Capitolo 46

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Mi svegliai abbracciata a Filippo, gli diedi un bacio sulle palpebre che lui aprì lentamente, mi sorrise e mi strinse a sé, era domenica ed erano passati due giorni da quando io e Filo avevamo chiarito, ci alzammo con tranquillità e lui mi chiese: "Piccola, ti va di uscire stasera?" Io annuii e poi, ancora leggermente assonnata mi diressi in cucina, decidemmo di preparare i pancakes insieme e durante la preparazione della nostra colazione ci tirammo addosso la farina, quando finimmo di cucinare i pancakes iniziammo a mangiarli e quando terminammo andammo a sederci vicini sul divano e iniziammo a vedere una serie tv che ci aveva da subito appassionati, passammo una giornata molto semplice senza troppe complicazioni, eravamo solo io e lui nella nostra bolla che venne distrutta solo quando guardammo l'orario sul cellulare di Filippo e ci accorgemmo che era molto tardi e che dovevamo sbrigarci se volevamo uscire. Misi un vestito nero lungo aderente sopra e largo sotto, mi truccai, pettinai i capelli e misi una collanina con un ciondolo a cuore e degli orecchini piccoli argentati a forma di cerchio. Quando uscii dalla mia stanza vidi Fil intento a mettersi gli orecchini, sorrisi e lui vide la mia sagoma dietro di lui dal vetro dello specchio, si girò, fece per togliermi una ciocca di capelli dal viso e me la portò dietro l'orecchio, poi mi tolse un cerchietto e mi mise all'orecchio il suo orecchino dorato a forma di piuma e mise il mio al suo orecchio. Io sorrisi s lui mi stampò un bacio sulle labbra, poi uscimmo. Per il tragitto Filippo mi sembrò molto silenzioso e più volte provai a chiedergli dove stessimo andando ma lui mi disse sempre che era una sorpresa. Le sorprese mi erano sempre piaciute, le trovo una cosa molto carina ma una loro cosa che proprio non mi piace è l'attesa prima di esse, mi rende particolarmente ansiosa. Proprio in quel momento Fil fermò la macchina e scendemmo, mi prese per mano e ci dirigemmo verso un sentiero, mi sorrise e io non feci domande, sapevo che non mi avrebbe detto nulla. La strada era illuminata da qualche lampione e ad un tratto arrivammo in una radura dov'era posizionata una tovaglia con del cibo, sorrisi e poi gli chiesi:
"Come hai fatto?"
"Beh, diciamo che qualche volta Lori serve a qualcosa"
Ridacchiai e gli lasciai un bacio sulle labbra, poi lo trascinai sulla tovaglia, ci sedemmo e poi lui disse:
"Prima di mangiare, devo parlarti"
Io annuii seria, leggermente preoccupata dalla situazione ma poi, lui mi prese una mano con la mano sinistra e iniziò a dire:
"So di non essere perfetto, so di averti delusa tantissime volte, di averti fatto stare male e so che non lo meritavi perché tu, con il sorriso meraviglioso che hai, non dovresti stare male e dovresti sorridere sempre, continuamente, perché quando sorridi, sorridono anche i tuoi occhi e sei bellissima Rach, sei la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto e amato perché sì, io ti amo, e preferirei te a chiunque altra, io voglio solo te" le lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi, lui ne asciugò una con il pollice e proprio mentre stavo per parlare lui si mise la mano libera nella tasca del pantalone e tolse uno scatolino, lo aprì e vidi un anellino semplicissimo ma allo stesso tempo bellissimo, poi lui riprese a parlare: "tempo fa mi sono presentato alla tua famiglia come il tuo ragazzo e non lo ero ufficialmente, adesso voglio diventarlo, voglio cominciare ad essere veramente qualcuno all'interno della tua vita, per questo stasera ci tenevo a chiederti: Rachel Parker, vorresti diventare la mia ragazza?"
Io annuii e lui mi mise l'anello, sussurrai un "sì" e poi lo baciai, lui mi strinse a sé e io sussurrai: "ti amo anch'io" eh sì, lo amavo e me n'ero accorta per via di tutti i brividi che mi assalivano quando mi toccava, per le farfalle nello stomaco quando mi baciava, perché quando stavo con lui era tutto perfetto, perché sentivo il bisogno costante di averlo vicino e perché quando ero triste per lui mi sentivo morire, tanto da non avere nemmeno la forza per affrontare la giornata. Lui mi strinse ancora di più a sé, quando ci allontanammo mi prese il viso tra le mani, mi baciò e fu lì che realizzai completamente il tutto. Filippo era il mio fidanzato e lo amavo, io ero la sua ragazza e lui mi amava. Ci amavamo.
Entrambi volevamo solo l'altro...

Spazio autrice:
Ehilà gente, come va? Io sto bene. L'altro giorno ho avuto un esame in conservatorio, infatti nelle ultime settimane non sono stata molto presente qui su wattpad ma spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo. Ci tenevo a dirvi che abbiamo raggiunto 2k di letture e sono troppo felice, vi ringrazio con tutto il mio cuore, vi amo❤️
Cosa mi raccontate?

Voglio solo te... (coinquilini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora