I raggi del sole si fecero spazio tra le tende e illuminarono l'intera stanza. Aprii leggermente gli occhi e mi guardai intorno spaesata. Alzai lentamente il busto e mi sedetti sul bordo del letto "Ma che ora è?" mi chiesi, per poi spostare lo sguardo verso la sveglia "Le 11:45. Si vede che oggi è sabato" sussurrai, alzandomi ed andando verso il bagno, ma trovai la porta chiusa a chiave "Posso entrare?" domandai, battendo delicatamente la mano su di essa "Se è chiuso a chiave vuol dire che non puoi" affermò arrabbiato Thomas.
Alzai gli occhi al cielo e mi girai per andarmene, ma poi mi rivoltai "Senti" iniziai, cercando le parole adatte "Mi dispiace tantissimo per quello che ti ho detto ieri sera, non avevo intenzione di ferire i tuoi sentimenti, ma prima o poi te l'avrei dovuto dire" respirai profondamente, per espellere tutto lo stress "Prima o poi ti avrei dovuto dire che non ci sarebbe mai potuto essere niente tra noi" e me ne andai, lasciandolo lì, a pensare.Scesi velocemente le scale ed entrai in cucina, ritrovandomi Jackson davanti.
"Ma dai!" esclamò, per poi battersi le mani sulle cosce in segno di esasperazione "Cos'è successo?" domandai ridacchiando e corrugando lievemente la fronte.
Mi sedetti su una sedia e lo incitai a parlare "Ti volevo portare la colazione/pranzo a letto" e si girò per continuare a cucinare. Mi alzai e lo abbracciai da dietro "Per una volta che lo voglio fare, ti svegli prima" e sbuffò rumorosamente. Lo strinsi di più a me e mi misi a ridere "Vedrai che, un giorno, ce la farai" e ritornai a sedermi. Appoggiai la testa sulla mia mano e sbadigliai rumorosamente
"Una domanda" affermai, attirandolo la sua attenzione "Come mai siete qui?" chiesi curiosa "Cioè: ieri sera mi avevi detto che sareste partiti sta mattina presto. Perché siete ancora qui?" precisai, prendendo in mano il piatto che mi stava porgendo. Mi inumidii le labbra e iniziai a mangiare, aspettando una sua risposta "Partiremo sta sera" disse, appoggiandosi anche lui al tavolo "Dei nostri amici erano occupati fino a tardi, quindi abbiamo deciso di posticipare" ammise, rubandomi un pezzo di bacon dal piatto. Dopo quel gesto, lo guardai male e portai il piatto vicino a me -Toccatemi tutto, ma non il cibo.Mi buttai sul divano e guardai l'ora -Bene. Sono le 2:30 del pomeriggio. Peter mi passerà a prendere per le 9:15/30 di sera. Contando che avrò almeno bisogno di due o tre orette per prepararmi psicologicamente e anche esteticamente, devo iniziare a preparami per le 6 circa. Ma devo anche mangiare, quindi devo iniziare prima. Facciamo per le 5/5:30 e sono a posto.
"Ti sei accorta che hai parlato ad alta voce?" chiese Jackson divertito, mentre continuava a giocare al cellulare. Alzai un sopracciglio e gli puntai il dito contro "Dici a me che sto troppo al telefono, ma tu sei il primo" alzò lo sguardo e socchiuse leggermente gli occhi in segno di sfida, feci lo stesso e ci guardammo in questo modo per alcuni minuti, per poi scoppiare entrambi a ridere.
Mi alzai dal divano e chiamai MJ "Ehi zuccona" rispose quasi subito. Alzai gli occhi verso il soffitto e sorrisi "Ti va di venire a casa mia? Così ci prepariamo insieme e mi dai qualche consiglio" chiesi, sperando in una risposta positiva "Mi vesto e arrivo" e chiuse la chiamata, senza darmi il tempo di dire niente.Uscii dalla doccia e sentii suonare al campanello "Jackson potresti andare tu?" chiesi, cercando di farmi sentire, ma nessuno mi rispose "Jackson!" urlai di nuovo, mentre il campanello continuava a suonare. Sbuffai rumorosamente, mi misi un asciugamano addosso e scesi le scale, per poi aprire la porta "Scusa se non ti ho aperto subito, ma.." iniziai a dire, ma appena girai lo sguardo mi ritrovai Nate davanti agli occhi "Cosa ci fai qui?" domandai stranita, rimanendo nascosta dietro alla porta "Ti volevo chiedere se ti andava di uscire, ma vedo che sei occupata" affermò, abbassando la testa per evitare di guardarmi "Entra. Intanto io vado a vestirmi" e corsi di sopra, lasciandogli la porta aperta. Una volta preparata, scesi velocemente e mi sedetti sul divano, dove era rimasto a parlare con Jack "Vuoi qualcosa da bere?" domandai, attirando l'attenzione di entrambi "Si un bicchiere d'acqua. Bello fresco" disse Jackson, tirando il pollice in su "Tu vattelo a prendere. Non sei mica l'ospite" e mi misi a ridere, per poi girare lo sguardo verso il mio amico "Anche per me va bene un bicchiere d'acqua" mi girai ed andai in cucina, li presi e glieli portai.
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Amore Proibito [Peter Parker]
Fanfiction[Piccolissima Anteprima] Volevo scrivergli di vederci, di parlare, che gli avrei spiegato tutto e che non gli avrei nascosto nient'altro, ma non ce la feci. L'avrei reputata un'ulteriore sconfitta. Lui è stato molto chiaro, non c'era niente da spieg...