*Angolo dell'autrice*
Buon pomeriggio miei piccoli raggi di sole, vi chiedo scusa per l'assenza, ma il blocco dello scrittore ogni tanto ritorna. In questo martedì pomeriggio vi voglio lasciare una os che ho scritto qualche giorno fa, non sono molto convinta, non credo sia all'altezza delle altre os, ma provo comunque a pubblicarla, in attesa di vostri feedback. Vi abbraccio tutti, tenete duro.
Le strade di Storybrooke erano deserte, la luna era alta nel cielo e nessun rumore era udibile lungo le vie della città. I lampioni illuminavano l'asfalto secco percorso dalle uniche due persone che in quel mercoledì sera avevano deciso di uscire di casa. Non era un'uscita galante, lo si poteva vedere bene dagli sguardi che costellavano i volti di Emma e Killian che camminavano leggermente distanti. Qualcosa aveva turbato Killian quella sera, o forse non era stata quella specifica sera, non erano stati i pochi sguardi che Emma gli aveva lanciato durante la cena con i suoi genitori, non erano stati i sorrisi forzati. Non era stato niente di tutto ciò o meglio non solo. Da un paio di settimane Killian non la sentiva più vicina come prima, sentiva che la stava perdendo e non sapeva perché. Ecco perché le aveva chiesto di fare una passeggiata, nonostante fossero le due del mattino, ed Emma aveva acconsentito perché non ce la faceva più a mentire a lui e a sé stessa. Si era detta che tra loro andava tutto bene, che niente era cambiato eppure le mani di Killian sul suo corpo non le davano più alcun brivido. Il suo cuore non batteva quando lui le si avvicinava e le sue labbra non le provocavano più nessuna sensazione di piacere, era tutto svanito e non aveva capito il motivo fino a qualche ora fa. Non era successo poi chissà cosa, ma quel momento aveva fatto capire ad Emma che la sua felicità non era con Killian e forse non era mai davvero stata felice con lui, non come lo era quando aveva accanto Regina. Si rese conto che con lui non aveva mai provato nemmeno un briciolo delle emozioni che Regina era capace di provocarle anche solo guardandola negli occhi. Ecco cosa aveva capito quel pomeriggio quando Regina era passata a restituirle una felpa che aveva dimenticato qualche sera prima a casa del sindaco. Ecco cosa aveva capito quando, portandosi al naso la felpa, il profumo di Regina le aveva invaso il cuore. Regina non era una semplice donna che faceva parte della sua vita, perché sapeva cosa significasse avere delle amiche, sapeva cosa si prova per le amiche, ma ciò che in quell'istante aveva provato per Regina non era nemmeno minimamente descrivibile con un sentimento di amicizia. E non si riusciva a spiegare perché proprio in quel momento, perché non lo avesse capito prima, perché quelle emozioni le avevano invaso il cuore in quel preciso istante e perché non appena Regina aveva lasciato il suo appartamento il suo cuore aveva smesso di battere, come se la sua vita fosse finita in quel momento, perché senza di lei non era vita. Si rese conto in quel momento che lei continuava a vivere perché aveva Regina nella sua vita, si rese conto che niente aveva più senso se non era condivisa con Regina e in quel momento, in mezzo alla strada, con accanto Killian si rese conto che l'unica cosa che il suo cuore desiderava era andare da quella donna e confessarle tutto.
"Allora?" disse Killian spezzando il silenzio che ormai da alcuni minuti aleggiava sulle loro teste.
"Allora" ripeté Emma, senza rivolgere lo sguardo verso l'uomo al suo fianco.
"Credo che qualcosa si sia rotto, Emma" disse Killian afferrandola per le spalle, costringendola a voltarsi.
Emma annuì, ma non disse una parola.
"Non so cosa io abbia fatto, ma lo vedo nei tuoi occhi che non mi ami più" disse Killian abbassando lo sguardo.
Emma gli accarezzò la guancia, costringendolo ad alzare lo sguardo, immergendosi nei suoi occhi azzurri.
"Non è colpa tua, forse non è nemmeno colpa mia. È colpa del destino, questo maledetto folletto invisibile che lega le nostre vite in maniera inspiegabile e si diverte a scombinarci le idee e l'esistenza. Ti ho amato Killian, l'ho fatto con tutta me stessa e so che tu hai fatto la stessa cosa, ma il nostro destino è diverso. I nostri fili si sono sciolti, non sono la donna giusta per te, non posso renderti felice, non come tu meriti. E non è colpa tua, tu sei fantastico, ma io sono un disastro, sono complicata, sono una matassa piena di nodi e tu non puoi scioglierli, non perché tu non voglia. Ci hai provato, ma non sei la persona giusta per farlo e contro ogni previsione, credo di sapere chi sarà in grado di farlo, chi giorno dopo giorno è riuscita a sciogliere un nodo alla volta in questi anni" disse accennando un sorriso.
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Piccoli momenti di vita
RomanceCi siamo sempre chiesti "e se...?" Se Emma e Regina si fossero baciate quando ne avevano l'occasione? Se avessero deciso di intraprendere una relazione? Chi avrebbe fatto il primo passo? Come avrebbe reagito Regina se Emma l'avesse baciata? Con ques...