Arrivai a casa, posai lo zaino, presi la mia macchina fotografica e il mio taccuino da disegno ed uscii di nuovo. Non ho intenzione di rinchiudermi al chiuso, soprattutto dopo quello che è successo. Ho bisogno di schiarirmi le idee, di respirare un po' d'aria fresca. Mi misi le cuffiette e iniziai ad ascoltare Whatever It Takes degli Imagine Dragon. Continuai a camminare, osservando alcuni negozi di cui non mi ero mai accorta, per poi entrare in una di essi. Mi osservai intorno, guardando i vari oggetti che mi circondavano e notai delle statuette in legno in stile indiano. Ne presi in mano una a forma di drago e passai delicatamente il dito sulle varie decorazioni, delineando le varie incisioni, fino ad arrivare all'occhio, in cui era poggiato un piccolo diamante "Alla più bella delle gemme" sussurrai, toccandolo leggermente, pensando alla solita frase che mi diceva mia madre, ogni volta che mi regalava qualcosa o che mi faceva un complimento. Iniziai a pensare a tutti i pomeriggi passati insieme: spettegolando sulle ragazze che odiavo, parlando di ragazzi, facendo shopping.. mi mancano quei momenti.
"Mi mancate tanto" dissi, per poi asciugare una lacrima che era scivolata involontariamente sulla mia guancia.Uscii dal negozio, felice per il mio acquisto, e continuai la mia passeggiata. Mi incamminai verso il centro città, soffermandomi al ponte Brooklyn per fare qualche foto artistica. Mi guardai intorno e osservai le persone che avevo intorno: gente vestita con pelliccioni da ricconi, altri con giacche colorate, con sciarpe di piume. Questo è il bello di New York. Ti puoi vestire in qualsiasi modo, ma nessuno ti verrà a rompere le palle. Ogni persona qui ha il suo stile e nessuno si osa a criticarlo, perché, alla fine, fa parte di noi stessi e non possiamo cambiare la realtà.
Dopo alcuni passi, notai un ragazzo con una giubbino colorato e degli occhiali degli stessi colori "Scusa" lo chiamai, facendolo girare nella mia direzione "Ti andrebbe se ti facessi una foto?" chiesi e lui rimase stupito "Solo perché mi piace il modo in cui sei vestito e, visto che sono venuta qui per fare degli scatti, ho voluto chiedertelo" affermai titubante. Mi osservò per qualche secondo e poi mi rispose "Okay. Tanto ho bisogno di qualche foto da postare sui social" mi sorrise, per poi mettersi in posa.
Una volta finito mi venne vicino "Oddio. Ma tu sei una maga" esclamò stupito "Voglio assolutamente avere il tuo numero di telefono" disse, e schioccò le dita, per poi indicarmi "Comunque io sono Lucas" e mi porse la mano, facendomi notare le sue unghie colorate. Gliela strinsi "Rebecca" risposi sorridendo. Guardò l'orologio e poi si mise una mano sulla fronte "Scrivimi su Instagram, mi chiamo _luxov (nome appena inventato). Ciao tesoro" e se ne andò. Lo guardai andare via e poi mi misi a ridere da sola -Poteva succedere solo a me.Dopo circa venti minuti di camminata, una volta arrivata a Central Park, mi sedetti su una panchina e iniziai ad ammirare la natura che avevo intorno. La cosa bella è che si trova completamente circondato dalla città. Ho sentito alcune persone dire che, per la natura di New York, cioè il traffico, i grattacieli e tutto il resto, questo pezzo di natura stoni con quello che è realmente Manhattan, però, secondo me, è un bel modo per farci ricordare che, comunque, anche se siamo circondati da edifici e da tutto ciò che è stato create dall'uomo, la natura fa parte di questo mondo e non possiamo eliminarla solo per il desiderio di arricchirci.
Osservai i vari alberi che avevo intorno, le persone che passeggiavano tranquille e spensierate davanti ai miei occhi, fino a quando non sentii un rumore di foglie dietro di me. Mi girai di scatto e mi guardai intorno, però, non vedendo nessuno, mi voltai di nuovo e iniziai a fare qualche foto.Mentre le stavo guardando, per capire se andassero bene o meno, udii una voce al mio fianco "Belle fotografie" mi girai spaventata e vidi Spider-Man appeso all'albero alle mie spalle, che stava osservando i miei scatti. Mi portai una mano al petto e sospirai "Mi hai fatto prendere un colpo" affermai seria, intanto lui si sedette al mio fianco "Posso?" chiese indicando la mia macchina fotografica. Gliela porsi e si mise ad osservare le varie foto "Certo che sei veramente brava" disse, continuando a tenere gli occhi puntati sullo schermo, intanto io presi il taccuino e iniziai a disegnare la prima cosa che mi ritrovai davanti.
"Wow" affermò, attirando la mia attenzione "Sei stata a Roma. Anch'io vorrei tanto andarci, ma, con tutto il lavoro che c'è da fare qui, non ho mai il tempo di farmi una vacanza" ammise, posando la fotocamera sulle sue gambe, poi allungò lo sguardo sul quaderno e sbirciò uno dei miei disegni "Sei anche brava a disegnare. Allora sei un'artista a tutti gli effetti" esclamò, per poi girare la pagina e guardare i miei schizzi.
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Amore Proibito [Peter Parker]
Fanfiction[Piccolissima Anteprima] Volevo scrivergli di vederci, di parlare, che gli avrei spiegato tutto e che non gli avrei nascosto nient'altro, ma non ce la feci. L'avrei reputata un'ulteriore sconfitta. Lui è stato molto chiaro, non c'era niente da spieg...