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Di scatto apri gli occhi e, portando una mano sulla fronte, la senti imperlata di sudore.
Dopo pochi secondi in cui riprendi fiato, ti accorgi di esserti addormentata sul davanzale della finestra.
Anche se era un semplice incubo appena ci ripensi senti la paura assalirti e avverti un vuoto dentro di te, come se tutti i tuoi organi si stessero accartocciando su loro stessi.

Improvvisamente un pensiero ti attraversa la testa: tutto ciò è successo perché tu esisti, se non fossi mai nata non sarebbe accaduto nulla, sarebbe tutto come prima e tuo padre sarebbe ancora vivo.
Senti gli occhi pizzicare mentre aprendo lentamente la finestra sussurri a te stessa: "Non posso modificare il passato, ma posso evitare che ricapiti in futuro".
Ti metti in piedi sul bordo della finestra guardando quegli svariati metri che ti separano dal suolo.
Cominciano a scenderti alcune lacrime mentre ti sforzi di sorridere ironicamente in quel momento.

Prendi un bel respiro.

Chiudi gli occhi e provi a fare un passo in avanti, verso il vuoto, ma prima che tu ci riesca una mano calda ti afferra il busto.
La mano ti strattona costringendoti a voltarti e sederti nuovamente sul davanzale.
Girandoti vedi il volto di Jimin illuminato dalla luce della luna. Il suo sguardo lascia trapelare preoccupazione.

"Cosa stavi facendo?" sussurra "Perché stavi per..."

Prima che il ragazzo possa finire la frase la frase, afferri il suo braccio e trascini il corpo di Jimin verso di te. Quando il suo corpo è a pochi centimetri dal tuo lo stringi in un abbraccio e cominci a piangere e piangere, per un tempo che ti sembra interminabile.
"Ne vuoi parlare?" chiede staccandosi leggermente da te per guardarti negli occhi. Rispondi spostando velocemente la testa da destra a sinistra, come per scacciare un brutto pensiero.
"Beh forse non ce n'è neanche bisogno...mi sembra di capire perché ti senta in questo modo". Alzi la testa di scatto, non vuoi che si preoccupi per te, ha già i suoi problemi e poi, perché dovrebbe aiutare proprio una come te, che non combina nulla di buono.
La faccia di Jimin sembra, invece, alquanto divertita dalla tua reazione.
"Se fossi te in questo momento proverei lo stesso odio che provi nei tuoi confronti...ma questo non vuol dire che sia giusto. T/N non devi assumerti la colpa per qualcosa che non hai fatto".
"Lo so, ma non riesco a perdonarmelo. L'incidente è avvenuto perché ho distratto mio padre mentre guidava" dici con voce affranta.
"Ma tutto ciò non l'hai fatto volontariamente, non potevi prevedere che sarebbe successo tutto questo. In qualunque caso cerca di non farti venire più strane idee" risponde Jimin lanciando un'occhiata alla finestra e abbozzando un sorriso preoccupato.
"Hai ragione, grazie" dici poco prima che Jimin ti interrompa sbadigliando rumorosamente.
"Bene, ora andiamo a dormire che sto crollando dal sonno".
"Buonanotte Jimin" dici lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Buonanotte piccola" risponde sorridente.

La mattina seguente vi svegliate tutti abbastanza presto per prepararvi per lasciare l'ospedale il pomeriggio stesso. Mentre finite di compilare dei moduli e aspettate di poter uscire, tu e i ragazzi, in quella mezza giornata stringete molto i rapporti, fino a diventare buoni amici. Durante il momento dei saluti vi abbracciate tutti e ti scende qualche lacrima mentre ti augurano il meglio per il tuo futuro.

Una volta fuori dall' ospedale chiami un taxi e ti fai riportare a casa: un appartamento nel centro di Seoul. Arrivata a destinazione apri lentamente la porta d'ingresso, scrutando attentamente ogni mobile e oggetto presente. Subito un pensiero ti passa per la mente: come avresti fatto a pagare l'affitto e tutte le altre spese. Tua madre era morta quando eri molto piccola e adesso che anche tuo padre se n'è andato sei rimasta sola. Comici a pensare a tutte le opzioni che avevi e la prima cosa che ti venne in mente fu trasferirti a casa di qualche parente. Purtroppo l'unica persona che ne avrebbe avuto la possibilità era tua zia, la quale abitava in America e non volevi cambiare radicalmente la tua vita trasferendoti in un altro stato. Dopo qualche minuto ti venne in mente che forse un'alternativa c'era. Decidi così di metterti immediatamente in cerca di qualcuno disposto a ospitarti. 
Preferisci andare a vivere in un'altra casa piuttosto che rimanere in quella attuale. Troppi ricordi sono contenuti lì dentro e ti fa male riviverli continuamente.
Devi decisamente cercare di distrarti.

Probabilmente ti dovrai affrettare anche nella ricerca di qualche lavoretto, ma l'idea non ti spaventa.

𝕊𝚠eǝᴛ ᴅ𝐞𝑠𝒕𝗂𝔫𝕪 | p.jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora