Le scanalature del legno del tavolo seguivano un preciso disegno, quasi come fossero state progettate per abbellire la superficie su cui poggiavo le mani. Le righe scure di rincorrevano e si piegavano, senza mai toccarsi. Sembravano il frutto di un qualche gioco particolare, il frutto del disegno di un bambino fin troppo preciso.
Distolsi lo sguardo da quell'intreccio, solo per poter guardare negli occhi il Capitano, che mi stava osservando, con le spalle al muro, gli occhi terribilmente magnetici, lo sguardo indagatore, le braccia incrociate al petto, nel suo abito nero appena stirato. Il colore era uguale a quello del tatuaggio che aveva sulla schiena e che si intravedeva appena, attraverso due piccole punte, sul suo collo.
Il mio tatuaggio.
Trattenni un sorriso malizioso, solo perchè sarebbe sembrato fuori posto, nella situazione in cui ci trovavamo: Dimitri era a piede libero nel mio regno e nessuno sembrava averlo mai visto percorrere i corridoi, come se fosse semplicemente scomparso, e Lilith non sembrava essere disposta a collaborare con me. Non capivo dove fosse finito lo spirito fraterno di Reina. Ero sicura del fatto che Lilith fosse quella giusta, ma non vedevo tracce di Reina nel suo comportamento.
Solo la sua insopportabile ossessione per quei due succhiasangue.
Strinsi un pugno sul tavolo e serrai la mascella. Lilith doveva essere quella giusta."La rabbia ti sta accecando." spezzó il silenzio il Capitano.
Socchiusi gli occhi, osservandolo. Il suo tono era serio, ma le sue parole dovevano essere uno scherzo."Non capisco cosa tu voglia dire." ribattei.
Il Capitano emise un lungo sospiro, seguito da un suo passo nella mia direzione. Il suo corpo si era staccato dalla parete di rocce e si ergeva in tutta la sua magnificenza.
Forse, era stata una scusa quella di voler sigillare il patto tra me ed il Capitano con un bacio, ma questa scusa non doveva dispiacere nemmeno a lui: erano secoli che non baciava qualcuno, era sempre rimasto fedele alla sua defunta moglie, senza mai riuscire ad andare avanti. A quanto pareva, peró, gli avevo fatto cambiare idea a riguardo."Lilith è quella giusta e lo sai anche tu. Ma se continuerai a costringerla a fare quello che vuoi tu, lei scapperà. Se la considerassi meglio come una persona e non come un ricordo, ti accorgeresti che sta già organizzando un piano per fuggire di qui." il Capitano prese una sedia e ci si sedette aggraziatamente sopra.
Si sporse sul tavolo nella mia direzione, in attesa di una mia risposta."Proprio come stai facendo tu con me." sbottai, non riuscendo a fermare quelle parole dall'essere pronunciate.
Il mio tono era stato acido, ma non me ne pentivo. Quello che avevo detto era stata la verità.
Il Capitano mi fulminó con lo sguardo."Costringermi a baciarti non penso sia esattamente quello che spererei tu facessi." concluse il Capitano, con un tono ancora piú acido del mio.
Si alzó velocemente dalla sedia e si avvió verso la porta, a grandi passi."Derek...." mi lamentai.
Era cosí melodrammatico! Sarebbe dovuto essere abituato alle mie frecciate, anche quelle non intenzionali, nonostante cercassi di controllare tutto quello che riuscivo a prevedere. Evidentemente, il mio cuore non era in quella lista.
Il Capitano si fermó e mi guardó con uno sguardo che sembrava essere un turbine, una tempesta.
"Non essere cosí esagerato. Siediti e dimmi cosa volevi dirmi." gli feci un gesto con una mano verso la sedia che aveva abbandonato all'altro capo del tavolo.
Il Capitano non battè ciglio."Sei stata tu a chiamarmi, non io a chiamare te. Se volevi passare del tempo con me, potevi trovare un modo meno evidente per farlo." sibiló e si avvió di nuovo verso la porta.
Allungó la mano per impugnare la maniglia, ma si bloccó.
Inarcai un sopracciglio: il Capitano non si bloccava mai, se non nei momenti di pericolo imprevisto. Era un gesto che lo faceva riflettere su cosa avrebbe dovuto fare per risolvere meglio la situazione, come nei momenti in cui uno dei suoi figli interrompeva la progettazione di un mio piano, con la loro comparsa davanti a tutti.
Piegai la bocca in una smorfia stizzita. Avrei dovuto sistemare anche loro, dopo aver sistemato Dimitri.
Il Capitano infiló una mano sotto la giacca elegante, ma non la ritiró fuori: stava decidendo come agire.
Mi sorprese quando si voltó di scatto verso di me ed annuí lievemente con la testa, lo sguardo serio e determinato. Non aveva bisogno di dire altro. Avevo già capito quale fosse la minaccia che incombeva sul Capitano.
Tutta la noia che avevo provato fino a qualche secondo prima venne spazzata via dall'eccitazione per la caccia e per la sorpresa: la mia preda era venuta volontariamente nella tana del lupo.
Mi voltai verso il Capitano, facendogli cenno con la testa di aprire la porta. Parlai mentre il Capitano obbediva.
"Ma che sorpresa! A cosa devo questa singolare presenza nella mia umile dimora?" chiesi, schernendo il succhiasangue che compariva di fronte a me, man mano che il Capitano apriva lentamente la porta.
Dimitri mostrava ancora quel suo odioso sorrisetto scaltro, come quello di un uomo che abbia appena trovato l'elisir di lunga vita e lo voglia tenere per sè. Avrei staccato quel sorrisetto a morsi, se avessi potuto. Ma fermare Dimitri era un'azione piú difficile di quanto avessi pensato qualche giorno fa, quando l'avevo condotto come prigioniero nella sua cella.
È lí che dovrebbe stare un criminale come lui.
L'assassino di mia sorella, insieme al suo odioso amico, James. Avrei sistemato volentieri prima James, se Dimitri non fosse stato la minaccia piú grande per il mio regno.
Il succhiasangue entró nella stanza tranquillamente, con calma, e rimase calmo anche quando il Capitano chiuse la porta dietro di lui, bloccandolo tra due licantropi. Non aveva paura. Sapeva quello che stava facendo.
Sta nascondendo qualcosa. Ma cosa?
Osservai Dimitri, il suo mento coperto da alcuni peli ispidi, il primo accenno di una barba incolta, il suo corpo pallido e piú magro di quello che ricordassi.
"Vedo che hai trovato un cambio." lo schernii, notando improvvisamente la camicia bianca, pulita e senza pieghe, che indossava il vampiro.
Qualcuno gli aveva dato un cambio, qualcuno lo stava appoggiando. Ma chi?"A quanto pare, non tutti i tuoi sudditi sono cosí obbedienti come credi, Rowena." rispose lui, calmo.
In un secondo, era già dall'altra parte della stanza, seduto su una sedia, al bordo del tavolo a cui ero seduta anch'io.
Mi costrinsi a mantenere il sorriso beffardo, che avevo tenuto fin da quando era entrato in quella stanza Dimitri, sulle labbra. Dimitri non mi spaventava. Ma mi coglieva spesso di sorpresa, ultimamente. E mostrargli questa mia incapacità di prevederlo l'avrebbe reso ancora piú pericoloso.
"Ho un regalo per te." annunció, deciso.
Il suo tono sembrava quasi allegro. Gli avrei spezzato questa allegria con i denti."Un regalo? Non sapevo i prigionieri facessero regali." ribattei, calma quanto lui in quella situazione.
"I prigionieri non vagano nemmeno in giro per castelli o regni liberamente." rispose lui.
Strinsi i denti.
Mantieni la calma.
Se avessi perso la pazienza, avrei perso un'importante occasione per catturare di nuovo Dimitri.
Stai calma.
Il vampiro estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni eleganti dei fogli bianchi perfettamente piegati e li allungó sul tavolo nella mia direzione, dopo averli aperti.
Osservai i fogli, dubbiosa.
Sembrava quasi che qualcuno avesse deciso di disegnare la planimetria di un edificio ed avesse deciso di aggiungere la parola Porta in alcuni angoli del disegno.
Osservai attentamente quei fogli. Quella struttura mi sembrava familiare.
Porta...porta...porta....
Spalancai gli occhi quando capii a cosa si riferivano i disegni: quella era la planimetria del mio regno."Che cosa significa?" chiesi, la rabbia che trapelava dalla mia voce.
Come aveva fatto a trovare quei progetti? Il mio regno era enorme, qualcuno avrebbe dovuto percorrerlo in tutti i suoi corridoi per individuare tutte le porte e tutte le finestre presenti, tra le pareti di rocce.
Dimitri mi guardó, divertito.
Stai calma.
Serrai di nuovo la mascella."Ti propongo uno scambio: io ti diró chi è stato a darmeli e perchè e tu mi lascerai libero. La mia parola contro la tua." il suo tono era calmo, calcolato.
C'era sotto qualcosa, un suo piano.
Non risposi, in attesa che continuasse a parlare: l'avrei catturato comunque, che mi dicesse o no chi gli aveva fornito quei disegni.
Un soffio d'aria mi fece sollevare i capelli per un secondo: Dimitri era dietro di me, le mani sullo schienale della mia sedia. Il suo respiro mi sfiorava l'orecchio.
"Te lo dico perchè non voglio che lui attui il suo piano di scappare con Lilith: lei è la mia futura moglie. Non posso lasciarla fuggire con un licantropo come lui. Ma stai attenta a chi hai affianco, Rowena. Qualcuno sta progettando la fuga di Lilith proprio davanti ai tuoi occhi, con la speranza che anch'io possa aiutarlo. Ma non voglio farlo, quindi quei fogli sono tuoi. Devo ammettere che Mike è bravo a disegnare, soprattutto strutture e planimetrie, ma ti conviene controllare che adesso non sia in camera con Lilith, a spiegarle come fuggire da qui. Altrimenti, potresti non rivedere piú la tua adorata nipote." mormoró, il suo tono un gioco.
Dopodichè, un altro soffio d'aria mi sollevó i capelli. Dimitri era riuscito a fuggire di nuovo.
Rimasi a fissare i fogli davanti a me, con tua attonita. Com'era riuscito Mike a creare un progetto cosí complesso senza farmi destare sospetti? Perché Stacey non era rimasta con lui? Od appoggiava anche lei Dimitri.
Assottigliai lo sguardo, mentre la verità emergeva dall'oscurità."Capitano." chiamai l'uomo ancora nella stanza.
Lui non rispose, non aveva bisogno di farlo, sapeva che lo vedevo con la coda dell'occhio, mentre si irrigidiva.
Era giunto il momento di cominciare a cambiare i piani, quegli stessi piani per cui avevo lavorato per molti, troppi secoli. Non avrei permesso ad un giovane licantropo di sottrarmi la persona per cui avevo tanto combattuto.
"Prepara la pistola." Lo informai. "Presto, ne avremo bisogno.".
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Ricordi perduti
VampireGli spin-off della serie "Uno di noi", con capitoli inediti e capitoli extra. Nuovi punti di vista, scene raccontate da personaggi diversi, segreti non ancora svelati ed un ulteriore finale alla storia. "Ricordi perduti" ripercorre la storia d'amore...