Confessioni 👩‍❤️‍👩

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Era iniziata un'altra giornata a Storybrooke, una di quelle giornate cupe, il sole era coperto da una folta coltre di nubi e nessuno sembrava voler uscire di casa.
Regina era in camera sua, era di fronte allo specchio e guardava il suo riflesso. Quegli occhi avevano pianto tanto in quegli anni, ma adesso pensando a quella silhouette longilinea dai capelli biondi, sorridevano. Poteva essersi presa una cotta per Emma? La madre di suo figlio? La risposta a quella domanda era sempre stata "Assolutamente no", fino ad oggi almeno.
Oggi riflessa in quello specchio aveva capito quanto quei sentimenti che si muovevano dentro di lei erano reali. Quando quei sentimenti la investirono per la prima volta in maniera reale e pregnante tutto quello che riuscì a fare fu sedersi sul letto e rimanere lì, immobile a fissare il vuoto.
Non era una cosa facile da accettare, l'aveva sempre saputo infondo, aveva sempre provato quella strana sensazione allo stomaco quando le era vicina, ma non l'aveva associato all'amore o meglio aveva sempre evitato di farlo.
Oggi invece tutto le sembrò più chiaro, non sapeva perché, o come tutto questo fosse possibile, ma oggi tutto era venuto a galla.
Si tirò sú e continuò a fissare il suo viso allo specchio fin quando Henry non la riportò alla realtà.
<< Mamma che stai facendo? >>
<< Pensavo... >>
<< Di fronte lo specchio? >>
Regina annuì e sorrise al figlio per poi concentrarsi qualche altro istante sul suo riflesso.
<< Andiamo amore, che si fa tardi, devi andare a scuola. >>
Henry corse giù per le scale allegro e aspettò Regina vicino la porta d'ingresso.
<< Mamma andiamo! Che ti prende oggi? Non sei mai in ritardo, stai diventando come mamma Emma? >>
Regina non aveva sentito niente tranne che quel nome! Emma!
<< Dov'è Emma? >>
<< Mamma! Ma l'hai preso il caffè oggi? Dove hai la testa? >>
Regina ritornò in se, scese giù per le scale e prese al volo le chiavi della macchina.
<< Andiamo>> disse con voce secca.
Non aggiunse altro, fece uscire il figlio e si chiude la porta alle spalle.
<< La macchina è aperta, salta su che sto arrivando. >>
Regina rimase pochi istanti davanti la porta d'ingresso, prese il telefono in mano e compose un messaggio.
"Ho bisogno di parlarti! Possiamo vederci quando hai del tempo libero?"
*Inviato*
Regina respirò profondamente quando il messaggio fu inviato e si diresse verso la macchina, in attesa di una risposta.

***

Emma era ancora avvolta tra le coperte quando il suo telefono vibrò sul comodino.
Voleva ignorarlo, ma sapeva che poteva essere qualcosa di urgente e che comunque era ora di alzarsi. Prese il telefono e lesse *Nuovo messaggio da Regina*.
Si drizzò subito e le venne il panico. Cosa poteva volere da lei? Qualcosa era cambiato tra loro, non litigavano più e questo la rendeva davvero molto serena e contenta, ma non aveva mai ricevuto un suo messaggio, se le doveva dire qualcosa riguardante Henry la chiamava sempre quindi, non si trattava di Henry!
Tutto questo sarebbe potuto essere risolto con l'apertura del messaggio, ma Emma non ce la faceva!
Decise che era meglio farsi una doccia e poi avrebbe letto il messaggio.

***

Era arrivato il momento! Perché avesse aspettato così tanto tempo non lo sapeva spiegare, e adesso avvolta nell'accappatoio, immersa nella nebbia creata dalla doccia calda teneva il telefono stretto nelle mani.
<< Ok Emma puoi farcela! >>
Emma aprì il messaggio.
"Ho bisogno di parlarti! Possiamo vederci quando hai del tempo libero?"
<< Cazzo! Che ho fatto? >> ecco l'unica cosa che si riuscì a domandarsi Emma leggendo quel messaggio. Ripassò a mente tutto ciò che aveva potuto fare nell'arco della settimana che avrebbero potuto causare un malessere a Regina, niente! Buio totale, non le venne niente in mente. Forse voleva solo parlarle, così, per fare 2 chiacchiere. Ride tra se e se al solo pensiero, era impossibile una cosa del genere, Regina che voleva fare due chiacchiere con lei? Da morir dal ridere!
In tutto questo ancora non le aveva risposto, era passata più di un'ora dall'arrivo di quel messaggio e ancora era lì incredula e incerta sul da farsi.
Poteva un messaggio causarle tutta quell'incertezza dentro? Che poi si domandò, cos'era tutta quest'urgenza?
Respirò profondamente come a volersi fare coraggio e iniziò a scrivere sul suo cellulare.
"Ci vediamo alla pausa pranzo da Granny's?"
Avrebbe voluto scrivere altre duecento cose, del tipo "è successo qualcosa?" o "come mai tutta quest'urgenza?", ma non lo fece! Cliccò su invia e tornò a respirare dopo un periodo di apnea.Poi silenzio. Si vestì, uscì di casa e si immerse nel lavoro aspettando ansiosamente una risposta dalla bruna.

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