerà nella testa e vedrà tutto. Chiudo gli occhi e cerco di respirare normalmente.

Cosa succederà?

Si arrabbierà?

«Stai bene?» mi chiede con voce calda.

«Adesso sì.»

«Vieni. Andiamo a fare un bel bagno» mormora Luca staccandosi per primo dall'abbraccio.

«Voglio parlare» lo interrompo.

Luca fa un passo indietro e abbassa il capo. «So cosa vuoi dirmi...»

«Lo so che sai leggere nella mia testa, ma lasciami dire quello che intendo» lo interrompo.

«Va bene» sussurra ancora a testa china.

«Io... Io vi amo. Entrambi. Ancora – sinceramente – non ho capito se in egual misura o se invece amo di più uno dei due, ma...»

«Penso che la cosa giusta da fare per tutti, per me, per te e per Lestat, sia quella di interrompere la nostra relazione» mi blocca Luca.

«Cosa...? Cosa...?» balbetto.

Anche se so che ha ragione, la più piccola parte di me non fa altro che rimanerci male.

«Demi, datti tempo e, soprattutto, da' tempo ai tuoi ricordi di ritornare.»

Ha ragione: ho ancora le idee abbastanza disordinate.

«Perché?» rimando confusa.

«Perché i ricordi sono ciò che oggi fanno di te una persona fantastica ed è dura per me ammettere che senza i ricordi di Lestat eri diversa. Anche se lo eri di poco...» sussurra.

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