Non so se stiamo insieme oppure se lei voglia aspettare del tempo per vedere come si evolvono le cose, ma posso dire di essere il ragazzo più felice del mondo. Lei mi piace davvero e spero che, dopo la scorsa sera, non cambi idea su di me, spero che non cambi idea su quello che ha fatto e spero che non mi venga mai a dire "Mi dispiace Peter, ma non sei il mio tipo."
In questo momento mi trovo sul treno e non faccio altro che pensare a lei, a quello che è successo sabato sera, e non posso fare a meno di sorridere. Mi metto le mani sugli occhi per nascondere l'imbarazzo e la felicità. Una volta arrivato alla fermata scesi dal mezzo pubblico e mi avviai verso scuola.
Mentre attraversavo il campo, dove molti giocatori della squadra scolastica si stavano allenando, mi arrivò un pallone da football sulla spalla. Mi girai di scatto nella direzione della traiettoria dell'oggetto e vidi Nate ridere con i suoi amici "Oh. Scusa.. non volevo" e si avvicinò, facendo una corsetta lenta "Mi dispiace" disse, poggiandomi una mano sulla spalla. La guardai e mi girai verso di lui, poi mi voltai e me ne andai -Non ho intenzione di farmi rovinare la giornata.Entrai in classe e mi sedetti al mio solito posto. Dopo alcuni secondi la vidi entrare e sedersi vicino a me. Si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia, a quel gesto il calore del mio corpo aumentò di colpo "Peter" disse, toccandomi la fronte "Stai bene?" chiese preoccupata, ma anche un po' divertita.
"Si. Perché?" domandai nervosamente.
"Sei diventato completamente rosso" affermò, mettendosi a ridere -Iniziamo bene- Sorrisi leggermente e mi grattai la testa "È che fa molto caldo" mi girai e aprii un po' la finestra alle mie spalle.
La vidi ridere, poi alzarsi e chiudere l'infisso.
"Sei tenero quando arrossisci" sussurrò al mio orecchio, per poi darmi un secondo bacio, sorrisi d'istinto e, mentre stavo per risponderle, una voce mi anticipò "Ehi Rebecca" la salutò "Non ti sei più fatta sentire" disse, per poi appoggiarsi al banco. Lei lo guardò negli occhi e poi gli rispose "Non parlo con i coglioni" mi misi una mano davanti alla bocca e soffocai una risata, lui, accorgendosene, si alzò e fece un passo verso di me "Non giocare col fuoco Parker. Non ti conviene" e se ne andò, successivamente entrò la prof e iniziò la lezione.Sono preoccupato per Rebecca. Mentre stavamo venendo in mensa Nate l'ha fermata per parlare e lei non mi ha permesso di rimanere con loro, quindi ora mi trovo seduto ad uno stupido tavolo della mensa ad aspettare che entri da quella porta, che venga al mio fianco e che mi dica che va tutto bene. Dopo circa dieci minuti, mi alzai e andai a vedere cosa stesse succedendo "Peter. Stai tranquillo, gli sta solo parlando" affermò Ned per tranquillizzarmi, ma io non lo ascoltai e continuai a camminare.
Non vedendo nessuno dei due nel corridoio, decisi di cercarli nelle varie aule vuote "Rebecca" urlai, cercando di farmi sentire, per poi continuare a cercarla per altri cinque minuti, finché non li trovai conversare dietro la scuola.Rimasi nascosto ad ascoltare la conversazione "Come cazzo è che non ti fai più sentire?" chiese lui incazzato "È arrivato quel bamboccio e non te ne frega più niente di quello che ho fatto per te" urlò, avvicinandosi pericolosamente, ma lei lo spinse e lo fece indietreggiare "Prima cosa: non chiamarlo bamboccio. È una persona e si chiama Peter" affermò lei con tono deciso "E seconda cosa: non mi faccio sentire perché mi ha dato fastidio il tuo comportamento a quella festa di merda" continuò lei, puntandogli il dito addosso.
"Adesso è colpa mia" e si indicò "Ma l'hai vista la scena oppure hai bisogno che ti rinfreschi la memoria?" domandò lui, con tono più deciso e marcato. Lei sbuffò e si allontanò di qualche passo "Senti. Io ti voglio bene. Però odio questa situazione tra te e Peter" iniziò lei, incrociando le braccia e appoggiandosi al muro "Cosa vuoi che faccia? Che vada da lui e che gli dia un bacino sulla guancia?" chiese lui, facendo una vocina da bambino. Lei si mise a ridere e poi gli rispose "Vorrei solo che provaste ad essere amici. Tutto qui" Nate alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a lei "Okay" e iniziarono a camminare verso l'interno "Ma non ti prometto niente"
STAI LEGGENDO
Amore Proibito [Peter Parker]
Fanfiction[Piccolissima Anteprima] Volevo scrivergli di vederci, di parlare, che gli avrei spiegato tutto e che non gli avrei nascosto nient'altro, ma non ce la feci. L'avrei reputata un'ulteriore sconfitta. Lui è stato molto chiaro, non c'era niente da spieg...