Sbattei le palpebre rapidamente. Ero sicura di avere avuto un'allucinazione: un ragazzo come lui non poteva avere due canini affilati, che venivano scoperti dalle labbra che si muovevano a vuoto, alla ricerca delle parole giuste, e per fare uscire le parole, quando queste venivano trovate, nel fondo della sua gola. Non poteva avere quella singolare caratteristica, tipica dei vampiri. Mia mamma mi aveva sempre detto che i vampiri erano creature pericolose, mostruose, succhiavano il sangue di innocenti per sopravvivere e non riuscivano a sopportare la luce del sole. Eppure, lui si era mostrato in pieno giorno. Certo, ricoperto da una felpa con cappuccio e pantaloni lunghi, a coprirgli ogni parte di pelle, e con un'aria minacciosa da poter sembrare davvero un vampiro in cerca della propria preda. Ma, di certo, non era mostruoso.
Aprii la bocca, per dire qualcosa, ma non ne uscí niente. Non sapevo cosa dire.
Perchè, mi resi conto, il ragazzo non aveva solo due canini affilati, non solo non era mostruoso, ma era, anzi, bellissimo. La sua pelle era leggermente piú pallida del normale, attraversata da grandi segni bianchi, grosse cicatrici, che sembravano molto vecchie, sbiadite e ricoperte, ormai, da piccoli peli biondi, nonostante la pelle fosse stata irrimediabilmente segnata e lacerata.
La mano del ragazzo era ancora attorno alla maniglia di ottone.
Temetti di vederlo scomparire di nuovo dietro la porta, infastidito dal mio silenzio sbalordito, ma non successe nulla del genere. Anzi, si sporse in avanti e si guardó attorno, ispezionando attentamente ogni centimetro del giardino attorno a me.
Dopodichè, senza alcun preavviso, mi afferró per un braccio e mi spinse dentro il castello, attraverso la porta, nel buio.
Quasi, caddi. Ma le braccia del ragazzo mi tennero, salde, dopo aver velocemente chiuso la porta dietro di me.
Venni schiacciata contro qualcosa di duro, ma, allo stesso tempo, morbido, freddo e caldo insieme. Mi mancó, per un attimo, il respiro. Mi ci volle qualche secondo, per rendermi conto di essere schiacciata contro il petto del ragazzo.
Il cuore cominció a martellarmi velocemente nel petto. Non sentivo nulla, se non il rumore del sangue che scorreva nelle mie vene, pulsando freneticamente.
Il ragazzo inspiró, il rumore chiaro, oltre il rumore che mi riempiva le orecchie e che veniva da dentro di me. Questo voleva dire che era vicino. Molto vicino.
Troppo vicino.
Non conoscevo quel ragazzo e già lui mi attirava a sè?
Sentivo il suo alito caldo sul collo, mentre le sue mani mi allontanavano da lui. I suoi occhi brillavano, stranamente, nel buio, illuminati solo da un sottile raggio di luce in lontananza. Sembrava incuriosito. E preoccupato.
"Che ci fai qui?" chiese, di nuovo.
Il suo sguardo era guardingo, come se non si fidasse di me.
Aprii la bocca per rispondere, ma la richiusi subito: non sapevo cosa dire.
Mi sono persa e sono capitata qui seguendoti? Ti ho ordinato da casa mia a questo enorme castello delle fiabe, in cui mi sembra che tu vivi? É da vari giorni che progettato di seguirti e di chiederti se fossi un carcerato evaso?
Mi morsi il labbro, rendendomi conto di quanto sarebbero potute sembrare patetiche le mie scuse nei suoi confronti. Abbassai, imbarazzata, lo sguardo. Forse, sarebbe stato meglio uscire ed abbandonare l'idea di scoprire di piú su quel ragazzo.
No, ma é qui, davanti a me!
Quale miglior momento?
Il ragazzo stava ancora attendendo una mia risposta, una scintilla di curiosità nello sguardo, ma la mascella serrata. Era preoccupato. Di cosa non sapevo dirlo. Ma capii che non sarei dovuta essere lí, in quel momento.
Forse, era meglio che tornassi a casa.
Trattenni un profondo respiro, carico di frustrazione, pronta a dirigermi di nuovo fuori da quel misterioso castello.
Ma é qui! Il tempo di poche domande! Solo semplici domande! Tornerei a casa prima che sia troppo tardi, quando non ci sarà ancora completamente buio.
La curiosità ebbe la meglio su di me. D'altronde, non ero mai stata una ragazza abile nel nascondere ció che pensavo. Quindi, perché non mostrarlo, senza cercare di nascondere la mia attrazione verso la misteriosa figura davanti a me?
E, poi, abbandonare un cosí bel ragazzo da solo? Non sembrava che ci fossero altre persone, in quell'immensa abitazione.
Il tempo di poche domande.
Non riuscii a fermare le parole che pronunciai, mentre loro si imponevano con prepotenza, nella mia bocca.
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Ricordi perduti
VampireGli spin-off della serie "Uno di noi", con capitoli inediti e capitoli extra. Nuovi punti di vista, scene raccontate da personaggi diversi, segreti non ancora svelati ed un ulteriore finale alla storia. "Ricordi perduti" ripercorre la storia d'amore...