Capitolo 20

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Ormai è già mattina, un'altra nottata in bianco è appena passata. Alex è andato via poco fa per andare ad aprire la palestra, ovviamente prima di andare via mi ha fatto il terzo grado come per accertarsi che fossi abbastanza lucida per essere lasciata sola. Controllo Leo ed esattamente come mi aveva detto il veterinario è tornato il gattone di sempre, faccio un sospiro di sollievo appena lo vedo inseguire una mosca, decisamente è quello di sempre.
Entro in bagno e apro l'acqua, entro dentro la doccia e mi rilasso. Dalla piccola finestrella posta davanti alla doccia vedo che ha ripreso a piovere, probabilmente resterà così per tutto il resto della settimana. Non che mi dispiaccia ovviamente, adoro il rumore della pioggia perché è esattamente il rumore del casino che ho dentro. Non è facile a volte cercare di controllare tutto, ma so che posso farcela perché sopratutto con Alex vicino riesco a controllarmi. Non so se questo è un bene o un male, sinceramente ho i miei dubbi.

Finisco di prepararmi velocemente ed esco di casa dirigendomi verso il bar, voglio fare colazione tranquillamente. Entro dentro e come sempre l'odore delle paste appena sfornate mi fa venire l'acquolina in bocca «Quale vuoi?» domanda Lola sorridente «Non so, fai tu io vado a sedermi» rispondo sorridendole. Mi vado a sedere in un tavolino infondo alla sala, oggi, forse per il tempo, il bar è insolitamente poco popolato. Poco dopo arriva Manuel a portarmi la colazione e si siede insieme a me nel tavolino «Quindi che succede? Oggi hai un'espressione strana» dice sorridendo «Non ho semplicemente dormito» rispondo «Come mai?» domanda preoccupato «Stavo guardando la pioggia» rispondo sperando smetta di fare domande «Sai cosa ti dico?» domanda innervosendosi, scuoto la testa e lo guardo confusa «Non ti sentirai così per sempre. Tornerai a stare bene e sarai più forte di prima» dice serio «Non puoi sapere come sto» rispondo «Non ci vuole un genio a capirlo» dice alzandosi, mi da un bacio sulla guancia e torna a lavoro.
Sono confusa, ho bisogno di parlare con qualcuno. Prendo il telefono e chiamo Gabriel, lui mi capirà di sicuro. Al terzo squillo risponde «Ehi amica! Come stai?» risponde «Non so Gab, non so più come descrivere la cosa, Tu come stai? Come va con Nicole?» domando «Stiamo cercando di risolvere alcuni problemi, ultimamente litighiamo tanto. Con Alex invece?» risponde «Non lo so, mi piace ma mi conosco rovinerò tutto di sicuro» dico sbuffando «Sa di te?» chiede senza specificare, so già di cosa sta parlando «Più o meno si» rispondo «Non è scappato, quindi cosa ti impedisce di stare bene con lui?» domanda ma sono sicura sappia già la risposta «La paura» ammetto «Deni, non lasciare che la paura di soffrire ti impedisca di provarci» mi dice serio, non so cosa dire quindi mi limito a stare in silenzio. Gabriel capisce anche i mie momenti di silenzio e io capisco i suoi, proprio per questo siamo amici, non servono parole.
«Hai la filofobia» dice all'improvviso «Cosa sarebbe?» domando confusa «Paura persistente di innamorarsi o di amare una persona» spiega «Dove l'hai letta questa cosa?» chiedo ridacchiando «Su Instagram, ma sono sicuro che tu sia un soggetto Filofobico» ribadisce serio «Smettila di dirlo» sbuffo «Dai Deni, hai capito benissimo di cosa sto parlando» risponde sbuffando anche lui «Non so se mi posso fidare di Alex, tutto qui» dico sottovoce «Ringrazia che ho un buon udito perché altrimenti non ti avrei sentito» dice ridacchiando «Sono al bar, non posso parlare ad alta voce» spiego «Va bene fanciulla, allora ti chiamo quando sei a casa» dice «Va bene, a dopo» rispondo «Ti voglio bene» sussurra, chiudo la chiamata senza rispondere. Si è da stronzi ma è più forte di me, non riesco ad esprimere il mio affetto a parole. Mi arriva subito un messaggio.
Da Gabriel:
"Sei sempre la solita"
Rido da sola, so bene il tono di voce che avrebbe usato Gabriel per dirmelo. Mi conosce ormai, lo sa che gli voglio bene anche io anche se non riesco a dimostrarlo.

Arrivo in palestra in perfetto orario, trovo Alex seduto in segreteria e sembra particolarmente nervoso «Ciao, tutto bene?» gli domando tranquilla «Ehi, si diciamo che ho avuto una piccola discussione con Logan» spiega sbuffando «Ma Logan del mio corso?» domando confusa «Si» risponde secco «Come mai?» chiedo curiosa «Mi ha fatto la ramanzina, mi ha detto che non ti merito è che ti creerò solo dei problemi. Ma ti pare che un ragazzino possa venirmi a dire ciò?» racconta nervoso «Se ti ha detto così c'è un motivo» dico iniziando a pormi delle domande, Logan non reagirebbe così se non ci fosse un motivo «Tu credi a lui?» domanda guardandomi male «Non è questione di credergli, ma non reagirebbe così senza un valido motivo» spiego cercando di mantenere la calma «Non ha visto niente, sta solo facendo il geloso. Magari si è innamorato di te» dice, non gli credo. Ha iniziato a dire che non ha visto niente ciò vuol dire che Logan ha visto qualcosa «Logan è gay Alex» dico con un tono di voce strozzato «Ah» è l'unica cosa che dice, come ha fatto a non capirlo? Oppure sta facendo finta di non sapere. Ormai non so più cosa pensare, le paranoie stanno diventando veramente tante «Vado a cambiarmi» dico andando via, lui annuisce e corro su.

Mi sono appena cambiata e vado dritta in sala, sono sicura di trovare lì Logan. Appena entro lo vedo intento a riscaldarsi. Mi avvicino piano «Cosa è successo?» domando senza troppi giri di parola «Vuoi la verità?» domanda triste, annuisco e mi fa cenno di sedermi «L'ho sentito parlare di te in una maniera che non mi è piaciuta per niente. Diceva cose che anche se fossero vere non puoi raccontarle con quel tono. Deni l'ho sentito dire che ti ama ma che forse tu lo stai uccidendo, perché tu vuoi morire e trascinerai lui con te» spiega, lo guardo senza dire niente, Logan non mi mentirebbe e Alex non è la prima volta che parla in questo modo. Guardo di nuovo Logan e penso che la mia espressione dica tutto, mi abbraccia forte. Ha capito, Alex mi ha ferito, non tanto per come ha parlato di me ma perché ha detto che lo sto uccidendo e lo trascinerò con me. Questo fa male, tanto male.
«Non ha capito che ricambi i suoi sentimenti, forse per quello ha parlato così» prova a giustificarlo Logan «Logan, io non gli ho mai espresso a parole il mio amore. Ma se gli sguardi avessero un linguaggio persino il più grande idiota avrebbe capito che lo amo» dico per la prima volta a voce alta ciò che sento. Il problema è che ora fa male, tanto male.

Spazio personale:

Ciaooo, come state?🌺

Anche se in ritardo sono riuscita ad aggiornare. È un periodo un po' caotico scusate

Instagram: tiavreivolutodire9 oppure sul profilo personale ddesireecuccu

A presto 🖤

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