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È sera e, dopo aver passato una giornata a casa di alcuni tuoi parenti, tuo padre ti sta riaccompagnando a casa col suo furgoncino. Principalmente lo usa a lavoro dato che si occupa di piccoli trasporti, ma dopo tanti anni lo usa come seconda macchina.

Ormai mancano pochi giorni alla fine di settembre, ma il clima è ancora abbastanza caldo. Hai trascorso tutta la tua estate a cercare qualche lavoretto da fare dato che sei abbastanza grande per cominciare a guadagnarti qualche risparmio.
Mentre tuo padre ti riaccompagna a casa in macchina sei assorta nei tuoi pensieri, ma vieni interrotta dal tuo telefono, il quale comincia a vibrare e, data la sua insistenza, decidi di controllare le notifiche. Noti allora che una tua amica ti aveva lasciato una decina di messaggi in cui ti chiedeva se il giorno dopo saresti stata libera per uscire insieme a lei. Sei intenta a spiegarle che hai già un impegno quando tuo padre, fa una curva ampia con la macchina. Facendola delle monetine appoggiate sul cruscotto cadono per terra.

"Puoi raccoglierle?" chiede tuo padre.

"Non ci arrivo, sono troppo lontane, sto anche finendo di scrivere un messaggio. Potresti raccoglierle tu?".

"T/N...sto guidando...ah! Lascia stare non mi ascolteresti mai, ci penso io".

Tuo padre cerca di prenderne una al volo, prima che si infili sotto il sedile, ma proprio mentre distoglie lo sguardo dalla strada andate a sbattere contro qualcosa. L'impatto vi catapulta in avanti e non appena riuscite a riprendervi vedete davanti a voi cosa avete colpito a tutta velocità.
Vi ritrovate davanti un SUV abbastanza grande, probabilmente da sei o otto posti, che per il colpo si era capovolto su un lato. Dopo pochi secondi in cui cercate di elaborare cos'è successo sentite dei colpi e delle urla provenire dal mezzo.

In quel preciso istante corri fuori dalla macchina, lanciando il telefono, il quale era ancora nelle tue mani.
Corri in direzione della macchina con il quale vi eravate scontrati. Non sei pienamente consapevole di quello che stai facendo, ma ti senti in dovere di andare a soccorrere i feriti.
Perché tutto ciò? Perché ti sentivi in colpa. L'unica cosa di cui eri sicura in quella situazione era la tua sensazione di responsabilità. Pensando all'accaduto ti rendi conto di essere stata proprio tu a distrarre tuo padre mentre guidava.

Appena arrivi davanti alla macchina apri lo sportello posteriore, da dove provenivano i colpi e le urla. Fai forza sulla maniglia e riesci ad aprirla con qualche sforzo. Una mano grande e un po' pallida si allunga per chiedere aiuto così la afferri e aiuti un ragazzo a uscire. Appena riesci a vederlo in faccia sbianchi di colpo e ti senti mancare la terra sotto i piedi. Quel viso lo conosci fini troppo bene.
"KIM TAEHYUNG?"

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Ciao a tutti, questo è la mia primissima storia (eh già non ho mai scritto prima di adesso).
Spero vi piaccia e se ci sono errori ditemelo <3

𝕊𝚠eǝᴛ ᴅ𝐞𝑠𝒕𝗂𝔫𝕪 | p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora