Capitolo 1

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Manuel torna con la colazione e si siede davanti a me. Non capita spesso che si sieda a far colazione insieme, sia perché ovviamente sta lavorando sia perché comunque è difficile che abbia il coraggio di farlo. Guardo mia nonna per vedere cosa combina e la trovo che mi sta sorridendo, Manuel le piace molto come ragazzo. Mi saluta con la mano e poi va via dal bar, sicuramente l'ha fatto a posta per non farmi sentire in colpa che sono qui con lui. Mentre mangio mi fissa, il suo sguardo me lo sento addosso e la cosa inizia a mettermi un po' a disagio.
«Come stai?» mi domanda sorridente «Sto bene tu?» rispondo calma «Felice ora» mi dice sorridente. Non so come faccia a sorridere sempre, forse facendo questo tipo di lavoro c'è abituato ma non so, me lo chiedo comunque. Dice di essere felice, mi fa piacere che per lui sia così ma purtroppo non lo è per me. Tutti mi chiedono come stai e rispondo sempre a tutti nello stesso modo " Sto bene" ma è una bugia. Non sto bene, sto male e nessuno capisce. Le persone ti chiedono come stai ma in realtà non vogliono una vera risposta, vogliono solamente sentirsi direi che va tutto bene e chiudere la il discorso. Perché la verità è che viviamo in un mondo popolato da sordi, ma sordi nel sentire le persone che hanno bisogno d'aiuto. Io sono tra quelle persone che ormai nel tempo ha imparato a fingere che vada bene anche quando non è così, perché tanto nessuno capisce che stai mentendo.
«A cosa pensi?» mi domanda «Alle persone, al mondo che va a rotoli» dico senza pensarci più di tanto «Devi imparare a guardare il mondo da in altra prospettiva se vuoi apprezzarlo» dice, Lola lo chiama ed è così che torna al suo lavoro mentre io finisco la mia colazione. Mi alzo per pagare e prima che vada via Manuel mi ferma e mi da due baci per salutarmi. Esco dal bar e penso a cosa posso fare ora, la mia vita è abbastanza monotona. Decido di tornare a casa e pensare a cosa preparare per pranzo. Mentre cucino accendo il computer e guardo gli annunci di lavoro, cerco da mesi ma ancora non ho trovato nulla. Al giorno d'oggi è veramente difficile trovare un lavoro come si deve ed è per questo che ho iniziato a pensare a dei corsi di formazione da intraprendere. Un annuncio in particolare attira la mia attenzione. C'è scritto "Si offre formazione per giovani insegnanti di danza moderna". Ho sempre amato ballare quindi senza pensarci nemmeno un secondo invio il curriculum. Spero che almeno questo funzioni, sarei felice di farla. Chiudo il computer e quando finalmente è tutto pronto tolgo tutto dal fuoco.
Oggi è una giornata un po' buia, forse perché è tutto nuvoloso e il mio umore si rispecchia in quelle nuvole che chiudono il cielo. Mi stendo sul divano pensando a cosa tutto vorrei che cambiasse della mia vita. Ci sono tante forse troppe cose ma per il mio bene devo iniziare.

Qualche ora dopo...

Squilla il cellulare e mi sveglio nel panico più totale. Prendo il telefono e vedo che è un numero che non conosco, decido di risponde potrebbe essere un lavoro o almeno lo spero.
«Pronto?» rispondo «Buonasera parlo con la signorina Denise?» domanda una voce maschile «Si sono io» rispondo «Mi chiamo Alex la chiamo per la risposta all'annuncio dell'insegnante di danza moderna» spiega Alex
«Oh si» dico «La chiamo per dirle che se vuole possiamo fare un colloquio oggi stesso» mi dice Alex «Si, non c'è problema» rispondo «Le andrebbe bene per le 17:00?» domanda «Si è perfetto» dico «Venga in tuta, vorremmo anche vederla ballare» dice per poi chiudere il telefono, bene sembra già uno stronzo ma passiamo oltre. Guardo l'ora e sono le 16:00, entro nel panico perché non ho nemmeno pranzato. Così mi alzo al volo dal divano, mangio velocemente qualcosa e torno in camera a prepararmi.
Dopo varie ricerche ho trovato un outfit perfetto. Non mette in evidenza i miei chili di troppo e tutto sommato è carino. Non faccio nemmeno in tempo ad aspettare mia madre che devo correre fuori per andare al colloquio.
Dopo 10 minuti dalla chiusura della chiamata Alex mi ha mandato un messaggio scrivendomi l'indirizzo dove mi sarei dovuta recare. Per fortuna è vicino a casa così posso tranquillamente andare a piedi.
Arrivo davanti ad una palestra e presumo sia quella indicata da Alex così decido di entrare.
Appena entro sento subito aria di casa, vedo una sala in lontananza con delle ballerine che danzando e ne rimango letteralmente incantata finché una voce maschile non mi riporta alla realtà «Tu devi essere Denise» dice, mi volto e dietro di me trovo un ragazzo alto e ben piazzato. Ha gli occhi chiari e i capelli nerissimi. Rimango un attimo a fissarlo ma poi quando noto il suo sguardo confuso ritorno in me «Si sono io» dico a bassa voce «Io sono Alex, benvenuta nella mia palestra» dice sorridendo «Grazie per l'opportunità» dico «Andiamo, voglio subito vederti all'opera» mi dice facendomi cenno di seguirlo e l'ansia inizia a prendere il sopravvento. Non so come andrà ma voglio che vada bene, non mi capiterà più in occasione simile...

Spazio personale

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A presto ❣️

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