Siamo ancora seduti nel divano, fuori ha iniziato a piovere nuovamente.
«Forse dovrei tornare a casa prima che il tempo peggiori» dice Alex all improvviso, annuisco senza aggiungere una parola. Non riuscirei a dire nulla di sensato, ho la testa incasinata. Lui si alza dal divano ed io faccio lo stesso seguendolo fino all'ingresso. Alex prima di uscire dalla porta si volta a guardarmi preoccupato «Mi perdonerai?» domanda «Non lo so, non è una mia dote» dico piano «Tempo?» domanda triste «Forse, non lo so» rispondo «Va bene, io vado allora..» quasi sussurra, annuisco e lui va via. Chiudo bene la porta e salgo in camera mia.
Prendo il cellulare e mi butto sul letto, nessun messaggio, nessuna chiamata, niente di niente.
Federica continua a non farsi viva così decido di cercarla io.A Federica:
"Sei ancora viva?"
Da Federica:
"Si, scusa"
A Federica:
"Cosa è successo?"
Da Federica:
"Sempre la solita sfortuna con i ragazzi"
A Federica:
"Non era la persona giusta"
Da Federica:
"Una come te non può capire. Ci sentiamo quando connetti il cervello"Fisso quel messaggio tristemente. Non cambia mai, ogni volta sono io a non capire quando invece io capisco benissimo. Chiamo Gabriel perché lui sa tutto, ormai è mesi che mi dice che non può continuare così la situazione.
«Ehi furetto usato, che succede?» risponde subito «Picci, se ti dico Federica capisci?» domando sapendo già cosa risponderà «Fin troppo» dice «Aspetta come mi hai chiamato?» domando ridacchiando «Furetto usato» risponde «Tu non stai bene» dico scoppiando a ridere «Racconta invece che ridere per le cose che invento» dice tornando serio. Gli spiego gli ultimi messaggi ed ovviamente non è per niente sorpreso.
«Cazzo, te l'ho detto non si può definire amica una così» dice nervoso «Non è sempre così» sussurro «Le persone cambiano, che tu lo voglia o no Deni» dice «A me dispiace che stia così» dico «Si ma sai tu quante volte ti ha parlato male o fatta sentire un peso. Le è mai dispiaciuto? Ti ha mai chiesto scusa? Non mi sembra» quasi mi urla «Forse sono solo attaccata al ricordo di come fosse prima» rispondo iniziando a piangere «Ti prego non piangere per lei nuovamente» sussurra «Non riesco..» dico «Mi ricordo bene le voglie che avevi di piangere ogni volta e ogni volta ci tornavi, puntualmente la settimana dopo te ne combinava un'altra. Non merita le tue lacrime se non sa apprezzarti quindi ti prego, basta» dice come se lo stessi ferendo «Hai ragione, non vale la pena piangere» rispondo cercando di essere convincente «Davvero Deni, pensa a te non agli altri» dice «Tranquillo furetto usato» dico ridacchiando «Ehii, sei tu un furetto usato non io» si difende «Ora ti lascio stare, a dopo picci» dico per poi chiudere la chiamata. Non ho mentito, ho solo fatto finta di capire perché in cuor mio so che ha ragione.
Sdraiata sul letto continuo a pensare, pensare è ancora pensare. La verità è che siamo abituati a nascondere il dolore con un sorriso, facendo credere che tutto vada bene. Siamo abituati a non essere capiti dagli altri e per questo ci rifugiamo tra le righe di un libro o di una canzone. Siamo abituati a fingere persino con noi stessi ed è per questo che a volte entro in totale confusione.
Ho sempre sbagliato a scegliere le persone che volevo mi stessero accanto, infatti è stato sempre nel momento del bisogno che voltandomi non trovavo nessuno. Ed è proprio in quei momenti che senza volerlo impari a bastarti.
Decido di mettere un po' di musica, mi aiuta spesso a scrivere dei capitoli interessati. Un'altra mia passione oltre il ballo è proprio la scrittura. Non so perché ma raccontare una storia, un qualcosa di mio ha un effetto calmante a volte perché mi sembra di parlare a me stessa.Finisco di scrivere dopo due ore, non ero mai convinta di qualcosa e cancellavo tutto per riscriverlo da capo. In questa storia ci sto mettendo tante esperienze personali e forse per questo che fatico di più a scrivere qualcosa che mi convinca seriamente. Non riesco a lasciare il passato alle spalle perché dimenticare mi fa male, ricordare a volte mi fa peggio e l'unica cosa che rimane è il casino nella mia testa. Vengo distratta da un messaggio.
Da Alex:
"Tutto bene?"
Ad Alex:
"Si"
Da Alex:
"Domani parliamo"
Ad Alex:
"Di cosa dovremmo parlare?"
Da Alex:
"Di tutto Deni."Non rispondo più, so bene che è inutile controbattere con lui. Pensavo non si sarebbe fatto più sentire se non per qualcosa che riguardasse il lavoro ed invece mi sbagliavo. Più penso ad Alex più penso che ancora non so se lui è la cosa che mi distruggerà o forse la cosa che è ancora in grado di salvarmi.
Mi metto dentro al letto, non ho voglia di cenare, voglio solo dormire per non pensare ad altro. Pensare troppo fa male.Spazio personale:
Ciaoo🌹 come state?
Spero che la storia vi stia piacendo😊
Vi lascio la canzone che stavo ascoltando mentre scrivevo questo capitolo🌹
Instagram: tiavreivolutodire9 oppure sul profilo personale ddesireecuccu
Li vi tengo sempre aggiornati su tutto e chiacchieriamo di tanto in tanto ☺️
Se vi va vi aspetto 🌹A presto 🖤
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One love
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