Missione proposta a sorpresa 💍

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La neve aveva iniziato a scendere lieve sulle strade di Storybrooke e i canti di Natale riecheggiavano lungo i vialetti, tutte le case, compreso il negozio di Gold e Granny erano decorati con lucine colorate e tante ghirlande.
Gli alberi e le varie decorazioni illuminavano le strade e quella neve rendeva tutto più magico.
La città aveva un odore diverso, si sentiva odore di menta piperita, si percepiva quell'odore pizzicante dello zenzero e quello dolce della cannella.
Le famiglie si erano riunite nelle loro calde case per preparare le gustose cene che sarebbero state servite da lì a poche ore, e da buona padrona di casa MaryMargaret aveva iniziato a cucinare alle prime luci dell'alba, voleva che tutto fosse perfetto, non era di certo il loro primo Natale insieme, ma sapeva che quello in assoluto sarebbe stato molto speciale, ricco di magia e tanto amore.
Quella giornata era iniziata molto bene per tutti gli abitanti, gli uffici erano chiusi e la neve aveva iniziato ad imbiancare le strade e tutti gli alberi che decoravano i giardini. Emma si era svegliata accoccolata alla sua dolce metà, non poteva desiderare niente di più bello in quella fredda mattina. Voleva rendere quel giorno perfetto sotto ogni aspetto così decise che avrebbe preparato la colazione, si sarebbe sforzata con tutta se stessa di non bruciare i pan cake e di fare un caffè almeno decente. Bació leggermente la guancia rosea di Regina ,che ancora era immersa nel sonno, e scese lungo le scale di quella che ormai era diventata la sua nuova casa.
Preparó tutti gli ingredienti, seguì passo passo la ricetta scritta nel grosso libro di Regina, ma quello non era stato tanto difficile, doveva solo pesare e rimescolare pochi ingredienti, il difficile doveva ancora arrivare. La cottura dei pan cake la terrorizzava. Aveva oleato la padella, versato un po' del composto e aspettato che l'impatto cuocesse, nel frattempo aveva iniziato a preparare il caffè così, inserì la caraffa nell'apposito spazio e aveva azionato la macchinetta. Passarono pochi minuti, che sembrarono pochi secondi agli occhi di Emma, ma sicuramente un po' troppi a sentire l'odore che emanava la padella.
Il primo pan cake era andato... come anche gli altri cinque. La cucina non faceva per lei, ma doveva riuscire a farne due, solamente due per creare almeno una colazione decente. Cosi rimase lì a fissare il composto che si riempiva di bolle, sollevó scrupolosamente un lato del pan cake con la paletta, la base era leggermente dorata, quasi perfetta, così con un movimento del tutto poco agile giró il pan cake, anche il secondo lato era dorato. Il primo pan cake era andato, adesso toccava all'ultimo cucchiaio di impasto. Pregó che venisse bene, un piatto con un solo pan cake era davvero orrendo, tristissimo, osceno, non poteva permettersi che succedesse. Così concentró tutte le sue energie su quel piccolo miscuglio che si cuoceva lentamente. Anche il secondo era cotto.
Fiuh. Ecco cosa riuscì a dire, il sollievo si poteva leggere sul suo volto, peccato che nessuno era in cucina a guardarla saltellare di gioia per il suo grande successo, ma forse era meglio così.
Posizionò i pan cake sul piatto, mise di sopra un po' di sciroppo d'acero, alcuni mirtilli e dello zucchero a velo, prese una bella tazza di caffè e posò il tutto su di un vassoio.
"Ok Emma, non dovrebbe essere poi così tanto difficile salire gli scalini con un vassoio con gli unici 2 pan cake che sei riuscita a non bruciare e una tazza di caffè bollente. Puoi farcela!"
Ecco quello che si diceva Emma mentre metteva un piede davanti all'altro salendo le scale.
Fiuh. Ecco nuovamente questo suono, era quasi un suono di vittoria, di riuscita, come a voler dire << Anche questa volta l'ho scampata >>.
Entrò nella stanza da letto, una fievole luce entrava dalle fessure delle persiane e illuminava il bellissimo viso di Regina. Quella cicatrice sul labbro, anche dopo anni insieme le creava un cerco scombussolamento, non sapeva perché, sapeva solamente che adorava la donna con quella cicatrice.
Posó il vassoio sul comodino e poi lentamente pogió un ginocchio sul materasso, seguito dall'altro, poi gattonando si avvicinó a Regina e le bació il collo, fu un bacio piccolo, leggero, ma fece vibrare tutti i muscoli del corpo della mora che sorride a quel semplice tocco.
Quel sorriso, oh quel maledetto sorriso faceva morire Emma ogni volta, era come un buco allo stomaco, la destabilizzava ogni volta, era in paradiso ogni volta che lo vedeva. Quella donna la faceva uscire pazza...dopo tutti quegli anni, il suo sorriso era ancora in grado di crearle la sensazione di poter volare.
Regina si girò e aprí lentamente gli occhi, incontrando così quelli azzurro cielo di Emma.
"Buongiorno amore" disse Emma guardando la sua donna dall'alto verso il basso tenendosi sù con le braccia.
"Buongiorno a lei principessa"
Si scambiarono un bacio, profondo, lento, lungo, come se quello potesse essere l'ultimo bacio, come se non potessero farlo più per il resto della vita. Lo facevano ogni mattina e ogni volta che dovevamo affrontare qualcosa di pericoloso, ne avevano passate tantissime e chi lo sà anche oggi sarebbe potuto succedere qualcosa che le avrebbe allontanate per sempre, o forse no! Ma avevano promesso che non avrebbero mai permesso che in qualunque situazione si sarebbero trovare, pericolosa e non, si sarebbe scambiate un bacio per ricordarsi quanto il loro amore e profondo, così ogni volta che le loro labbra si univano lo facevano come se quella volta fosse l'ultima. Forse una forma di scaramanzia? Non lo sapevano dire nemmeno loro, ma quel momento era solo loro e nel caso fosse successo qualcosa avrebbero sempre ricordato il loro ultimo bacio.
Le loro labbra si staccarono e i loro occhi brillavano di una luce intensa. Quell'amore che condividevano, quel sentimento era qualcosa di immenso, qualcosa che sarebbe riuscito ad investire anche uno dei più scettici, era vero amore.
"Ti ho portato la colazione" disse Emma sorridendo genuinamente, come quando i bambini sono orgogliosi del loro lavoro.
Regina sollevó il sopracciglio destro e aspettò che Emma le presentasse pan cake bruciati e il caffè di Granny's invece, contro ogni sua aspettativa, i pan cake che le presentó avevano un aspetto meraviglioso e il caffè non era quello di Granny's, ne era sicura.
"Ma hai fatto tutto tu?" Disse meravigliata.
"Perché quel tono così sorpreso?" Disse Emma mettendo il broncio e incrociando le braccia sotto il seno.
"Vuoi veramente che ti risponda Swan"
"Ehi ehi ehi!" Disse avvicinando il capo alla mora, ruotandolo a destra e a sinistra ogni volta. "Siamo tornate al Swan, dov'è finito amore mio, tesoro..."
"Vuoi veramente che ti risponda..." fece un attimo di pausa per osservare il visino imbronciato di Emma, poi continuó ridendo "...Amoree."
"Ecco ora va meglio...comunque no...va bene così. Comunque si ho fatto tutto io, come sono?" Disse Emma indicando i pan cake con la mano.
Regina prese le posate e iniziò a tagliare i due pan cake che aveva nel piatto, avvicino il boccone alla bocca, piano, in modo sensuale, quasi a voler provocare Emma, poi apri la bocca e inizió a masticare il boccone.
Emna osservava la scena aspettando il verdetto.
"Quindi, quindi, quindi?? Ti prego Reginaaaa... com'è?" L'impazienza della mora era percepibile da ogni muscolo del suo corpo.
Regina sorrise, quasi a trovar piacere nel vedere Emma sulle spine.
"Sono buoni...sono davvero colpita dal fatto che tu sia riuscita a preparare qualcosa di commestibile, a cosa devo l'onore?"
Emma non rispose e Regina era quasi certa che non avesse ascoltato nemmeno la metà di ciò che aveva detto, alla parola buoni infatti Emma aveva iniziato a saltellare sul letto come i bimbi nel giorno di Natale. Quando si stancó di fare sù e giù si inginocchió al fianco di Regina e sorrise, così dolcemente che Regina fù quasi commossa.
"Sono contentissima siano riusciti...comunque, dammi un bacio allo sciroppo d'acero che devo farmi la doccia e poi devo scappare che devo fare delle cose con papà."
Regina bació le labbra di Emma, dolcemente, piano, assaporando ogni piccola cellula del suo corpo. Ogni volta che le loro labbra si toccavano era come se ci fossero i fuochi d'artificio, tutti i colori acquistavano lucentezza.
Emma si staccò da quelle labbra, si alzó dal letto e si fiondó in doccia, non prima di aver fatto capolino con la testa nella stanza.
"Ti amo Regina Mills" disse facendole l'occhiolino.
Regina assaporó quelle parole, le fece sue, le inglobo nel suo cuore e con voce dolce rispose con amore.
"Ti amo Emma Swan"
Erano cambiate, quelle due donne che erano state acerrime nemiche, che erano state 2 madri single dello stesso figlio, ora erano due madri che potevamo fare affidamento l'una sull'altra, erano diventate migliori amiche, erano l'una l'ancora dell'altra, erano una vera grande meravigliosa famiglia.
L'acqua della doccia aveva iniziato a scorrere e mentre Regina ultimava la colazione per poi posare le varie stoviglie in cucina, Emma assorta nella nebbia del vapore pensava a come avrebbe potuto organizzare una sorpresa fantastica per Regina. Era la vigilia di Natale e quella giornata sarebbe stata indimenticabile, sarebbe stata perfetta sotto ogni aspetto.
Emma uscì dalla doccia e iniziò a vestirsi, sentendo provenire dei rumori dalla cucina.
Aveva indossato, come al solito, i suoi fedeli jeans, gli stivali neri, una maglia bianca e il suo giacchetto rosso. Scese le scale e prima di uscire entró in cucina per salutare Regina.
"Amore, io vado, ci vediamo questa sera a casa dei miei per la cena?"
"Certo, Henry è già dai tuoi vero?"
"Si, si..."
Emma bacio le labbra di Regina per poi uscire dalla cucina. Regina però sembro perplessa, così lasció ciò che stava facendo e si precipitò nell'androne!
"Signorina! Dove crede di andare vestita così?" Regina si era parata di dietro Emma con le mani sui fianchi e aveva pronunciato quelle parole con voce perentoria.
Emma aveva la mano già sulla maniglia e stava per uscire...quando si girò di scatto quando udì la voce severa della sua compagna.
"Cosa?" disse con fare perplesso. "Cosa c'è che non vá?"
Regina non disse niente si avvicinò minacciosa, si spostó leggermente da Emma, si sporse verso l'appendiabiti e prese un cappello di lana e una sciarpa.
Quando fù nuovamente di fronte ad Emma le avvolse la sciarpa al collo e le mise il cappello in testa.
"Ora puoi andare!" disse Regina soddisfatta.
"Si mamma grazie che ti preoccupi sempre per me"
Regina bació le labbra di Emma, la fece fiatare, le schiaffeggió il sedere e la caccio di casa.
"Vai va"
"A più tardi" disse Emma mandandole un bacio con la mano.
Regina ricambiò con un occhiolino e chiuse la porta di casa.

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