Capitolo 34

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Ero appena entrata nella mia camera, mi ero buttata sul letto e grosse lacrime avevano iniziato ad uscire dai miei occhi, sinceramente non avevo mai capito dove fosse la bellezza nel prendere in giro una persona, mi erano sempre state sul cazzo quelle persone sempre pronte ad illuderti per poi lasciarti in un angolino e dimenticarti appena ne avevano la possibilità. Bruce era nella mia camera, stava spesso qui, e in quel momento mi stava guardando curioso mentre io continuavo ad asciugarmi le lacrime e a ripetermi che Filippo non meritava che io piangessi per lui. Proprio in quel momento entrò nella mia stanza l'ultima persona che avrei voluto vedere, io alzai gli occhi al cielo per far tornare indietro le lacrime e sentii Filippo dire:
"Bimba, credimi, ti posso spiegare tutto, non è come sembra..."
"FILIPPO, NON CHIAMARMI PIÙ BIMBA. NON VOGLIO SPIEGAZIONI DA PARTE TUA, NON VOGLIO SENTIRE LA TUA VOCE, NON VOGLIO VEDERTI, NON VOGLIO PARLARTI E POI UNA COSA: SE NON È COME MI SEMBRA ALLORA COM'È FILIPPO? HO SENTITO TUTTO E SINCERAMENTE MI SEMBRA PROPRIO CHE È COME MI SEMBRA, ORA ESCI DA QUA"
"Rachel, posso spiegarti tutto..."
"Non devi spiegarmi niente, ho sentito tutto e quel che ho sentito mi è bastato, non ti voglio più vedere Filippo"
"A me piaci davvero?"
"Cosa ti piace di me? Il mio fisico? Ti piacerebbe portarmi a letto perché ho un bel fisico?"
"No Rach, stai sbagliando tutto, non è così"
"Filippo, è quello che hai detto"
"Sì ma io non lo pensavo, ti prego fammi spiegare"
"CAZZO FILIPPO, SOLITAMENTE LE PERSONE SE NON PENSANO LE COSE NON LE DICONO, CHIARO? ADESSO VAI VIA, NON ME NE FREGA NIENTE"
"Rachel a me piaci"
"Dimentica quello che c'è stato tra noi, sempre se c'è stato qualcosa visto che penso che una relazione per andare avanti debba essere sostenuta da entrambe le persone che la stanno portando avanti"
"C'è stato qualcosa e continuerà ad esserci"
"Devi uscire subito dalla mia stanza" Filippo uscì e io continuai a piangere, misi il pigiama e cercai di dormire ma non ci riuscii, passai tutta la notte a pensare alla scena di Filippo e Cloredine nello stesso letto e alle parole di Filippo che mi avevano colpita come una pugnalata inaspettata nel petto.

Quella mattina mi svegliai alle 9, decisi di non andare a scuola ma volevo passare per la segreteria per cui mi vestii e alle 9:30 arrivai verso la mia meta, stavo per entrare ma mi pentii subito, ritornai indietro e tornai a casa... Iniziai a fare delle pulizie per cercare di non pensare a Filippo ma inevitabilmente ogni cosa mi faceva venire in mente lui. Quando finii di pulire era ora di pranzo al college e tutti i miei amici sarebbero dovuti essere a mensa per cui mi diressi verso di essa e quando entrai andai verso il loro tavolo, salutai tutti in generale cercando di incontrare il meno possibile lo sguardo di Filippo posato su di me, poi chiesi:
"Matteo, puoi venire un attimo? Devo parlarti di una cosa"
Lui si alzò e andammo in un angolo della mensa, poi gli dissi:
"Hai detto che il tuo compagno di stanza se n'è andato qualche giorno fa, vero?"
Lui annuì e io chiesi:
"Potrei venire a stare da te per un po'? Scusa se te lo chiedo ma non ce la faccio a stare con Filippo"
"Certo che puoi. È successo qualcos'altro oltre al fatto che ti ha lasciato alla festa?"
"Era a letto con Cloredine e gli ha detto che vuole solo portarmi a letto e che non gliene frega nulla di me, che non prova nulla nei miei confronti"
Lui strinse i pugni e andò verso il tavolo io cercai di calmarlo gridando:
"EHI! MATT! FERMATI CAZZO"
Lui arrivò al nostro tavolo e io arrivai subito dopo di lui, poi si rivolse a Filippo che continuava a guardarmi:
"FILIPPO SEI UNA MERDA. COME CAZZO HAI POTUTO? VAFFANCULO, LEI NON SI MERITA UNO SCHIFO COME TE, LEI MERITA DI MEGLIO" io guardai i miei amici che lo guardavano confusi e vidi Filippo annuire triste, lo guardai bene in faccia, vidi che aveva anche lui delle profonde occhiaie e che era visibilmente stanco, poi sentii la voce di Lorenzo rispondere a Matteo:
"Matt, anch'io in questo momento penso che Fil sia un coglione" guardò di sottecchi il suo migliore amico e poi continuò "ma ci sta male anche lui cazzo e si vede, lascialo stare"
Io sorrisi imbarazzata e poi dissi a Matteo a bassa voce:
"Non dovevi farlo"
"E lui non doveva trattarti così"
"Grazie Matt, ci vediamo dopo"
"Ti aiuto con le valigie?"
"No, tranquillo"
Salutai gli altri ancora imbarazzata e cercai di non incontrare lo sguardo di Fil, poi uscii dalla mensa...

Voglio solo te... (coinquilini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora