Un giorno qualsiasi 🗂

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Era una giornata molto tranquilla a Storybrooke, tutti erano immersi nei loro lavori, Granny preparava le colazioni per i suoi clienti, David era già in giro per la città per la solita perlustrazione mattutina, Mary era alle prese con Neal, Henry a scuola.

Le uniche che in quella giornata non stavano lavorando erano Emma e Regina, o meglio Regina era in ufficio che compilava diverse scartoffie, ma non riusciva a concentrarsi, i suoi pensieri andavano tutti su Emma. Si frequentavano da un po', era successo tutto all'improvviso, nessuno si sarebbe mai aspettato che le due potessero diventare amiche, figuriamoci stare insieme, ma era successo.

Accadde tutto un paio di settimane fa.

***

Regina era immersa nelle scartoffie, era così indaffarata che non si accorse che qualcuno aveva fatto irruzione nel suo ufficio e quel qualcuno era proprio Emma, la quale accortasi che Regina era concentrata sulle sue carte si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.

"Miss Swan buongiorno, a cosa devo la sua visita?" disse Regina alzando lo sguardo sulla bionda per poi riabbassarlo sulle carte di fronte a lei.

"Ho bisogno di parlarti" disse seria facendo alcuni passi verso la scrivania del sindaco, poggiandovi le mani.

Regina alzò lo sguardo preoccupato e incontrò quelli color cielo della bionda nei quali si perse per qualche istante per poi tornare alla realtà.

"Che è successo? Henry sta bene?"

"Mio Dio! Perché ogni volta che ti dico che devo parlarti pensi sempre che sia successo qualcosa ad Henry?"

"Mi viene naturale, scusami" disse ridendo.

"Di cosa devi parlarmi allora?" disse alzandosi dalla sedia e facendo il giro della scrivania avvicinandosi ad Emma che staccò le mani dalla scrivania e iniziò a camminare su e giù per la stanza. Intanto Regina si era poggiata alla scrivania e guardava divertita Emma che con la faccia seria andava su e giù per il suo ufficio fissando il pavimento.

"Emma?" disse, riportandola sulla terra ferma.

"Cosa succede?"

Emma alzò lo sguardo e incontrò gli occhi color nocciola della mora, come poteva dirglielo?
Come poteva dirle che si era perdutamente innamorata di lei? Come poteva dirle che lo era sempre stata, ma che se ne era accorta troppo tardi?
Continuò a camminare e fissare il pavimento fin quando non si fermò improvvisamente guardando Regina. Senza mai abbassare lo sguardo camminò a piccoli passi verso il corpo della mora, lentamente, osservando ogni piccolo centimetro di quel corpo, di quel viso. Arrivata a pochi centimetri da quel viso fece in modo che Regina non si potesse muovere, mise le sue mani accanto al suo corpo poggiato alla scrivania, da entrambi i lati, aveva bisogno di guardarla in faccia.

"Emma?"

Regina non riuscì a dire nient'altro, quella vicinanza le aveva fatto accelerare i battiti, il profumo di Emma le aveva fatto andare in tilt il cervello. Emma aveva respirato affondo il profumo meraviglioso di Regina e finalmente aveva iniziato a parlare.

"Mi sono innamorata..."

Regina non le diede il tempo di continuare che parlò.

"E questo sarebbe un problema?"

"Regina ti prego non interrompermi."

Regina annuì solamente.

"Allora, stavo dicendo, mi sono innamorata di una persona" disse prendendo un altro respiro, lungo e profondo.

"E quella stramaledetta persona sei tu."

Quelle parole uscirono dalla sua bocca così, come un missile. Regina schiuse la bocca per parlare, ma Emma poggiando un dito su di essa la fermò.

Piccoli momenti di vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora