Quando l'amore prende il volo ✈️

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<< Vuoi venire a Roma con me? >>
Ecco cosa aveva chiesto Emma a Regina quella domenica sera. Regina rimase a bocca aperta, non avrebbe mai pensato ad una richiesta del genere, non si sarebbe mai immaginata una Emma che avrebbe voluto passare un week-end sola con lei.
Emma d'altro canto aveva cercato di passare più tempo con la bruna, aveva iniziato a provare qualcosa di più di una semplice amicizia, ma aveva avuto paura di affrontare il discorso.
" Non qui " si era detta durante la cena di Natale.
" Non ora" si ripeté una sera che Regina la stava riaccompagnando a casa.
Ogni volta sembrava la volta buona, Emma prendeva un grosso respiro, si sporgeva verso Regina per parlarle, ma poi si ritirava nel suo guscio, come fanno le lumache quando avvertono il pericolo. In questo caso la più grande paura di Emma era un rifiuto, aveva paura di rovinare tutto, adesso che il loro rapporto era diventato normale.
Ma quando aveva trovato quell'offerta non aveva resistito e aveva prenotato due biglietti per Roma. Una volta premuto invio, dopo un attimo di euforia vi fu ansia, terrore allo stato puro.
"Cosa diamine hai fatto Swan" si urlò contro alzandosi di scatto dalla sedia dell'ufficio. Adesso era nel panico più totale, si trovava a dover chiedere a Regina se le andava di andare a Roma, per due giorni, sola con lei.
Il panico si triplicò quando, dopo aver preso in disparte Regina, si trovava faccia a faccia con lei senza un briciolo di salivazione.
<< Emma tutto ok? Ti vedo agitata. >>
<< Lo sono in realtà. >>
Regina inarcò le sopracciglia non capendo cosa potesse provocare questo stato d'agitazione in Emma.
<< Non ti mangio mica >> disse scherzosamente la bruna.
Emma sorrise nel vedere l'occhiolino fattole, questo la sciolse un po' così con quel poco di coraggio che si trovò in corpo parlò.
<< Ecco vedi...sto per partire. >>
<< Te ne vai? Di nuovo? >> disse rattristata Regina.
<< Oddio, no. Non in quel modo, non lo farò mai più, non posso lasciare... >>
Si fermò prima di far uscire l'unica cosa che avrebbe voluto dire, prima di dire che non avrebbe mai potuto lasciarla ancora sola.
<< E allora cosa? >> disse quasi irritata.
<< Sto per andare in Italia. Parto la prossima settimana. >>
<< Sono contenta per te, Emma. >>
Regina si chiese perché Emma l'avesse fatta andare in un luogo così appartato per comunicarle una cosa così stupida.
<< Divertiti>> disse camminando verso la porta che le separava dalla sala da pranzo.
<< Aspetta... >> disse Emma, cercando di prendersi di coraggio.
<< Vuoi venire a Roma con me? >>
<< Come scusa? >>
<< Hai capito bene, vorresti venire con me? >>
<< Io e te? >>
A quelle parole Emma tremó, come poteva spiegare a Regina il perché di quel gesto? Decise di scappare ancora una volta.
<< Non fa niente, lascia stare. Fai finta che non ti abbia chiesto niente >> disse Emma incamminandosi verso la porta.
<< Si! >> disse Regina senza pensare.
Emma sorrise, senza voltarsi, il suo cuore esplose, non poteva nemmeno credere di aver avuto il coraggio di chiederglielo, ma adesso che lei aveva detto si, il mondo poteva anche scomparire, si sentiva al settimo cielo.
<< Ti mando i dati del volo appena rientro a casa >> disse Emma rivolgendosi verso Regina per poi chiudersi la porta alle spalle.

***

Per tutta la settimana Regina non fece che pensare al viaggio, al perché Emma le avesse chiesto di andare, a cosa l'avesse spinta a fare ciò che aveva fatto. Si chiese perché quando Emma le aveva chiesto di andare con lei il suo cuore era quasi esploso di gioia, si chiese perché il solo pensiero di passare 2 giorni interi con Emma la facesse sentire così euforica e così impaurita allo stesso tempo.
Ricordò di aver provato quelle sensazioni solo un'altra volta, quando doveva scappare con Daniel, quando avevano deciso di vivere la loro storia d'amore. Si chiese se, forse, l'amicizia con Emma non si fosse trasformata in qualcosa di più. Si rispose di no, non era assolutamente possibile una cosa del genere, scacció quel pensiero, cercò di reprimerlo, ma qualcosa lo fece tornare a galla nei suoi sogni.

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