Non è forse vero amore? 💗

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Era una domenica sera, il sole era sparito oltre le montagne e l'oscurità piano piano stava avvolgendo la città. Tutti i suoi abitanti avevano da poco consumato le loro cene e adesso decidevano come passare le restanti ore prima di andare a dormire. Poche luci erano accese, ma la casa che più attirava l'attenzione era quella situata al numero 108 di Miffin Street. Le luci in quella casa attiravano gli occhi dei curiosi passanti, Regina ormai aveva conquistato il cuore di tutti e agli occhi più esperti non era passato inosservato il rapporto che la donna aveva creato con lo sceriffo, che ormai da mesi passava più tempo in quella casa che altrove. E anche quella sera la bionda si trovava i quella casa che orami le riscaldava il cuore. Regina era salita al piano di sopra per mettere a letto il piccolo Henry che il giorno seguente avrebbe avuto scuola, Emma intanto si trovava in cucina, abbandonata ai suoi pensieri.

Le luci della cucina erano spente, l'unica cosa che illuminava la stanza era la luce della cappa che Regina aveva lasciato accesa prima di uscire. Così Emma mentre l'aspettava si era messa comoda, aveva raccolto le gambe al petto e si era persa nei mille pensieri, fissando il muro di fronte a lei, dando le spalle alla porta. Quando Regina scese al piano di sotto la trovò in quella posizione decisamente scomoda a detta sua e senza fare rumore si diresse verso il frigo per prendere un po' d'acqua. Quel rumore distolse Emma dai suoi pensieri, così si girò e sorrise a Regina senza dire una parole. Rimasero in quel modo per qualche secondo poi Emma allungò la sua mano sinistra verso Regina che sembrò perplessa.

"Cosa?" chiese corrucciando la fronte.

"Dammi la mano" disse Emma, senza aggiungere niente.

Regina si bloccò per un istante, loro due non erano mai state molto affettuose tra loro, quindi non capiva dove Emma volesse andare a parare.

"Ti prego" disse Emma con una vocina triste.

Regina non riuscì a resistere così allungò la sua mano destra e afferrò quella di Emma, che subito dopo lasciò passare il suo braccio sopra la sua testa per far in modo che quello di Regina si potesse posizionare sulla sua spalla destra. Quel movimento costrinse Regina ad avvicinarsi ad Emma in una sorta di abbraccio che Emma desiderava più di ogni altra cosa.

"Che stiamo facendo?" chiese Regina ancora rigida.

"L'altra mano, prego" disse Emma, questa volta tendendo la sua mano destra sulla sua spalla sinistra.

Regina non ci stava capendo niente, ma obbedì e afferrò la mano di Emma.

A questo punto Emma portò le braccia di Regina sul suo petto stringendo il suo corpo al suo cercando di riprodurre un abbraccio.

"Non potevi semplicemente chiederlo?" chiese Regina sorridendo leggermente e lasciando che il suo corpo si rilassasse.

Emma scosse la testa.

"Noi non facciamo queste cose" aggiunse poi, quasi in un sussurro.

"Però potremmo" disse Regina stringendo Emma un po' di più al suo petto.

Emma chiuse gli occhi ed inspirò il profumo di Regina senza alcun ritegno, come se quella fosse l'unica cosa che le permetteva di vivere.

"Dovremmo" disse tenendo gli occhi chiusi.

"E' successo qualcosa?" chiese poi Regina.

Emma scosse le spalle e rimase in silenzio, non sapeva che dirle, non sapeva da dove iniziare, anche perché i suoi pensieri non avevano un effettivo ordine, né alcun tipo di senso logico.

"Emma" disse Regina spronandola a parlare.

"Non è successo niente" disse Emma riaprendo gli occhi.

Piccoli momenti di vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora