È già mattina. Io e Alex abbiamo praticamente parlato tutta la notte, mi ha raccontato un po' della sua vita e di come ha preso la decisione di aprire una palestra. Ho scoperto tante cose su di lui, come ad esempio che non ha un buon rapporto con i suoi genitori. Per fortuna non ha fatto ulteriori domande su di me perché non mi andava più sinceramente di raccontare i miei pensieri.
A distrarmi dai miei pensieri è la voce di Alex «A cosa stai pensando?» domanda curioso «Nulla, mi sono svegliata poco fa» mento «Secondo me non hai proprio dormito» sussurra abbracciandomi «È possibile che io abbia pensato per il resto della notte» rispondo accoccolandomi a lui. In effetti è vero ho riflettuto sulle sue parole, forse dovrei pensare un po' più a me ma non riesco. Ho paura dei miei pensieri perché quando sembrano prendere una piega buona qualcuno o qualcosa mi butta giù. Mi alzo dal letto sentendomi scomoda tra quelle braccia che non penso di meritare, Alex mi guarda confuso «Ho fatto qualcosa di male?» domanda «Forse è meglio che vada a casa» sussurro «Perché? Non ti senti bene?» domanda «Mi serve la roba per il lavoro e ho bisogno di stare un po' da sola» rispondo forzando un sorriso «Ti accompagno aspetta» dice ed annuisco tornando a sedermi.
Alex entra in bagno lasciandomi sola nella stanza. Non penso che Alex sia stupido penso abbia semplicemente fatto finta di credere alla mia spiegazione, ma le altre persone a cui tengo? Non si accorgono di nulla, forse perché il mio talento è propio quello di fingere che sto bene quando dentro in realtà sto morendo. Proprio per questo sto da sola, la solitudine mi diventa amica, mi da conforto ma non è ciò che vorrei...non è ciò che mi piace. Mi sento sempre fuori posto, non dormo mai la notte quando i pensieri mi rapiscono. Mia mamma dice di andare da uno psicologo ma non penso mi aiuterà, ho troppo un casino dentro persino per uno che ha studiato la mente umana secondo me.
Alex rientra in camera e si vede dall'espressione che ha in volto che ha capito che c'è qualcosa che non va. Da una parte spero non mi chieda spiegazioni perché potrei scoppiare in una delle mie crisi nervose e non mi va proprio in questo momento. Senza dire nulla si avvicina a me e mi abbraccia, mi stringe a se come se da un momento all'altro potessi scappare. In effetti non sono sicura di voler restare qui, in questo mondo intendo. Non mi sento di poter dare certezze, questa vita, questo mondo, queste persone mi iniziano a star strette.
«Sono qui» sussurra Alex «Non sono sicura di restare qui» rispondo «Pensa a Leo» dice, ma ora non basta più «Andiamo?» domando, lui annuisce e io mi sistemo. Usciamo di casa e andiamo verso l'auto.
Arrivati davanti a casa mia Alex si ferma con la macchina e mi fissa dubbioso. Vorrei proprio sapere cosa sta pensando in questo momento.
«Prenditi la mattinata libera, però di sera ti voglio carica va bene?» dice senza nemmeno guardarmi «Si ma preferirei mi guardassi in faccia quando c'è l'hai con me» rispondo aprendo lo sportello «Non c'è l'ho con te» sussurra «A me sembra il contrario» affermo «Sbagli, sono preoccupato per te» ammette sottovoce «Perché?» domando «Quando faccio un passo avanti con te sembra che tu ne faccia mille indietro per allontanarti da me, non capisco» dice «Non farlo Alex» dico iniziando a piangere «Cosa non dovrei fare?» domanda confuso «Non ti affezionare a me, so che sembra troppo tardi per dirlo ma mi hai preso alla sprovvista. Non penso di essere la persona che tu cerchi, non so nemmeno se domani sarò ancora viva» ammetto questa volta a voce alta «Ma ormai è fatta Deni, mi sei entrata dentro e non posso farci niente» ammette con sguardo cupo, mi avvicino a lui e senza preavviso lo bacio. È strano che sia io a prendere l'iniziativa ma non è giusto che lui stia male, non ha fatto niente di cattivo. Dopo tutto anche io provo qualcosa per lui ma ammetterlo vorrebbe dire rischiare di rompermi ancora. Cerco di dimostrarglielo così, con un bacio che sa di tristezza mischiato alle mie lacrime. Ci stacchiamo e lui mi osserva stupito e cerco di sorridergli «Penso di aver capito» sussurra guardandomi negli occhi «Bene, ora vado» dico allontanandomi ma lui mi blocca «Non conta chi scappa con la pioggia ma chi resta anche con la peggior tempesta» dice lasciandomi andare «A dopo» balbetto scendendo dall'auto. Entro velocemente in casa e vado in camera mia buttandomi sul letto. Alex...più lo conosco, più lo frequento, più scopro cose di lui che mi piacciono, più ho paura. Mi fa paura provare qualcosa per qualcuno. Mi fa paura perché potrebbe ferirmi e sono già rotta abbastanza. Non è solo una ferita in più, sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso e crollerei. Mi sento come un bicchiere di vetro che è stato prima rotto e poi rincollato e basta poco per rompersi di nuovo. Mi terrorizza lui, il suo modo di essere così buono ma allo stesso tempo stronzo. La verità è che ho paura di tutto e non so come affrontarla. Mi rannicchio su un lato del letto cercando di dormire per staccare il casino che ho in testa. Passa poco, forse per la stanchezza, mi addormento come una bambina.Ore 16:00
Mi sveglio in un bagno di sudore, sicuramente ho fatto un incubo. Guardo l'ora ed è già tardi. Volo in bagno a darmi una lavata e poi devo assolutamente fuggire per andare a lavoro. Alex non si è fatto sentire nulla ma immagino l'abbia fatto per lasciarmi tranquilla.
Appena finisco di prepararmi esco di casa di corsa, non è così tardi ma sono abituata ad arrivare in anticipo. Mi fermo davanti al bar ed entro, ho una fame da lupi in questo momento. Vedo Manuel in lontananza e lo saluto con la mano, lui si alza e corre subito verso di me «Ehi Deni, tutto ok?» domanda sorridente «Si, mi dai qualcosa di svelto come spuntino?» domando, ovviamente fa di testa sua e mi siedo in un tavolino nascosto per stare più tranquilla.
Manuel arriva a sedersi con me e mi sorride «Quindi, che succede che hai questo musone da un po'?» domanda cogliendoli impreparata «Tante cose» rispondo «Spiegati, magari posso aiutarti» dice sorridendo «Mi sto rendendo conto che sto cambiando. Non mi piacciono più le stesse persone, le stesse cose, mi tengo quasi sempre tutto dentro anche con Alex. La cosa peggiore è che mi rendo conto che non sorrido più alla stessa maniera con nessuno» sputo fuori. È Manuel non pretendo capisco, ma forse essendo più grande persino di Alex qualcosa di decente gli uscirà dalla bocca, no?
«Sai cosa devi imparare? Le regole della sopravvivenza. Lo sai qual'è la prima?» domanda, scuoto la testa e sorride «Impara a salvarti da sola» dice, lo osservo incanta perché non penso di aver mai sentito nessuno dirmi che devo salvarmi io e non qualcun altro.
«Poi impara un'altra cosa. Il dolore che hai provato era necessario affinché tu tirassi fuori la forza che hai sepolto dentro di te. Cazzo tirarla fuori Deni» dice guardandomi negli occhi «Lo farò» sussurro poco convinta «Lo spero» mi sorride. Finisco di mangiare e vado a lavoro di corsa.Sono le 21:00 ed io ho appena finito di lavorare. Non ho visto Alex per tutto il tempo, non so se mi stesse evitando o semplicemente aveva da fare. Torno a casa lentamente e con la testa che mi fa male, oggi ho veramente messo alla prova la mia resistenza anche a lezione.
Se dovessi pensare solo al lavoro penso che sarei molto felice visto come sta riuscendo il tutto ma purtroppo così non può essere. Sempre la solita tristezza addosso che non fa altro che rovinare ogni momento, perché non riesco più a provare felicità.
Inizia a piovere e non ho portato nessun ombrello con me, sembra che il cielo abbia capito che ho bisogno di mischiare la pioggia alle mie lacrime per sentirmi un po' meglio.
Arrivo a casa zuppa e la prima cosa che faccio è una doccia calda e poi fritta a letto, voglio che questa giornata finisca.Ore 00:10
Sono appena uscita dalla doccia. Non riuscivo a dormire e mi è venuta la brillante idea di farmi una doccia fredda.
Perché fredda? Sostanzialmente perché mi dovevo svegliare dai brutti pensieri, ricordi che non mi facevano dormire.
Ovviamente è la soluzione del momento perché appena rimetterò la testa nel cuscino tornerà tutto, perché mi conosco e non passa tutto così.
Mi è venuto persino il voltastomaco dai brutti ricordi, perché rivivere quei momenti è tosta. Ho perso tanti amici ma lei è stata la peggior perdita. Ho perso la mia migliore amica ed è ancora così doloroso nonostante siano passati due anni. Ho dato l'anima e non è comunque bastato, mi sono sentita in colpa, inutile e persino cattiva.
Bussano alla porta, vado ad aprire e trovo Alex tutto bagnato visto che fuori piove «Tu..» dico «Sono qui con la tempesta peggiore per dirti che ci tengo a te» dice, non aspetta nemmeno una risposta perché le sue labbra fredde si posano sulle mie.Spazio personale:
Ciaoo🌺 come state? Spero tutto bene
Oggi per farmi perdonare del ritardo ho scritto un capitolo un po' più lungo 😊
Instagram: tiavreivolutodire9 oppure sul profilo personale ddesireecuccu
A presto 🖤
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One love
Romance🌺 Libro cartaceo disponibile su Amazon 🌺 Denise è una ragazza di 20 anni. È sempre stata molto timida e chiusa, cosa che l'ha sempre penalizzata nei rapporti con le persone. Nel giro di poco tempo la vita costringe Denise ad adattarsi a tanti, fo...