𝕊𝚠eǝᴛ ᴅ𝐞𝑠𝒕𝗂𝔫𝕪 | p.jm

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"TAEHYUNG?" dici guardandolo esterrefatta.

Non te lo saresti mai aspettato. 

Una tua compagna di classe era una kpopper e grazie a lei avevi scoperto i Bangtan, di cui sei diventata una fan da ormai quasi sei mesi. Aiuti il ragazzo ad uscire e, appena riesce a rimettersi in piedi, ti butti nelle sue braccia felice del fatto che stia bene. Taehyung ti guarda stranito, ma poi gli spunta un mezzo sorriso e ricambia il tuo abbraccio...non credevi che lo avrebbe fatto...però, in quegli attimi, ti senti al sicuro e protetta, dimenticando per qualche secondo tutto quello che sta accadendo attorno a voi.
Subito dopo andate a soccorrere gli altri, ancora intrappolati all'interno del SUV.
Quando vedi uscire Namjoon, Jin, Hoseok e Yoongi il tuo corpo si riempie di sentimenti contrastanti: sei felice di vederli dal vivo ma sei anche preoccupata per loro e allo stesso tempo, ogni secondo che passa, provi sempre più odio verso te stessa per aver causato tutto ciò.
Ti risvegli dai tuoi pensieri sentendo una voce chiedere aiuto, vedi allora Suga intento aiutare Jungkook a uscire dal SUV ormai semi distrutto.
Il maknae si è ferito una gamba e riesce a malapena a stare in piedi e, mentre pensi a questo, ti accorgi della mancanza di Jimin. Decidi così di provare a entrare all'interno dell'abitacolo del mezzo.
Trovi il ragazzo accasciato e quasi incosciente sul lato del SUV schiacciato contro l'asfalto. In preda al panico afferri Jimin e lo trascini fuori.
Lì, sul ciglio della strada, ti inginocchi e cominci a piangere sul corpo sanguinante del ragazzo. Dietro di te, gli altri ti guardano teneramente, mentre tuo padre sta chiamando il pronto soccorso.
In mezzo a tutte quelle lacrime sussurri a Jimin: "È colpa mia...mi dispiace...se solo non avessi distratto mio padre dalla guida...i-io...t-tu..." singhiozzi non riuscendo più a controllare il pianto. Il sangue e le ferite in generale ti avevano sempre fatto molto effetto e quella situazione di certo non ti aiutava a calmarti.
Noti il ragazzo aprire lentamente gli occhi e guardarti. Con la poca forza che gli rimane allunga il braccio per accarezzarti la testa dicendo: "Tranquilla... grazie per avermi soccorso".