Capitolo 23

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Entrammo nell'edificio e la musica iniziò, fin da subito, a pompare nelle nostre orecchie. Ci avvicinammo ai nostri amici e li salutammo "Ehi ragazzi" affermai, avvicinandomi a Ned e facendo la nostra solita stretta, mentre Rebecca salutò MJ.
"Noi ci assentiamo un attimo" disse, prendendo per mano Michelle e portandola lontana dalle nostre orecchie. Mi girai verso il mio amico e feci una faccia stranita, lui, di tutto rimando (?), alzò le mani in aria "Non guardare me. Non so cosa le stia dicendo" e bevve un sorso del suo drink.
Alcuni minuti dopo, le ragazze tornarono e, mentre stavo parlando con Ned di alcuni progetti e missioni che si stavano evolvendo con Tony Stark, Rebecca mi prese la mano e mi portò in pista da ballo "Scusa. Te lo rubo per una canzone e poi te lo riporto" affermò sorridendo.

Appoggiò le braccia sulle mie spalle, mentre io le appoggiai sui suoi fianchi, e mi guardò in viso "Che c'è?" chiesi, mordendomi leggermente il labbro. Lei mi sorrise e scosse un po' la testa "Niente" e alternò il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi "Sei semplicemente bellissimo" e mi diede un candido bacio sulla bocca.
La strinsi di più a me e le feci appoggiare il capo sulla mia spalla "Ti amo" sussurrai. A quelle parole si allontanò di poco e mi guardò stupita, poi si inumidì le labbra e un sorriso si fece spazio sul suo viso.
La osservai e notai le sue guance, che erano diventate leggermente rosse "Ti amo anch'io" affermò. Ci guardammo per alcuni secondi, per poi unire le nostre labbra in un bacio passionale, delicato, semplicemente bellissimo.

Continuammo a ballare lentamente, persi in noi stessi, nei nostri pensieri, nel battito accelerato di entrambi, finché Nate non decise di interrompere il nostro piccolo momento "Te la posso rubare per un ballo?" chiese gentilmente, porgendole una mano. Lei mi guardò, come per chiedermi il permesso, perciò io annuii e andai al fianco dei miei amici.
La osservai muoversi lentamente, tra le sue braccia, quindi, serrai d'istinto i pugni e mi pentii immediatamente della mia scelta. Mentre continuavo a tenerli d'occhio, lei si girò nella mia direzione e mi sorrise dolcemente, per poi mimare un Ti amo e mandarmi un bacio volante, feci finta di prenderlo al volo e posarmelo sulle labbra, facendo, successivamente, gli stessi gesti.
Alla fine della canzone, si staccò e mi venne incontro "Geloso Parker?" sussurrò al mio orecchio, mordendomi leggermente il lobo. Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo, cercando di tenere a bada il mio desiderio "Si. Molto" affermai, poggiando le mie mani sul suo culo "Bene. Perché lo sono anch'io" e mi baciò lievemente il collo, lasciando dei segni violacei, come per far capire alle altre ragazze che ero solo suo.

Durante il nostro ennesimo ballo, lei, leggermente ubriaca, iniziò a strusciare il suo corpo sul mio, provocandomi mille emozioni.
Gli afferrai i fianchi "Lo sai che sei bellissima?" gli dissi all'orecchio, lasciandole alcuni baci sul collo, lei si girò nella mia direzione e mi sorrise, sfiorandomi delicatamente il corpo "Con questo vestito stai da Dio, Rebecca" affermai, chiudendo gli occhi e godendomi questo momento "E tu con questa camicia bianca mi stai facendo impazzire" ammise, poggiando le sue mani sul mio petto.
Le presi il viso tra le mani e mi avvicinai sempre di più, facendo toccare i nostri nasi. Le sfiorai le labbra, ma senza baciarla, finché lei non decise di azzerare la nostra distanza, allacciandomi le braccia al collo e baciandomi. La musica e le persone intorno a noi scomparvero. C'eravamo solo noi. Solo io e lei.
Cazzo, se la voglio. La voglio ora, in questo momento.
Mi avvicinai lentamente al suo orecchio "Andiamo a casa?" domandai, quasi con tono supplicante. Lei, che aveva capito tutto, annuì. Mi prese per mano e mi condusse verso l'uscita, entrammo in macchina e ci avviammo verso casa sua.

Finalmente siamo arrivati. Parcheggiai la macchina e, tra un bacio e l'altro, entrammo in casa. Entrammo nella sua stanza e le feci sbattere la schiena contro il muro, circondandola con le mie braccia. Gli sfilai lentamente il vestito e lo lasciai cadere ai suoi piedi, poi portai le mie mani sui suoi fianchi e gli sfiorai la pelle ormai calda.
Si morse il labbro guardandomi e portò le sue dita verso i bottoni della mia camicia, per poi sbottonarla e sfilarmela lentamente.
Cominciai a mordere e leccare il suo lobo. Passai un dito sulle sue cosce. Avanti e indietro fino a raggiungere la sua parte sensibile. Continuai ad accarezzare lì accanto senza mai arrivare al punto giusto "Peter" sussurrò lei desiderosa e con il fiato corto.

Amore Proibito [Peter Parker]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora