Pov's Filippo
Era una settimana, una cazzo di fottutissima settimana che Rachel era tornata a casa e che m'ignorava come se io avessi qualche malattia rara, mortale e incurabile. Sapevo di aver sbagliato con lei, sapevo che avrei dovuto dirle del mio mestiere da cantante ma ero spaventato da quello che avrebbe potuto fare, quindi, stupidamente, avevo preferito restare in silenzio e non dirle niente ma ora, a subire il suo silenzio ero proprio io. Io che avrei dato davvero di tutto per sentire tutto il giorno il suono della sua voce, io che avrei dato tutto quello che ho pur di farla sorridere e pur di sentire la sua risata, io che avrei dato la mia vita per farla stare bene, io che sarei stato capace di uccidermi se avessi saputo che questo sarebbe servito a renderla felice, io che l'amavo con tutto me stesso e che in quel momento non potevo immaginare una vita senza di lei perché, la mia esistenza, senza lei affianco a me, mi sembrava inutile e completamente senza senso. Dopo i primi tre giorni in cui avevo provato a parlare con lei e a spiegarle i motivi per i quali non le avevo raccontato il mio segreto, se così possiamo definirlo, avevo preferito lasciarle i suoi spazi per darle il tempo di riflettere. In una normale situazione non l'avrei fatto, non avrei lasciato perdere così facilmente, non avrei smesso di lottare per ciò che più mi sta a cuore ma sentivo che questa volta era l'unica cosa che potevo fare, forse perché ero arrabbiato anch'io per il fatto che lei mi avesse detto che ero il suo fidanzato usando l'imperfetto. Mi mancava davvero tutto di lei, il suo profumo, le sue mani che congruevano perfettamente con le mie e che si completavo, i suoi capelli rossi sul mio petto, le mie mani tra quella chioma rossa, i suoi sguardi, il suo sorriso, la sua risata, il suo modo di fare, il modo in cui si arrossavano le sue guance quando facevo un commento poco casti con i nostri amici, il modo in cui mi baciava, le sue labbra sulle mie, il mio respiro sul mio collo quando finivamo di fare l'amore, la sua voce, il suo amore...
Quella mattina mi ero alzato, avevo preso un jeans e una felpa nera, poi mi ero diretto verso il bagno e mi ero infilato nella doccia. Proprio in quel momento, mentre l'acqua scivolava sui miei capelli che, da ricci che erano, si erano appiccicati alla mia fronte poiché bagnati, stavo pensando a quanto Rachel mi mancasse e mi resi conto sempre meglio che come amavo lei non avevo mai amato nessuna e, con quella consapevolezza che mi entrava sempre di più in testa uscii dalla doccia e mi asciugai, mi vestii e uscii di casa per raggiungere Lorenzo che mi aspettava in un bar che avevamo scelto il giorno prima per la colazione di quella mattina. Entrai nel bar e vidi il mio migliore amico seduto ad un tavolino per due, andai vicino a lui e presi posto di fronte a lui.
"Ciao Lori, come va?"
"Ehi Fil,bene e a te?"
"Beh... Potrei stare meglio"
Lorenzo annuì semplicemente, da qualche giorno l'argomento Rachel era intoccato da lui visto che sapeva come stavo male quando parlavo di lei. Lorenzo mi conosceva bene, mi era sempre stato vicino e lui c'era quando ero crollato per Roxy, sapeva quanto c'ero stato male e anche lui era stato male per me in quel periodo quindi non voleva che si ripetessero quei momenti ma sapeva che c'eravamo vicini, bastava poco per farmi crollare e quella volta sarebbe stata peggio di quella passata. Quel giorno, però, preferì farmi qualche domanda su Rach, forse pensando che m'avrebbe fatto bene sfogarmi un po'.
"L'hai vista oggi?"
"No"
"Hai smesso anche di entrare nella sua stanza mentre dorme?" Anuii e poi risposi:
"Pensavo che mi sarebbe servito a stare meglio"
"E sta funzionando?"
"Credi che non guardarla dormire possa funzionare? Cazzo Lorenzo, la amo e non posso stare più così, non posso accettare questa situazione. Siamo in casa insieme ma non mi degna nemmeno di uno sguardo, è come se io non esistessi più per lei. Una cazzo di settimana così è insostenibile"
"Lo so"
"No cazzo, non lo sai, Julie non è incazzata con te. Avevi ragione, dovevo dirle tutto ma sono bravissimo a fare il coglione" dissi pensandolo davvero.
Ogni cosa può sembrare bella ma sempre arriva qualcosa a distruggerla, forse perché le cose belle sono destinate a finire. Siamo sempre bravissimi a mandare tutto a puttane, anche se quello che stai mandando a quel paese è l'amore che provi per la persona che ora è la più importante della tua vita.
Mi alzai e uscii dal bar senza nemmeno salutare il mio migliore amico, diedi un calcio a una delle sedie fuori dal bar facendola cadere a terra, la rialzai e me ne andai ma dopo un po' sentii la voce di Lori gridare:
"FILIPPO, CAZZO FIL, ASPETTA" il mio migliore amico mi raggiunse e mi disse:
"Sai una cosa? Tutto può andare meglio, possiamo sempre rialzarci, non sempre si cade per rimanere a terra e tu lo sai bene. A volte lo star male ce lo creiamo proprio noi perché non risolviamo il nostro problema e non pensiamo bene a quello che ci fa stare male. Sta a noi provare ad essere felici perché la felicità può trionfare sul dolore, il bene può vincere, l'amore può uscirne illeso e ancora più forte di prima" mi scese una lacrima e abbracciai Lorenzo. Quando mi staccai da lui, lo guardai negli occhi e gli dissi:
"Grazie bro, io me la riprenderò. Amo troppo Rachel per lasciarla andare così" lui mi sorrise per incoraggiarmi e io corsi via da lui diretto a casa mia...Spazio autrice:
Ehii, come va? Vi piace questo capitolo? Mi sa che è il più lungo del libro, ho superato le 1000 parole ahahah. Se devo essere sincera, sono davvero felice di aver fatto "parlare" Filippo, probabilmente è uno dei miei capitoli preferiti del libro. Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, grazie a tutti per le letture, i commenti e i voti ai capitoli, vi voglio bene❤️
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Voglio solo te... (coinquilini)
FanfictionLei, Rachel Parker, ragazza mora con gli occhi verdi, primo anno di college, molto dolce ma anche determinata e forte viene messa in casa con un ragazzo per via di un problema nei dormitori... Lui, Filippo Maria Fanti, bel ragazzo ricoperto di tatua...