Appena arrivo a casa prendo il mio diario. Lo prendo sempre quando ho bisogno di scrivere i miei pensieri per cercare di metterli in ordine. Cerco velocemente una penna e inizio a scrivere:
"La verità è questa, non mi sento capita da nessuno. In questo momento forse non voglio nemmeno essere capita, tanto è sempre la stessa storia. Sono io quella sbagliata, quella che viene lasciata sola, quella asociale, quella che tutti eviteranno sempre. Cerco di reagire ma continuo a fallire miseramente. Vorrei essere importante per qualcuno ma non lo sono per nessuno, e le capisco le persone che non tengono a me. Chi vorrebbe mai una pazza come me? Sono arrivata al punto di dire basta. Da mesi penso che smettere di vivere sarà la mia unica soluzione. Le persone non capiranno mai perché ed è meglio così, perché non sanno come ci si sente a stare come me. Tutti convinti di capire ma in realtà non capisce nessuno e mi sento sola. Sola nel mio dolore, sola per tutta la vita. Il mio mondo è caduto a pezzi, trovo rifugio nella scrittura e mi auguro che tutto questo passerà presto."
Chiudo il diario e cerco di respirare più tranquillamente. Non mi ero nemmeno accorta di cosa tutto avessi dentro oggi. Guardo l'ora e so che è meglio che io esca se voglio arrivare in orario. Prendo una bottiglietta d'acqua dal frigo ed esco di casa. Mi dirigo verso il bar, devo comprarmi il pranzo altrimenti non avrò forze per fare lezione.
Appena arrivo Manuel e Lola sorridono «Bentornata, come è andata a lavoro?» domanda Lola sorridente «Bene, sono venuta per pranzo così arrivo in orario» rispondo tranquillamente. Vado a sedermi e non c'è bisogno che io dica cosa voglio, lo sanno già. Mi portano una super insalata, ci mettono talmente tante cose dentro che mi da una carica pazzesca.
Mangio tutto, mi sono dovuta forzare un po' perché non mi andava tantissimo. Le discussioni non mi mettono mai di buon umore. Mi alzo e vado alla cassa per pagare trovando Manuel «Ehi» mi dice sorridente «Ciao» ricambio «L'insalata giusto?» domanda, annuisco e pago. Sto per andare via quando mi sento chiamare, mi volta ed è Manuel che mi sorride «A domani» dice «A domani» dico andando via. Penso di avere una sorta di cotta per Manuel, non lo ammetto facilmente ma penso sia così.
Arrivo in orario per la lezione, Alex mi sta aspettando davanti alla sala.
«Sei perfettamente in orario» dice serio «Prendo seriamente il lavoro» rispondo a bassa voce «Guardami in faccia e alza la voce quando parli altrimenti non ti posso capire, non avere paura di me» dice sempre con quell'espressione dura e forse è proprio questo che mi mette a disagio di lui. Annuisco ed entro in sala preparando la musica, Alex non sa che ho scelto di insegnare al gruppo misto di ragazzi e ragazze la ragazza con il cuore di latta. È una bellissima canzone ed è un peccato non utilizzarla, non voglio deluderlo.
Quando tutti i ragazzi sono arrivati, inizio il riscaldamento pesante visto che non sara una coreografia semplice.
«Bene con il riscaldamento abbiamo finito, vi dividerete a coppie. Un ragazzo e una ragazza, questa coreografia è molto importante» spiegò e i ragazzi sembrano apprezzare. Si dividono in coppie e faccio partire la musica, spiego passaggio per passaggio tutti i passi e le prese che voglio all'interno. Un ragazzo mi colpisce particolarmente, penso si chiami Logan. Balla perfettamente questa coreografia e ha già imparato alla perfezione tutto.
«Logan?» provo a chiamarlo, lui si volta «Si?» risponde confuso «Ti va di ballare l'intera coreografia con me? Vedo che sei l'unico ad averla imparata alla perfezione. Gli altri fate quello che ricordate» dico. Logan annuisce e viene vicino a me, faccio partire la musica. Proprio in quel momento arriva Alex con un'espressione stranissima ma faccio finta di niente e continuo a ballare con Logan che proprio come avevo notato ha imparato tutto alla perfezione.
«Ragazzi siete stati bravissimi, ci vediamo domani va bene?» dico sorridendo «Sii» rispondono in coro. I ragazzi escono dalla sala e rimango sola con Alex «Perché non hai insegnato anche a loro Happier?» domanda «So che gli fai esibire, non ha senso avere più corsi che ballano la stessa coreografia è meglio variare e poi mi andava perché era una bella canzone che oltretutto hanno fatto alla perfezione» spiego rimettendo a posto le mie cose «Perché non me ne hai parlato?» domanda «Perché mi è venuto in mente all'improvviso» dico abbassando la voce «Sai che odio che mi si tengano nascoste delle cose Denise» dice freddo «Non era un segreto, avresti comunque sentito la musica» cerco di giustificarmi «Sei stata brava e solo per questo non dirò nulla, ma sii meno timida» spiega «Grazie» rispondo titubante. Mentre mi infilo la felpa per andar via aggiunge «Domani vieni anche di mattina, voglio provare la nuova coreografia» dice «Va bene, a domani» dico andando via. Questa volta vado via più tranquilla, nonostante tutto mi ha fatto dei complimenti. Non è facile decifrare un tipo come lui, sembra molto preso da se stesso ma nello stesso momento molto preso da chi gli sta intorno.
Arrivo a casa esausta, mi butto sul divano per rilassarmi un po' «Denise» urla mia madre, ti pareva che sarei riuscita a riposare «Dimmi mamma» dico alzandomi «Come sempre a poltrire stai» dice mia madre «Sono tornata da lavoro, sono stanca come te» dico calma «Cosa avrai mai fatto di così stancante, vedi di sistemare la tua stanza che è un casino» urla.
Sbuffo e mi alzo dal divano, Leo mi segue fino alla camera e mi butto sul letto. Non ho voglia di niente, solo di dormire. Leo si accoccola vicino a me facendo le fusa che mi cullano in un sonno profondo.Spazio personale:
Scusate il ritardo 🙏🏻
Instagram: tiavreivolutodire9 oppure sul profilo personale ddesireecuccu
Vi consiglio di seguirmi li, vi tengo molto più aggiornati con le storie rispetto a Wattpad😊A presto♥️
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Romance🌺 Libro cartaceo disponibile su Amazon 🌺 Denise è una ragazza di 20 anni. È sempre stata molto timida e chiusa, cosa che l'ha sempre penalizzata nei rapporti con le persone. Nel giro di poco tempo la vita costringe Denise ad adattarsi a tanti, fo...